Dio |
da l'Osservatore Romano Clik
su "Ultimo
Intervento"
per andare automaticamente sull'ultimo discorso del Papa. |
11.09.2001 |
Colpito
dall'incredibile orrore degli inumani attacchi terroristici
compiuti oggi contro persone innocenti in differenti parti
degli Stati Uniti mi urge esprimere a lei e ai suoi
concittadini il mio profondo dolore e la mia vicinanza,
nella preghiera, alla Nazione in questo oscuro e tragico
momento. |
12.09.2001 |
Non
posso iniziare questa Udienza senza esprimere profondo
dolore per gli attacchi terroristici che nella giornata di
ieri hanno insanguinato l'America, causando migliaia di
vittime e numerosissimi feriti. Al Presidente degli Stati
Uniti e a tutti i cittadini americani porgo l'espressione
del mio più vivo cordoglio. Dinanzi ad eventi di così
inqualificabile orrore non
si può non rimanere profondamente turbati.
PREGHIERA
DEI FEDELI |
13.09.2001 | «In
questo momento di lutto nazionale per le vittime degli
attacchi terroristici a Washington e a New York, desidero
assicurarla personalmente della mia partecipazione profonda
al dolore del popolo americano e delle mie sentite preghiere
per il Presidente, le autorità civili, per quanti sono
impegnati nelle operazioni di salvataggio e
nell’assistenza ai sopravvissuti e in particolare per le
vittime e le loro famiglie. Prego
affinché questo atto disumano risvegli nei cuori di tutti i
popoli della Terra la ferma determinazione a rifiutare la
violenza e a combattere tutto ciò che semina odio e
divisioni
in seno alla famiglia umana e a operare per la nascita di
una nuova era di cooperazione internazionale, ispirata ai più
alti ideali di solidarietà, giustizia e pace» (Discorso al nuovo Ambasciatore degli Stati Uniti d’America, R. James Nicholson, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali) |
16.09.2001 | «La
Vergine rechi conforto e speranza anche a quanti soffrono a
causa del tragico attentato terroristico, che nei giorni
scorsi ha ferito profondamente l’amato popolo americano. A
tutti i figli di quella grande Nazione dirigo, anche ora, il
mio pensiero accorato e partecipe. Maria
accolga i defunti, consoli i superstiti, sostenga le
famiglie particolarmente provate, aiuti tutti a non cedere
alla tentazione dell’odio e della violenza, ma ad
impegnarsi a servizio della giustizia e della pace.
Maria Santissima alimenti soprattutto nei giovani alti
ideali umani e spirituali e la costanza necessaria per
realizzarli. Richiami loro il primato dei valori eterni
perché, specialmente in questi momenti difficili, gli
impegni e le attività quotidiane continuino ad essere
sempre orientati a Dio e al suo Regno di solidarietà e di
pace» (Angelus al termine della Santa Messa celebrata a Frosinone) |
19.09.2001 | «Vi
invito a pregare in questi giorni affinché Dio Onnipotente
guidi la mente e il cuore dei responsabili del mondo in modo
che prevalgano le vie della giustizia e della pace» (Udienza generale in Piazza San Pietro) |
22-27.09.2001 pellegrinaggio in Kazakhstan e in Armenia |
«Le
questioni controverse devono essere risolte non con il
ricorso alle armi, ma con i mezzi pacifici della trattativa
e del dialogo. Non posso che incoraggiare questa linea
d'impegno, che ben risponde alle fondamentali esigenze della
solidarietà e della pace a cui gli esseri umani aspirano
con crescente consapevolezza» (Cerimonia di benvenuto in Kazakhstan, 22 settembre) «Da
questa città, dal Kazakhstan, un Paese che è esempio di
armonia fra uomini e donne di diverse origini e credenze, desidero
lanciare un fervido appello a tutti, cristiani e seguaci di
altre religioni affinché cooperino per edificare un mondo
privo di violenza, un mondo che ami la vita e si sviluppi
nella giustizia e nella solidarietà. Non dobbiamo
permettere che quanto è accaduto conduca a un inasprirsi
delle divisioni. La religione non deve mai essere utilizzata
come motivo di conflitto. Da questo luogo, invito sia i
cristiani sia i musulmani a pregare intensamente l’Unico
Dio Onnipotente che tutti ci ha creati, affinché possa
regnare nel mondo il fondamentale bene della pace. Che le
persone di tutti i luoghi, rafforzate dalla saggezza divina,
operino per una civiltà dell'amore, nella quale non vi sia
spazio per l'odio, la discriminazione e la violenza. Con
tutto il cuore imploro Dio di mantenere la pace nel mondo.
