Galatro:
le Terme "S Elia"

L'adeguamento dell'impianto elettrico alle normative europee

Galatro / Si lavora alle Terme per renderle al più presto sicure


GALATRO – È stata dissequestrata l'ottocentesca struttura delle Terme «Sant'Elia». Il provvedimento, su istanza dell'avvocato Michele Scozzarra, legale del Comune di Galatro proprietario dell'immobile, è stato disposto dal pm presso il Tribunale di Palmi, dott. Di Palma, per consentire l'ammodernamento dell'impianto elettrico e il suo adeguamento alle norme Cee. Con lo stesso provvedimento i carabinieri sono stati delegati a rimuovere i sigilli e il Comune è stato autorizzato a individuare la ditta che dovrà provvedere a regolarizzare gli inconvenienti contestati e riscontrati dai Nas di Catanzaro.

Intanto, in attesa del dissequestro, l'amministrazione comunale sin dagli scorsi giorni, aveva affidato i necessari e urgenti lavori a una ditta specializzata già operante nella nuova (e ancora non aperta) struttura termale. Questi lavori dovrebbero essere ultimati nell'arco di alcune settimane. Ciò anche al fine di evitare che si perda altro tempo prezioso e per far sì che si possa disporre subito dell'antica struttura termale la cui chiusura, in questi ultimissimi giorni, ha creato non pochi disagi a quanti, specie bambini, soffrendo di allergie primaverili, avrebbero avuto necessità di ricorrere alle cure inalatorie praticabili presso le Terme galatresi.

È il caso di ricordare che in tutta la vastissima zona non esiste altra struttura per la cura delle allergopatie, fastidi assai diffusi e molto avvertiti in questo particolare periodo dell'anno. Bisogna bruciare le tappe, inoltre, al fine di evitare che le conseguenze occupazionali possano ulteriormente incidere sulle famiglie dei dipendenti che, di punto in bianco, hanno visto allontanare la speranza del (sia pur temporaneo e stagionale) posto di lavoro. Bisogna accelerare i tempi per impedire che l'intera comunità di Galatro subisca dei danni economici giacché il ritardato avvio della stagione termale rischia di trasformarsi in un pesante freno che ostacola la crescita sociale e lo sviluppo di una comunità che da sempre guarda alle terme come all'unica e inesauribile risorsa a cui è legata la propria crescita.

La chiusura delle Terme, a seguito di dissequestro giudiziario è stata disposta dai Nas di Catanzaro nel pomeriggio del 6 maggio scorso. I carabinieri del gruppo «per la sanità», infatti, a seguito di un minuzioso e accurato sopralluogo, e avvalendosi della consulenza dell'ing. Domenico Iaria – funzionario del presidio multinazionale di prevenzione dell'Asl 11 di Reggio – hanno rilevato che l'impianto elettrico della struttura non rispondeva ai requisiti della sicurezza e, come tale poteva costituire immediato pericolo.

Accogliendo la motivata richiesta dell'avv. Scozzarra, il pubblico ministero dott. Di Palma ha dato la possibilità al Comune di «adottare tutti gli accorgimenti idonei all'esecuzione dei lavori di adeguamento alle norme di legge dell'impianto elettrico e degli altri punti contestati». E in tutti i cittadini di Galatro è rinata la speranza di sapere che il proprio paese, nell'arco di pochi anni, possa far parte di quell'itinerario della salute che in Italia è costituito da poche ma assai apprezzate stazioni termali.

E in quest'ottica rientra anche l'apertura (non più procrastinabile) della moderna struttura che, realizzata sulla sponda del Fermano e ultimata da tempo, continuando a rimanere chiusa e inutilizzata rischia di diventare un'altra inutile cattedrale nel deserto.

Umberto Di Stilo
Gazzetta del Sud, 19.05.1999

 

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