The Passion of the Christ, di Mel Gibson |
Il film di Gibson:
The Passion of the Christ |
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Giancarlo
Padula Il regista Mel Gibson non si è ispirato soltanto ai quattro Vangeli, Matteo, Marco, Luca, Giovanni, ma anche ad un libro di una beata che ebbe visioni circa le sofferenze di Gesù dalla via Dolorosa al Calvario. Si tratta della “Dolorosa Passione di Nostro Signore Gesù Cristo” della Venerabile Anna Caterina Emmerich. Nacque l’8 settembre 1774 a Flamsche, una località nei pressi di Dülmen in Vestfalia (Germania), in una famiglia molto povera di devoti contadini. Quinta di nove figli, ebbe visioni fin dall'infanzia. Fin dall’età di 9 anni le apparivano la Madonna con Gesù Bambino, l'angelo custode e diversi santi. Di lei, (secondo quanto riportato anche da Profezie per il Terzo millennio), si dice che distinguesse gli oggetti sacri da quelli profani, che potesse leggere nel pensiero delle persone e che avesse visioni di fatti che avvenivano nel mondo: vide per esempio nei dettagli tutta la Rivoluzione francese. Le sue esperienze mistiche erano spesso accompagnate da fenomeni di levitazione e bilocazione. Caterina inoltre aveva il dono di conoscere le malattie delle persone, essa prescriveva loro dei rimedi che si dimostrarono sempre efficaci.
Nel 1789 le apparve
Gesù che le offrì la corona di spine, lei accettò ed ebbe così sulla fronte
le prime stigmate. In seguito le si aprirono le ferite anche alle mani, ai
piedi e al costato. Nel 1802 entrò nel convento delle agostiniane ad
Agnetenberg (Dülmen). Qui la sua salute declinò progressivamente, finché fu
costretta a letto. Le sue ferite, che si aprivano e sanguinavano
periodicamente, furono studiate da religiosi e scienziati. Il Vicario
Generale, dopo una rigorosa indagine condotta da una commissione medica, si
convinse della santità della suora e dell’autenticità delle sue stigmate.
Nel 1818, quando Anna Caterina aveva 45 anni, attirato dalla sua fama, venne
a visitarla il famoso scrittore e poeta Clemens Maria Brentano, uno dei più
importanti rappresentanti del romanticismo tedesco. Appena le si presentò la
veggente lo riconobbe, perché lo aveva già visto nelle sue visioni. Sapeva
che era l'uomo scelto da Dio per raccogliere e mettere per iscritto ciò che
lei vedeva. Sapeva anche che, se era vissuta fino a quel giorno, era per
aspettare lui. Brentano, che era venuto per trattenersi pochi giorni, non se
ne andò più: rimase a Dülmen sei anni, per collaborare alla missione di Anna
Caterina. Giorno dopo giorno, annotò ciò che lei gli narrava: dodicimila
pagine che descrivono nei dettagli la vita di Gesù e di Maria Vergine. Le
visioni della Emmerich erano del tutto particolari: lei si separava dal
corpo dopo essere stata "chiamata" dal suo angelo custode e il suo spirito
si recava in Terra Santa dove assisteva agli episodi evangelici come se
stessero avvenendo in quel momento; il giorno dopo li descriveva a Brentano.
Né la monaca né il poeta erano mai stati in Terra Santa, eppure Anna
Caterina ha descritto con sorprendente precisione i luoghi della vita di
Gesù e della Madonna, gli abiti, le suppellettili, i paesaggi. Sulla base
delle descrizioni della Emmerich è stata ritrovata a Efeso la casa dove la
Vergine visse dopo la morte di Gesù. Era una casa rettangolare di pietra, a
un piano solo, col tetto piatto e il focolare al centro, tra boschi al
margine della città perché la Vergine desiderava vivere appartata. Il
ricercatore francese Julien Dubiet, dando credito a queste visioni, andò in
Asia Minore alla ricerca della casa descritta da Caterina. Dubiet
effettivamente trovò i resti dell’edificio, nonostante le trasformazioni
subite nel tempo, a nove chilometri a sud di Efeso, su un fianco dell'antico
monte Solmisso di fronte al mare, esattamente come aveva indicato la
Emmerich. La validità delle affermazioni di Caterina venne confermata anche
dalle ricerche archeologiche condotte nel 1898 da alcuni ricercatori
austriaci. Gli archeologi ebbero modo di appurare che l’edificio - almeno
nelle sue fondamenta - risaliva al I secolo d.C.. Oggi davanti alla casa
della Madonna, visitabile ad Efeso e custodita dai cappuccini, c'è un
cartello che spiega che ciò che ne restava, cioè le mura perimetrali col
focolare centrale, era stato ritrovato grazie alle visioni della monaca
stigmatizzata Anna Caterina Emmerich. Anna Caterina Emmerich morì a Dülmen
il 9 febbraio 1824. Durante cinquant’anni di vita le sue visioni quotidiane
avevano coperto tutto il ciclo della vita di Gesù, di Maria e in gran parte
anche degli apostoli. Sei settimane dopo la sua morte la tomba di Caterina
venne riaperta. Il suo corpo venne trovato incorrotto senza alcuna traccia
di decomposizione. Nel 1892 il Vescovo di Münster diede inizio al processo
di beatificazione. Brentano visse fino al 1842, dopo aver dedicato tutti gli
anni che gli restavano alla stesura del suo libro "Vita di Gesù Cristo
secondo le visioni della monaca Anna Caterina Emmerich". La suora aveva
predetto che anche lui sarebbe morto quando il suo compito fosse terminato.
Dagli scritti di Brentano riguardanti le visioni di Caterina Emmerich
vennero pubblicati, oltre al libro suddetto, anche: "La dolorosa Passione
di Nostro Signore Gesù Cristo secondo le meditazioni di Anna Caterina
Emmerich" (1833), "La vita della Beata Vergine Maria" (1852),
"La vita di Nostro Signore" (1858-80 e 1981). Tra l’altro nelle profezie
disse: "Vidi anche il rapporto tra i due Papi... Vidi quanto sarebbero state
nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di
dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città di Roma. Il clero
locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità... Allora la visione
sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse,
assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che
venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di
sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma
tutto ciò non durò a lungo". (13 maggio 1820) "Vidi ancora una volta che la
Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta,
mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe
arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di
nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di
essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo... Vidi un
grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo". |
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Film: «La Passione di Cristo di Gibson ispirato da un libro di una Santa profetessa: la Venerabile Anna Caterina Emmerich» di Giancarlo Padula, 6 febbraio 2004 |