Dopo 45 anni di dittatura la Cuba di Castro è il bordello dei turisti europei |
Le fucilazioni di Fidel |
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Con uno scarno
comunicato il governo dell'Avana ha informato che tre dei responsabili del
tentativo di fuga dall'isola avvenuto dieci giorni fa sono già stati
condannati a morte con procedura sommaria e fucilati. Con questa decisione
ignobile Fidel Castro si mette sullo stesso piano del dittatore della
Germania orientale Walter Ulbricht, che faceva sparare dai vopos a chi
tentava di evadere dal "paradiso socialista" scavalcando il muro. Anzi, fa
di peggio, perché ha fatto uccidere gli oppositori non durante il tentativo
di fermarli, ma quando erano già arrestati e in carcere. Le fucilazioni rappresentano il suggello di sangue a una colossale offensiva repressiva, che ha visto arrestare e condannare a pene pesantissime un'ottantina di oppositori politici, rei di aver navigato in Internet o di aver lamentato la mancanza di libertà. Come è emerso nel rapidissimo procedimento giudiziario, a ciascuno di loro erano da tempo state appiccicate spie del governo, che hanno poi svolto con le loro odiose delazioni il mestiere di Giuda. Questa nuova ondata di
violazioni dei diritti umani a Cuba ha suscitato indignazione in tutto il
mondo e, anche in Italia, quasi tutto l'arco delle forze politiche ha
espresso la propria indignazione. Nel consiglio regionale del Piemonte, ad
esempio, una mozione di condanna presentata dal capogruppo Ds è stata
firmata e votata da quasi tutti. Tuttavia anche su questo la sinistra si
divide. C'è chi, a cominciare dai seguaci di Armando Cossutta, insiste a
denunciare "l'anticastrismo" come forma di assoggettamento alla propaganda
dell'imperialismo americano e a sostenere il valore "liberatorio" della
rivoluzione cubana. Chi subisce ancora il fascino del socialismo col colore
dei Caraibi dovrebbe tener conto che
dopo quarantacinque anni di
dittatura la Cuba di Castro si differenzia da quella di Batista solo perché
non è più il bordello yankee, ma quello dei turisti europei.
Quasi tutte le dittature sudamericane, in questo periodo, hanno trovato la
via per la democrazia. Cuba è un'eccezione. La peggiore. |
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Cuba: «Le fucilazioni di Fidel», Il Foglio 13.4.2003 |