La nuova era

di

Luca Doninelli

 

 

 

 

 

 

«Uno degli scrittori migliori, anzi forse il migliore, della sua generazione.»
(Giorgio Montefoschi, «Io Donna»)

 

«Formidabile romanzo ... meraviglioso.»
(Tiziano Scarpa, « Il Manifesto»)

 

«La prosa di uno scrittore maturo.»
(Giuseppe Bonura, «Avvenire»)

 

«Da scrittore moralista a scrittore si è trasformato in un romanzier cinico, dunque a vinto: rendiamogli onore.»
(Aurelio Picca, «Il Giornale»)

 

«Ciò che sempre è intensissima, in lui, è l'intuizione del tragico. Tutto può rivelare la tragedia universale.»
(Piero Citati, «La Repubblica»)

 

«La forza del libro consiste nella sua radicalità spoglia: nel non cercare consolazioni, nel vivere la crisi fino in fondo»
(Sandro Modeo, «Corriere della Sera»)

 

 

 

Il portagonista della "Nuova era" è un tranquillo professore di letteratura italiana, che vive un'esistenza normale in una città altrettanto normale. Tra le sue allieve c'è Chiara, una ragazza sprovveduta e sincera che sembra uguale a tutte le sue coetanee, nonché autrice di goffi racconti vagamente new age.

Nell'incontro di queste due normalità così lontane esplode qualcosa di terribile: un orrore che spinge all'indignazione contro una violenza tanto diffusa da diventare invisibile, alla ribellione contro il facile ossequio alle dottrine di moda, al disgusto per la fatuità compiaciuta e la meccanica ferocia dei comprimari.

In quel punto estremo d'esasperazione, solo un gesto paradossale può rivendicare le ragioni di un'innocenza schiacciata. O, per dirla con il protagonista, «porre fine al caos del mondo».
 

Recensioni

 

 

Click qui per tornare indietro