Amen» «Di
nuovo voglio ringraziare la Provvidenza per avermi
permesso di venire qui e di essere qui. Negli ultimi giorni
alcuni ritenevano che ciò non sarebbe stato possibile, a
causa dei tragici eventi avvenuti negli Stati Uniti. Ma si
è visto che è stato possibile, grazie a Dio!» «Desidero
riaffermare il rispetto della Chiesa Cattolica per
l’Islam, l’autentico
Islam: l’Islam che prega, che sa farsi solidale con chi è
nel bisogno.
Memori degli errori del passato anche recente, tutti i
credenti devono unire i loro sforzi, affinché
mai Dio sia fatto ostaggio delle ambizioni degli uomini.
L'odio, il fanatismo ed il terrorismo profanano il nome di
Dio e sfigurano l'autentica immagine dell'uomo» «La
pace può essere costruita solo sulle solide fondamenta del
rispetto reciproco, della giustizia nelle relazioni fra
comunità diverse, e nella magnanimità da parte dei forti» |
29.09.2001 |
«Non
possiamo non ricordare anche le vittime del grave
attacco terroristico che ha recentemente sconvolto
l’America e il mondo. Non cesso di pregare e d’invocare
per i defunti la misericordia del Signore, sostegno e
conforto per i sopravvissuti e per l’intera umanità il
dono prezioso della pace» (Incontro con la comunità di Castel Gandolfo) |
30.09.2001 |
«Ottobre
è il mese in cui si venera Maria Santissima, Regina del
Santo Rosario. Nell'attuale contesto internazionale,
invito tutti - singole persone, famiglie, comunità - a
recitare il Rosario, possibilmente ogni giorno, per la pace,
affinché il mondo sia preservato dall'iniquo flagello del
terrorismo. La terribile tragedia dell'11 settembre scorso
sarà ricordata come un giorno buio nella storia dell'umanità.
Di fronte a ciò la Chiesa intende essere fedele al suo
carisma profetico e richiamare tutti gli uomini al loro
dovere di costruire un avvenire di pace per la famiglia
umana. Certo la pace non è disgiunta dalla giustizia, ma
essa deve sempre essere alimentata dalla clemenza e
dall'amore. Non possiamo non ricordare che ebrei, cristiani a musulmani adorano Dio come l'Unico. Le tre religioni hanno, perciò, la vocazione all'unità e alla pace. Voglia Dio concedere ai fedeli della Chiesa di essere in prima linea nella ricerca della giustizia, nel bandire la violenza e nell'essere operatori di pace. La Vergine Maria, Regina della Pace, interceda per l'umanità intera, affinché l'odio e la morte non abbiano mai l'ultima parola!» (Angelus, Domenica 30 settembre 2001) |
04.10.2001 |
«Questa
mattina ho ricevuto in udienza l'Onorevole George Bush,
ex Presidente degli Stati Uniti d'America, padre
dell'attuale Presidente. Ho voluto assicurargli che la
nostra Assemblea vive profondamente questa tragedia, che ha
scosso tutta l'umanità.
L'11
ottobre sarà per tutti noi il giorno della preghiera.
