Galatro:
le Terme "S Elia"

Galatro / Due mesi fa erano state chiuse dai carabinieri dei Nas perché l'impianto elettrico non era sicuro

Dissequestrate e riaperte le terme di Sant'Elia


GALATRO – Dissequestrate le terme Sant'Elia chiuse due mesi addietro dai carabinieri dei Nas di Catanzaro che, nel corso di una ispezione, avevano rilevato che l'impianto elettrico mancava dei necessari requisiti di sicurezza. Adesso il pubblico ministero presso il Tribunale di Palmi, Roberto Di Palma, accogliendo l'istanza dell'avv. Michele Scozzarra, difensore del Comune, ha emesso ordinanza di dissequestro dopo aver accertato che all'interno dell'ottocentesca struttura termale erano stati completati i lavori di adeguamento alle norme di sicurezza Cee, di tutto l'impianto elettrico. 

Dopo poco più di due mesi di «obbligata» chiusura, pertanto le antiche terme riapriranno i battenti per tornare a disposizione di quanti, sofferenti provenienti da ogni parte della regione, giungono a Galatro per sottoporsi alle cure delle acque solfuree-salsojodiche scoperte e valorizzate, sin dal X secolo, dai monaci basiliani. 

Con l'ordinanza di dissequestro (e la conseguente immediata riapertura dell'antico «stabilimento» ) si chiude la nera e triste parentesi che oltre ad aver danneggiato l'immagine della struttura termale, ha avuto ripercussioni negative su tutta l'economia del paese. 

Si chiude una parentesi lunga due mesi che, come un fulmine a ciel sereno, mattina del sei maggio, si abbattè su tutta la comunità che nella struttura termale si ostina a vedere l'unica via di sviluppo e di crescita socio-economica del paese. Paese nel quale, purtroppo, la disoccupazione ha raggiunto dati allarmanti, al punto che intere famiglie hanno imboccato la strada dell'emigrazione. Una strada che è diventata più irta di difficoltà e di incognite di quanto non lo sia stata nei primi anni sessanta.

Anche per questo alle terme come fonte di lavoro guarda la stragrande maggioranza dei giovani galatresi e delle loro famiglie, presso le quali, la notizia del dissequestro e della loro pronta riapertura ha avuto la forza di rigenerare la speranza di una lenta ma possibile ripresa occupazionale e quindi economica. Consapevoli di questo, gli amministratori comunali hanno voluto l'immediata ripresa dell'attività termale al fine di evitare che la «forzata» chiusura del «Sant'Elia», oltre che in milioni di spese impreviste per le casse comunali, si tramutasse in un prolungato mancato reddito da lavoro per diversi giovani operai del luogo, per impiegati e per medici e specialisti che, con contratto a tempo determinato, stagionalmente, prestano servizio all'interno della struttura.

Come recita un vecchio adagio popolare, comunque, tutto è bene quel che finisce bene per cui, facendo buon viso a cattivo gioco, sin da subito le terme riprenderanno la loro normale attività (sperando di riuscire a recuperare - sia pure parzialmente - quanto «perduto» nei due mesi di sequestro giudiziario anche sul piano dell'immagine) in attesa che presto possa essere aperta al pubblico la nuota, modernissima struttura per la cui gestione il comune ha già bandito l'appalto-concorso. Martedì 3 agosto, infatti, saranno aperte le buste

Umberto Di Stilo
Gazzetta del Sud, 09.07.1999

 

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