Galatro e
la politica

GALATRO, Interrogazione del consigliere Lucia

MUSEO DELLA CIVILTA’ ARTIGIANA:
C’ E’ DISSENSO SULLA SEDE
 

 

Umberto Di Stilo

GALATRO –  L’ubicazione dell’istituendo museo della civiltà artigiana e contadina è al centro dell’attenzione degli amministratori e dell’opinione pubblica. Il problema, apparentemente irrilevante, riveste invece grande importanza se al museo si guarda non solo come al luogo della testimonianza delle passate civiltà galatresi ma come ad uno degli espedienti di valorizzazione del centro abitato e, in particolare, del centro storico nel quale inizialmente, con apposito atto deliberativo, era stata destinata la sua collocazione. Adesso, invece, quella stessa amministrazione che aveva individuato la sede ideale per la dislocazione del museo il vecchio “Asilo di mendicità De Felice” (fino a qualche lustro addietro utilizzato come edificio scolastico elementare) intende utilizzare i finanziamenti della Regione per ristrutturare a fini museali l’antico fabbricato delle terme, distante oltre due chilometri dal centro abitato. Una scelta discutibile e non condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini che, ancora una volta, vedono deluse le speranze di valorizzazione di quel  pittoresco centro storico per il cui recupero, molto recentemente, sono state spese ingenti somme.

Anche alla luce di queste generali considerazioni, il consigliere di opposizione Mario Lucia (capogruppo dello schieramento “Pala con tre spighe”) ha indirizzato al sindaco una interrogazione chiedendo che venga discussa nel corso dei lavori della prossima riunione consiliare. In particolare Lucia chiede di sapere “in base a quali motivazioni il nuovo museo sarà ubicato nella sede della vecchia struttura termale, anziché nell’edificio di via Diaz, come previsto dal progetto originale e per il quale è stato ottenuto il finanziamento, con specifica destinazione, da parte della Regione Calabria”. Il consigliere Lucia oltre a dichiararsi in “netto disaccordo con le scelte inopportune dell’Amministrazione”  sottolinea che è oltremodo “utile  per il nostro Paese avere il museo nel centro abitato e, come dal progetto originario, nel centro storico”. Ubicando invece - come si tenta di fare con una decisione improvvisa ed insensata -  il museo “nella vecchia struttura termale, peraltro distante dal centro abitato, - scrive ancora il consigliere di opposizione – si sprecherebbe una buona occasione per dare un nuovo impulso al nostro centro storico, così unico nelle sue caratterizzazioni e per questo apprezzato (e invidiato) da molti”.

L’ottocentesco fabbricato che fino a quattro anni addietro era adibito a struttura termale, così come suggerito anche dallo stesso consigliere Lucia nel corso di un dibattito consiliare, dovrebbe essere utilizzato solo a “museo delle Terme” con annessi spazi espositivi da destinare agli imprenditori commerciali della zona ed altri riservati ad iniziative di carattere socio-culturali ed imprenditoriali.

Né viene accettata l’ipotesi che l’ubicazione del museo della “civiltà artigiana e contadina” nella vecchia struttura termale abbia carattere “temporaneo” in attesa che il comune possa acquistare (e poi ristrutturare) il “Palazzo Sollazzo” sito sulla centralissima Piazza Matteotti. Ciò perché l’esperienza dimostra che nei nostri paesi il “provvisorio” (quasi sempre) diventa “definitivo”.  
 

 

Galatro e la Politica: «GALATRO, Interrogazione del consigliere Lucia. MUSEO DELLA CIVILTA’ ARTIGIANA: C’ E’ DISSENSO SULLA SEDE», di Umberto Di Stilo, Gazzetta del Sud  pag. 25,   mercoledì 15  dicembre 2004

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