Pregheremo anche noi da qui per le vittime e per la pace nel
mondo» (X Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi) |
08.10.2001 |
«Anzitutto
desidero condividere con voi ed affidare al Signore
l'angustia e la preoccupazione che suscita in noi questo
delicato momento della vita internazionale» (ai pellegrini convenuti a Roma per le beatificazioni) |
10.10.2001 |
«Invito
tutti voi a pregare per la pace e a impegnarvi a
edificare un mondo senza violenza, basato sul rispetto per
la dignità di ogni essere umano» (ai pellegrini di lingua inglese presenti all'udienza generale) |
11.10.2001 |
Fratelli
e sorelle, cari Padri Sinodali, ad un mese dagli inumani
attacchi terroristici compiuti in diverse parti degli
Stati Uniti d'America, raccomandiamo ancora una volta
all'eterna misericordia del Dio dei nostri Padri le
innumerevoli vittime innocenti. Chiediamo consolazione e
conforto per i loro familiari e parenti, prostrati dal
dolore; invochiamo forza e coraggio per quanti continuano a
prestare la loro opera nei luoghi colpiti dalla terribile
sciagura; imploriamo tenacia e perseveranza per tutti gli
uomini di buona volontà nel perseguire vie di giustizia e
di pace. Dal cuore dell'uomo il Signore sradichi ogni
traccia di astio, di inimicizia e di odio, e lo renda
disponibile alla riconciliazione, alla solidarietà e alla
pace. Preghiamo perché ovunque nel mondo possa instaurarsi
la "civiltà dell'amore"… …O Dio onnipotente e
misericordioso, non ti può comprendere chi semina la
discordia, non ti può accogliere chi ama la violenza: guarda
la nostra dolorosa condizione umana provata da efferati atti
di terrore e di morte, conforta i tuoi figli e apri i nostri
cuori alla speranza, perché il nostro tempo possa ancora
conoscere giorni di serenità e di pace. (Alla X AssembleaGenerale del Sinodo dei Vescovi, nell'"Hora tertia") |
14.10.2001 |
«Tutto
il mese di Ottobre è particolarmente dedicato a questa
bella preghiera, carissima al popolo cristiano. A motivo
dell'attuale situazione internazionale, ho invitato le
persone e le comunità a recitare il
Rosario per la pace.
Rinnovo anche oggi quest'invito, sottolineando al tempo
stesso che il
Rosario è contemplazione di Cristo nei suoi misteri, in
intima unione con Maria Santissima... Si
levi nella Chiesa un'insistente invocazione per la pace con
la preghiera del Rosario, in forma sia individuale che
comunitaria, tenendo fisso lo sguardo su Gesù Cristo,
nostra Pace.» Preghiera dell'Angelus |
16.10.2001 |
«Il
"Padre Nostro" si rivela la preghiera dei fratelli
che, consapevoli di non poter raggiungere Dio da soli,
confidano di poterlo incontrare insieme, vivendo in
comunione tra loro... Questi pensieri risultano particolarmente attuali dopo i tragici attentati terroristici che hanno colpito gli Stati Uniti d'America, producendo una grave ferita alla pace e alla convivenza civile tra i popoli. Quei drammatici eventi ci esortano a guardare con particolare sollecitudine alla motivazione più profonda del comune impegno per i poveri» messaggio al Direttore Generale della FAO in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione |
21.10.2001 |
«Nell'ora
presente non mancano purtroppo situazioni minacciose,
che tengono in ansia l'umanità intera... Alle spinte
negative che si manifestano nel mondo la Chiesa risponde
rafforzando l'impegno per annunciare Cristo,
speranza dell'uomo e speranza del mondo!» Preghiera dell'Angelus |
22.10.2001 |
«Imploro
il Padre di ogni misericordia di proteggere voi e la
vostra comunità e di ispirarvi saggezza e coraggio
nell'affrontare le sfide di questa ora di prova... Dobbiamo
sperare e pregare con ardore affinché la stella luminosa
della pace possa risplendere presto sulla vostra regione» Messaggio ai Vescovi del Pakistan |
28.10.2001 |
«Volge
ormai al termine il mese di ottobre, durante il quale la
nostra devozione mariana si è espressa con particolare
intensità nella recita dal Santo Rosario per implorare dal
Signore la pace. In questo momento affidiamo in special modo
alla materna protezione della Vergine Santissima le popolazioni
dell'Afghanistan: possano essere risparmiate vite
innocenti e vi sia da parte della comunità internazionale
un aiuto tempestivo ed efficace per i tanti profughi,
esposti a privazioni di ogni genere mentre ci si sta
inoltrando nella stagione inclemente. Non possiamo neanche dimenticare quanti continuano a patire violenza e morte in Terra Santa, in particolare nei Luoghi santi, tanto cari alla fede cristiana. Possa Maria, Regina della Pace, aiutare tutti a deporre le armi e ad intraprendere finalmente con risolutezza il cammino verso una pace giusta e duratura». Preghiera dell'Angelus |
28.10.2001 |
«Sua
Santità Papa Giovanni Paolo II ha appreso con profonda
tristezza della terribile violenza che si è verificata in
una chiesa cattolica di Bahawalpur, nella Diocesi di
Multan, quando un gruppo di uomini armati ha sparato su
cristiani riuniti in preghiera. Esprimendo la sua assoluta
condanna di questo ulteriore atto tragico d'intolleranza,
Sua Santità... esprime la sua vicinanza nella preghiera a
tutti quanti sono stati colpiti da questo atto malvagio e,
come pegno di consolazione e forza, invoca su tutta la
comunità la Benedizione di Dio Onnipotente» Telegramma a firma del Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato |
03.11.2001 |
«A
seguito dei terribili eventi dell'11 settembre, sono
stati avviati ampi dibattiti su ciò che concerne la
giustizia e l'urgenza di rimediare alle ingiustizie. In una
prospettiva religiosa, l'ingiustizia è lo squilibrio
radicale dove l'uomo
si leva contro Dio e contro il proprio fratello, di modo che
nei rapporti umani regna il disordine.
