GALATRO, Venerdì
contro i 18 licenziamenti alle terme; SCATTA LO SCIOPERO GENERALE
La vertenza trae origine dalla riduzione del budget da parte dell’Asl |
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Umberto Di Stilo GALATRO
– Sciopero generale, venerdì prossimo 11 marzo, contro i 18 licenziamenti
operati nei giorni scorsi dal gestore della struttura termale comunale. La
massiccia manifestazione di protesta è stata concordata ieri mattina
dall’amministrazione comunale e dalle organizzazioni sindacali, a
conclusione di una assemblea che, nella sala consiliare di Palazzo San
Nicola, insieme al sindaco Giovanni Papa, ai consiglieri Villelli, Lauro,
Pronestì, Sapioli, Casa e Lucia, ai licenziati ed ai loro familiari, ha
fatto registrare la presenza dei responsabili sindacali Giuseppe Gentile,
Mina Papasidero e Carmelo Panetta (della Funzione pubblica CGIL del
comprensorio di Gioia Tauro) e del sindaco di Cittanova, Franco Morano, in
rappresentanza della conferenza dei sindaci. Assente all’incontro (perché
febbricitante) Pino Smedile, responsabile della “Termae Service”, società
che gestisce la struttura termale e che ha operato i licenziamenti proprio
quando, grazie all’impegno assunto dall’assessore regionale Luzzo, sembrava
ormai vicina la positiva soluzione “politica” della vertenza che si trascina
da ottobre. All’epoca tutto ebbe inizio a seguito della drastica riduzione
del budget operata del direttore generale dell’asl 10 di Palmi, avv.
Domenico Minicucci. Da quel momento sul grave problema economico che
investiva le terme galatresi si è fatto un gran parlare ma nulla in concreto
è stato concluso per il riconoscimento delle attività effettivamente
prestate dalle “Terme Sant’Elia” per conto dell’Azienda sanitaria; attività
che superano di molto il budget che il direttore generale ha fissato in
200mila euro, dimezzando quanto con apposita delibera del mese di maggio era
stato assegnato alle terme galatresi. Da qui i problemi e le minacce di
licenziamenti che, operati qualche giorno addietro, in concreto hanno messo
in allarme non solo le famiglie dei lavoratori interessati, ma tutti i
cittadini che nello sviluppo delle attività termali e del loro possibile
indotto turistico, vedevano la possibile crescita del paese. Nel corso dei
lavori assembleari è stato evidenziato che il problema che oggi investe le
terme galatresi è pressappoco uguale a quello che interessa in modo generale
la sanità della Piana. Col vantaggio che per le terme l’azienda sanitaria
non deve far fronte a spese inutili ma solo a quelle relative a prestazioni
già effettuate per prevenire malattie la cui cura è sicuramente più gravosa
per la sanità. Ma dalla nostra Asl, molto probabilmente, come sosteneva il
consigliere Mario Lucia, le cure termali - sbagliando - vengono considerate
come un aspetto secondario della sanità e non utile opportunità di
prevenzione. Dai vari interventi che hanno caratterizzato l’assemblea è
emerso che in questi ultimissimi giorni la “Termae Service” ha incassato
dall’Asl una cospicua somma per prestazioni fornite negli anni precedenti.
Legittimo chiedersi, pertanto, come mai la società pur avendo risolto i
problemi economici che la tormentavano, abbia operato licenziamenti
indiscriminati, immotivati ed illegittimi. Inoltre ci si domanda quale
criterio ha seguito il gestore Pino Smedile per individuare i dipendenti da
licenziare, in considerazione che alcuni sono rimasti in servizio. Comunque,
questa situazione è stata resa possibile perché, secondo quanto ha
denunciato l’assessore Villelli, l’amministrazione comunale non ha mai
vigilato sulla corretta applicazione delle norme contenute nella convenzione
e, in particolare, sulla redazione del piano occupazionale annuale mai
stilato né autonomamente dal gestore né in collaborazione con il comune che
è unico proprietario delle terme. Mina Papasidero, nel corso del suo
intervento ha anche denunciato che i lavoratori (ora licenziati) erano
coperti da un contratto terziario che non li tutela mentre avrebbero dovuto
essere assunti col contratto della Federterme che, oltre tutto, applica gli
ammortizzatori sociali e avrebbe potuto salvaguardarli. Melo Panetta si è
soffermato sugli aspetti normativi del contratto e sulle problematiche di
carattere sindacale emerse già prima dei 18 licenziamenti, ed ha ricordato
che proprio all’ingresso del sindacato in questa vertenza si deve il merito
di aver fatto emergere le profonde anomalie contrattuali. L’assessore Paolo
Villelli ha sostenuto che “come cittadino e come amministratore farà le
dovute rimostranze all’assessore Luzzo” perché paghi l’intero fatturato
delle terme per il 2004 ed ha sollecitato l’insediamento di una commissione
comunale con compiti di controllo sugli atti compiuti dal gestore. Francesco
Morano, infine, ha espresso un no chiaro e deciso ai licenziamenti ed ha
suggerito di inserire la questione delle terme galatresi nella
programmazione politica dello sviluppo turistico e termale come fattore di
produzione e di crescita non solo di Galatro ma di tutta la Piana. |
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Le Terme "Sant'Elia" di Galatro: «GALATRO, Venerdì contro i 18 licenziamenti alle terme; la protesta concordata dal Comune e dai sindacati. SCATTA LO SCIOPERO GENERALE. La vertenza trae origine dalla riduzione del budget da parte dell’Asl», di Umberto Di Stilo, Gazzetta del Sud, sabato 5 marzo 2005, pag. 27 |