Televisione

 

Voglia di tabù
 

 
di Doninelli Luca


Il grande successo del momento sono, come già detto e ridetto, i nuovi romanzi in costume a puntate: “Elisa di Rivombrosa”, “Le stagioni del cuore”, “Orgoglio”. Se ne discute. Una sola cosa mi sembra certa: che molta gente non solo non spera in un mondo migliore, ma ne desidera ardentemente uno peggiore. Un bisogno ardente di busti, di cappelli di paglia, di stile Impero (per citare Thomas Mann), di laccioli, di impedimenti, di costrizioni, di padri padroni, di genitori bacchettoni, di ipocrisia borghese, di Chiesa oscurantista e bigotta invade le nostre modeste passioni. Intortarsi la segretaria: che c’è di eroico? Quale benemerenza ce ne viene? Ma se il nostro amore per la segretaria è impedito dalle convenzioni, se nostra moglie è una donna arcigna e bigotta, se i nostri figli crescono smunti e terrorizzati, se la segretaria oltre che bella è anche buona e piena d’amore per i nostri figli, se il capo ci licenzia e il prete ci vieta l’accesso ai sacramenti, se la comunità locale si scansa al nostro passaggio e una scia di mormorii segue ogni nostro passo, be’, allora la stessa passioncella diventa subito eroica, noi diventiamo dei martiri – e il bello è che tutto questo succede senza che noi cambiamo di una virgola: quelli siamo, quelli restiamo. «Aridatece li tabbù!» verrebbe da gridare. Dopo tutte le battaglie vinte, dopo aver sconfitto superstizione, bigottismo, convenzioni borghesi e quant’altro, ecco cosa ci resta: una noia mortale. Le grandi passioni che avevamo coltivato rivelano la loro pochezza. E allora su, rimettiamo in piedi il passato, sentiamoci virtuosi. Yawn!
 
 

Televisione: «Voglia di tabù»  di Doninelli Luca, Tempi, Numero: 11 - 11 Marzo 2004

 

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