All'inverso, la giustizia è quella completa armonia fra
Dio, l'uomo e il mondo che la Bibbia descrive come il
Paradiso. Molte ingiustizie nel mondo trasformano le terra
in un deserto: la più impressionante di tutte queste
ingiustizie è la fame sofferta da migliaia di persone, con
le inevitabili ripercussioni sul problema della pace fra le
nazioni. Papa Paolo VI non ha forse dichiarato nel 1967 che
lo sviluppo è il nuovo nome della pace? Da allora, le sue
parole si sono rivelate sempre più vere. Lo sviluppo
comporta numerosi aspetti, ma il primo di tutti è la
decisione di garantire a ogni uomo, a ogni donna e a ogni
bambino l'accesso al nutrimento di cui ha bisogno. Per
questo la vostra Conferenza non mira solo alla
"sicurezza alimentare" ma anche alla "pace
mondiale", in un momento in cui tali valori sono
seriamente in pericolo» Messaggio alla conferenza della FAO, letto all'Assemblea dal Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato |
06.11.2001 |
«Gli
eventi tragici che hanno scosso la comunità
internazionale negli ultimi due mesi ci hanno reso tutti
consapevoli ancora una volta della fragilità della pace e
della necessità di edificare
una cultura di dialogo e di cooperazione rispettosi fra
tutti i membri della famiglia umana.
Ho fiducia nel fatto che la comunità cattolica negli Stati
Uniti continuerà a sostenere il valore della comprensione e
del dialogo fra i seguaci delle religioni del mondo. Come
sapete, l'impegno della Chiesa per questo dialogo trae
ispirazione dalla propria convinzione che il messaggio
evangelico ha la forza di illuminare tutte le culture e di
agire come lievito salvifico di unità e di pace per tutta
l'umanità. In un mondo di crescente pluralismo culturale e
religioso, tale dialogo è essenziale per superare i tragici
conflitti ereditati dal passato, e per assicurare che il
nome dell'unico Dio deve diventare sempre di più, qual è,
un nome di pace e un imperativo di pace» Al «Pope John Paul II Cultural Center» di Washington |
09.11.2001 |
«La
vostra assemblea sta riflettendo sul progresso del
dialogo interreligioso in un momento in cui tutta l'umanità
è ancora sotto shock per gli eventi dello scorso 11
settembre. Si
è detto che assistiamo a un autentico scontro fra
religioni. Tuttavia, come ho già affermato in numerose
occasioni, ciò significherebbe falsificare la religione
stessa.
I credenti sanno che, lungi da compiere il male, sono
obbligati a fare il bene, a operare per alleviare la
sofferenza umana, a edificare insieme un mondo giusto e
armonioso. Se è imperativo che la comunità internazionale
promuova buoni rapporti fra persone che appartengono a
diverse tradizioni etniche e religiose, tanto più è
urgente che i credenti stessi promuovano rapporti
caratterizzati da apertura e fiducia, che conducono ad una
comune preoccupazione per il benessere di tutta la famiglia
umana... La
pace non sarà il risultato dei nostri sforzi. Non è
qualcosa che il mondo può dare. E' un dono del Signore. Per
riceverlo dobbiamo disporre il nostro cuore.
