Televisione

 

Io sto con Tony
 

 
di Doninelli Luca


In tutta questa storia del festival di Sanremo mi viene da stare dalla parte di Tony Renis. Non che sia particolarmente simpatico, e forse non è nemmeno tanto bravo, questo non lo so.

Ma l’impressione generale, che mi viene da questa faccenda, e che trova la sua conferma da certi spettacoli comici ai magazine musicali alle reti Tv più strettamente destinate al pubblico che consuma musica (soprattutto giovani), è che esista una connessione stretta fra tutte queste cose, una specie non dico di mafia, ma di grande lobby che controlla la musica rock, le trasmissioni Tv con un certo target, l’editoria musicale e così via.

Musicisti e comici devono pagare dazio. Non c’è spettacolo comico o rassegna musicale, sia in Tv che in teatro, che non includa i soliti passaggi obbligati: pacifismo, antiberlusconismo ecc. I destinatari di questi messaggi sono i consumatori di certe marche di birra, di certe griffe di abbigliamento, di certe tendenze musicali.

Non appena Tony Renis è stato designato alla direzione del Festival, si è scatenato il finimondo – sempre a partire da quel capolavoro della finta trasgressione che è “Le iene”. Segno che Tony Renis – che sia un galantuomo o un farabutto non cambia – non fa parte di quella cricca, non è gradito.

Non sono un berlusconiano. Sono soltanto un anarchico nel Dna e un cristiano per grazia di Chi mi ha dato anche il Dna anarchico. E la lobby, il dazio da pagare, il luogo comune come pegno per la sopravvivenza professionale, mi salgono alle narici con il loro fetore di illibertà, da qualunque parte vengano. E dico: attenzione, perché la pressione sta crescendo.
 
 

Televisione: «Io sto con Tony»  di Doninelli Luca, Tempi, Numero:10 - 4 Marzo 2004

 

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