Quando nascono conflitti, la pace può essere soltanto il
risultato di un processo di riconciliazione e ciò richiede
sia umiltà sia generosità» Al pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso |
10.11.2001 |
«Porgo
un caloroso benvenuto alla delegazione del Dipartimento
dei Vigili del Fuoco di New York, così tanti dei quali
hanno perso la vita nell'attacco terroristico dell'11
settembre. Che Dio
Onnipotente conceda alle famiglie colpite consolazione e
pace e a voi la forza e il coraggio necessari per rendere il
vostro grande servizio alla vostra città.
Assicurandovi delle mie costanti preghiere, invoco su di voi
e sulle vostre famiglie le abbondanti benedizioni di Dio» Ad una delegazione di Vigili del Fuoco di New York |
11.11.2001 |
«Mentre
rendiamo grazie a Dio per quanto i campi di quest'anno
hanno prodotto, non dobbiamo dimenticare i fratelli e le
sorelle che, in varie parti del mondo, sono privi dei beni
essenziali come il cibo, l'acqua, la casa, l'assistenza
sanitaria. In modo speciale, in questo momento di grande
preoccupazione internazionale, penso alle care popolazioni
dell'Afghanistan, alle quali è urgente far giungere ogni
necessario aiuto. Si tratta di un'emergenza mondiale, che
non può tuttavia farci dimenticare che in altre parti del
mondo permangono purtroppo condizioni di grave indigenza e
impellente necessità» Preghiera dell'Angelus |
12.11.2001 |
«La
vostra presenza qui è particolarmente significativa,
dopo che gli eventi tragici dell'11 settembre hanno portato
all'annullamento dell'incontro a New York. Essa dimostra la
vostra determinazione a perseguire la vostra opera vitale in
qualsiasi situazione difficile» Alla "International Catholic Migration Commission" |
02.12.2001 Angelus della prima domenica di Avvento |
Carissimi
Fratelli e Sorelle! 1. Con l'odierna prima Domenica di Avvento, inizia un nuovo Anno liturgico. La Chiesa riprende il suo cammino e ci invita a riflettere più intensamente sul mistero di Cristo, mistero sempre nuovo che il tempo non può esaurire. Cristo è l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine. Grazie a Lui, la storia dell'umanità procede come un pellegrinaggio verso il compimento del Regno, che Egli stesso ha inaugurato con la sua incarnazione e la sua vittoria sul peccato e sulla morte. Per questo, Avvento è sinonimo di speranza: non attesa vana di un dio senza volto, ma fiducia concreta e certa nel ritorno di Colui che ci ha già visitati, dello "Sposo" che nel suo sangue ha sigillato con l'umanità un patto di eterna alleanza. E' una speranza che stimola alla vigilanza, virtù caratteristica di questo singolare tempo liturgico. Vigilanza nella preghiera, animata da amorosa attesa; vigilanza nel dinamismo della carità concreta, consapevole che il Regno di Dio si avvicina là dove gli uomini imparano a vivere da fratelli. 2. Con questi sentimenti, la comunità cristiana entra nell'Avvento, mantenendo vigile lo spirito, per meglio recepire il messaggio della Parola di Dio. Risuona quest'oggi nella liturgia il celebre e stupendo oracolo del profeta Isaia, pronunciato in un momento di crisi della storia d'Israele. "Alla fine dei giorni - dice il Signore -, il monte del tempio del Signore / sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; / ad esso affluiranno tutte le genti... / Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; / un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, / non si eserciteranno più nell'arte della guerra" (Is 2,1-5). Queste parole contengono una promessa di pace più che mai attuale per l’umanità e, in particolare, per la Terra Santa, da dove anche oggi purtroppo giungono notizie dolorose e preoccupanti. Possano le parole del profeta Isaia ispirare la mente e il cuore dei credenti e degli uomini di buona volontà, perché il giorno di digiuno - il 14 dicembre corrente - e l'incontro dei Rappresentanti delle religioni del mondo ad Assisi - il 24 gennaio prossimo - aiutino a creare nel mondo un clima più disteso e solidale. 3. Affido quest'invocazione di pace a Maria, Vergine vigilante e Madre della speranza. Tra qualche giorno celebreremo con rinnovata fede la solennità dell'Immacolata Concezione. Sia Lei a guidarci in questo cammino, aiutando ogni uomo ed ogni nazione a volgere lo sguardo verso il "monte del Signore", immagine del trionfo definitivo di Cristo e dell'avvento del suo Regno di pace. |
08.12.2001 PREGHIERA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II PER LA SOLENNITÀ DELLA IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B.V. MARIA Piazza di Spagna |
1.
Madre Immacolata, in questo giorno solenne, illuminato dal fulgore della tua verginale Concezione, eccoci ancora ai tuoi piedi, in questa storica piazza, nel cuore di Roma cristiana. Come ogni anno, siamo venuti a ripetere il tradizionale omaggio floreale dell'8 dicembre, volendo con questo gesto esprimere l'amore filiale della Città, che conta tanti segni della tua materna presenza. Siamo venuti in umile pellegrinaggio, e, facendoci voce di tutti i credenti, t'invochiamo fiduciosi: "Monstra Te esse matrem... Mostrati Madre per tutti, / offri la nostra preghiera; Cristo l'accolga benigno, / lui che si è fatto tuo Figlio". 2. "Monstra Te esse matrem!" Mostrati Madre per noi, che, davanti a questa tua celebre effigie, con cuore gioioso rendiamo grazie a Dio per il dono della tua Immacolata Concezione. Tu sei la Tutta Bella, che l'Altissimo ha vestita della sua potenza. Tu sei la Tutta Santa, che Iddio s'è preparata come sua intatta dimora di gloria. Ave, Tempio arcano di Dio, ave piena di grazia, intercedi per noi! 3. "Monstra Te esse matrem!" Ti preghiamo di presentare la nostra preghiera a Colui che Ti ha rivestita di grazia sottraendoti ad ogni ombra di peccato. Nubi oscure si addensano all'orizzonte del mondo. L'umanità, che ha salutato con speranza l'aurora del terzo millennio, sente ora incombere su di sé la minaccia di nuovi, sconvolgenti conflitti. E' a rischio la pace nel mondo. Proprio per questo noi veniamo a Te, Vergine Immacolata, per chiederti di ottenere, quale Madre comprensiva e forte, che gli animi, liberati dai fumi dell'odio, si aprano al perdono reciproco, alla solidarietà costruttiva e alla pace. 4. "Monstra Te esse matrem!" Veglia, o Maria, sulla grande famiglia ecclesiale, perché tutti i credenti, come veri discepoli del tuo Figlio, camminino nella luce della sua presenza. Continua a vegliare particolarmente sulla Chiesa di Roma, che l'8 dicembre del 1995, proprio in questo luogo, intraprese con fiducia la missione cittadina in vista del Grande Giubileo. Fu missione dai frutti copiosi e profondi, che contribuì a diffondere il Vangelo della speranza in ogni angolo della Città, mobilitando sacerdoti, religiosi e laici per un vasto e profondo rinnovamento spirituale. E' stato un cammino dinamico e coraggioso, che, con la grazia del tempo giubilare, ha reso singoli e famiglie, parrocchie e comunità, consapevoli del mandato missionario che ciascuno deve responsabilmente assumere valorizzando la ricchezza e la varietà dei propri carismi. 5. "Monstra Te esse matrem!" Stella della nuova evangelizzazione, spronaci e accompagnaci Tu sui passi di una pastorale instancabilmente missionaria con un unico e decisivo programma: annunciare Cristo, Redentore dell'uomo. La missione diventi testimonianza quotidiana d'ogni credente, nelle proprie condizioni di vita; grazie ad essa sia rinnovato il volto cristiano di Roma, perché a tutti appaia con chiarezza che la fedeltà a Cristo cambia l'esistenza personale e plasma un futuro di pace, un avvenire migliore per tutti. Madre Immacolata, che rendi la Chiesa feconda di figli, sostieni altresì la nostra incessante sollecitudine per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Il convegno romano del prossimo giugno, che la diocesi opportunamente dedica a questo tema, incoraggi i giovani e le loro famiglie a rispondere con cuore generoso all'appello del Signore 6. "Monstra te esse matrem!" Sii per noi roccia di coraggio e di fedeltà, o umile Fanciulla di Nazaret, gloriosa Regina del mondo. Offri la nostra preghiera al Verbo di Dio, che, diventando tuo Figlio, si è reso nostro fratello. Grazie alla tua validissima intercessione possa l'intero Popolo di Dio e, in particolare, questa amata Chiesa di Roma "prendere il largo" verso quella santità che costituisce la condizione decisiva per ogni fecondo apostolato. Madre di misericordia e di pace, immacolata Madre di Dio, prega per noi! |
09.12.2001 ANGELUS II Domenica di Avvento |
Carissimi
Fratelli e Sorelle! 1. Per venerdì prossimo, 14 dicembre, ho invitato i cattolici a vivere un giorno di digiuno per implorare da Dio una pace stabile, fondata sulla giustizia. Questa iniziativa ha incontrato l'adesione anche da parte di fedeli di altre religioni, in particolare di ebrei e musulmani, come pure di tante persone di buona volontà. Nell'attuale complessa situazione internazionale, l'umanità è chiamata a mobilitare le sue migliori energie, perché l'amore prevalga sull'odio, la pace sulla guerra, la verità sulla menzogna, il perdono sulla vendetta. 2. La pace o la violenza germogliano dal cuore dell'uomo, sul quale Dio solo ha potere. Convinti di ciò, i credenti adottano da sempre contro i più gravi pericoli le armi del digiuno e della preghiera, accompagnandoli con opere di carità concreta. Il digiuno esprime dolore per una grave sventura, ma pure la volontà di assumerne in qualche misura la responsabilità, confessando i propri peccati ed impegnandosi a convertire il cuore e le azioni a una maggiore giustizia verso Dio e verso il prossimo. Digiunando si riconosce con fiduciosa umiltà che un autentico rinnovamento personale e sociale non può che venire da Dio, dal quale tutti radicalmente dipendiamo. Il digiuno consente poi di condividere il pane quotidiano con chi ne è privo, al di fuori di ogni pietismo o ingannevole assistenzialismo. Mentre auspico che l'intero Popolo di Dio possa compiere il digiuno di venerdì prossimo in spirito di fede, di umiltà e di mitezza, ringrazio i Pastori diocesani per la cura con cui stanno preparando questa giornata nelle loro Comunità. 3. Quest'iniziativa assume per noi cristiani un singolare significato, perché siamo nel tempo di Avvento, tempo di speranza in cui siamo chiamati ad impegnarci nel preparare le vie del Signore, venuto nella storia come Salvatore, e che ritornerà alla fine dei tempi come Giudice misericordioso. La data del 14 dicembre coincide altresì con la fine del Ramadan, durante il quale i seguaci dell'Islam esprimono col digiuno la loro sottomissione all'Unico Dio. Auspico vivamente che il comune atteggiamento di religiosa penitenza accresca la comprensione reciproca tra cristiani e musulmani, chiamati più che mai, nell'epoca attuale, ad essere insieme costruttori di giustizia e di pace. La Vergine Maria, che ieri abbiamo solennemente celebrato e che anche i musulmani venerano con devota ammirazione, ci assista e ottenga per il mondo intero la pace. |
NATALE
2001 MESSAGGIO URBI ET ORBI |
1.
"Christus est pax nostra", "Cristo è la
nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo"
(Ef 2,14). All'alba del nuovo millennio iniziato con tante speranze, ma ora minacciato da nubi tenebrose di violenza e di guerra, la parola dell'apostolo Paolo, che ascoltiamo in questo Natale, è un raggio di luce possente, un grido di fiducia e di ottimismo. Il Bimbo divino nato a Betlemme reca in dono nelle sue piccole mani il segreto della pace per l'umanità. Egli è il Principe della pace! Ecco il lieto annuncio, risuonato quella notte a Betlemme, e che voglio ripetere al mondo in questo giorno benedetto. "Vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore" (Lc 2,10-11). Quest'oggi la Chiesa fa eco agli angeli, e rilancia il loro straordinario messaggio, che sorprese per primi i pastori sulle alture di Betlemme. 2.
"Christus est pax nostra!" Cristo, "il
bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia"
(Lc 2,12), proprio Lui è la nostra pace. Un inerme
Neonato nell'umiltà di una grotta restituisce dignità a
ogni vita che nasce, dona speranza a chi giace nel dubbio e
nello sconforto. Egli è venuto per guarire i feriti della
vita e per ridare senso persino alla morte. In quel Bambino,
mite e indifeso, che vagisce in una grotta fredda e nuda,
Dio ha distrutto il peccato, e ha posto il germoglio di
un'umanità nuova, chiamata a portare a compimento
l'originario progetto della creazione e a trascenderlo con
la grazia della redenzione. 3.
"Christus est pax nostra!" Uomini e donne
del terzo millennio, voi che avete fame di giustizia e di
pace, accogliete il messaggio di Natale, che si diffonde
oggi nel mondo! Gesù è nato per rinsaldare i legami tra
gli uomini e i popoli, per renderli tutti, in se stesso,
fratelli. E' venuto per abbattere "il muro di
separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia" (Ef
2,14), e per fare dell'umanità un'unica famiglia. Sì, con
certezza possiamo ripetere: Oggi col Verbo incarnato è nata
la pace! Pace da implorare, perché Dio solo ne è autore e
garante. Pace da costruire in un mondo dove popoli e
nazioni, provati da tante e diverse difficoltà, sperano in
un'umanità non solo globalizzata da interessi economici, ma
dallo sforzo costante di una più giusta e solidale
convivenza. 4.
Accorriamo come i pastori a Betlemme, sostiamo adoranti
nella grotta, fissando lo sguardo sul neonato Redentore. In
Lui possiamo riconoscere i tratti di ogni piccolo essere
umano che viene alla luce, a qualunque razza e nazione
appartenga: è il piccolo palestinese e il piccolo
israeliano; è il bimbo statunitense ed è quello afghano;
è il figlio dell'hutu e il figlio del tutsi... è
il bimbo qualunque, che per Cristo è qualcuno.
Oggi il mio pensiero va a tutti i bambini del mondo: tanti,
troppi sono i bambini che nascono condannati a patire senza
colpa le conseguenze di disumani conflitti. Salviamo i
bambini, per salvare la speranza dell'umanità! Ce lo chiede
oggi con forza quel Bimbo nato a Betlemme, il Dio che si è
fatto uomo, per restituirci il diritto a sperare. 5.
Imploriamo dal Cristo il dono della pace per quanti sono
provati da antichi e nuovi conflitti. Ogni giorno porto nel
cuore i drammatici problemi della Terra Santa; ogni giorno
penso con apprensione a quanti muoiono di freddo e di fame;
ogni giorno mi giunge accorato il grido di chi, in tante
parti del mondo, invoca una più equa distribuzione delle
risorse e un’occupazione dignitosamente retribuita per
tutti. Che nessuno cessi di sperare nella potenza dell'amore
di Dio! Cristo sia luce e sostegno di chi crede ed opera,
talora controcorrente, per l'incontro, il dialogo, la
cooperazione tra le culture e le religioni. Cristo guidi
nella pace i passi di chi instancabilmente si adopera per il
progresso della scienza e della tecnica. Non si usino mai
questi grandi doni di Dio contro il rispetto e la promozione
della dignità umana. Mai
si ponga il nome santo di Dio a suggello dell'odio!
Mai se ne faccia ragione di intolleranza e di violenza! Il
volto dolce del Bambino di Betlemme ricordi a tutti che
abbiamo un unico Padre. 6.
"Christus est pax nostra!" Fratelli e
Sorelle che mi ascoltate, aprite il cuore a questo messaggio
di pace, apritelo a Cristo, Figlio della Vergine Maria, a
Colui che si è fatto "nostra pace"! Apritelo a
Colui che nulla ci toglie se non il peccato, e ci dona in
cambio pienezza di umanità e di gioia. E Tu, adorato
Bambino di Betlemme, reca la pace in ogni famiglia e città,
in ogni nazione e continente. Vieni, Dio fatto uomo! Vieni
ad essere il cuore del mondo rinnovato dall'amore! Vieni
dove maggiormente in pericolo sono le sorti dell'umanità!
Vieni, e non tardare! Tu sei "la nostra pace" (Ef
2,14)! |
Ultimo
Intervento
01.01.2002 |
Carissimi
Fratelli e Sorelle! |
Gli interventi di
Giovanni Paolo II dopo gli attacchi terroristici negli Usa (11 settembre 2001)
da l'Osservatore Romano