GALATRO: LE TERME DI S. ELIA

 

Impianto elettrico non adeguato alle norme di sicurezza Galatro / Intervento dei Nas sigilli alle Terme di “S. Elia”
 

GALATRO – Sigilli dei Nas alla ottocentesca struttura delle Terme «S. Elia». 

Il provvedimento, a stagione termale appena avviata, ha sorpreso tutta l'opinione pubblica. Se, infatti, preoccupazione e sconforto sono i sentimenti che da mezzogiorno di ieri avvertono gli amministratori, nei cittadini la notizia ha prodotto effetti negativi sul piano psicologico, giacché (e quest'aspetto non va dimenticato o sottovalutato) i galatresi, nonostante tutto, hanno sempre sperato che nello sviluppo termale potesse esserci l'ultima residua speranza di lavoro per i giovani disoccupati del paese e, di conseguenza, potesse determinare la crescita socio-economica di una comunità che ha sempre guardato alle acque termali come all'unica risorsa per crescere e svilupparsi.

I sigilli dei Nas, in certo senso, hanno affievolito anche questa speranza. Anche se è opinione diffusa che il provvedimento avrà solo conseguenze provvisorie e limitata al tempo necessario perché vengano eseguiti i lavori di ripristino e di adeguamento alle norme di sicurezza dell'impianto elettrico. 

Da quanto è trapelato, infatti, si è appreso che, a seguito della scrupolosa ispezione dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione, è ritenuto del tutto inadeguato e poco sicuro l'impianto elettrico. A giudicarlo tale è stato un ingegnere che ieri mattina ha svolto le mansioni di consulente della squadra dei Nas che ha ispezionato le vecchie Terme. In particolare sembra che del tutto inadeguato sia risultato l'impianto elettrico del reparto di Magneto-Marconi terapia.

Certo, quale che sia la causa che ha generato l'ordinanza di chiusura della vecchia struttura termale, è certo che essa arrecherà ingenti danni di natura economica al comune. È sperabile, però, che nell'opinione pubblica e negli abituali fruitori dei servizi termali galatresi essa non generi una immagine negativa perché, in tal caso avrebbe delle ripercussioni a dir poco dirompenti. In questo particolare momento di crisi del termalismo italiano, infatti, potrebbe determinare danni incalcolabili per il futuro delle «Fonti S. Elia», rischiando di ostacolare quello sviluppo da tutti agognato e ritardando ulteriormente (o rendendola pressoché inutile) l'apertura della nuova struttura per la quale l'amministrazione comunale, proprio in questi ultimi giorni, ha approntato il «disciplinare» per l'appalto della gestione ai privati. 

L'accurata ispezione dei Nas pare sia stata originata da un esposto anonimo. Certo il comune (che ha già stipulato le convenzioni con i medici specialisti e che ha già proceduto alla nomina del direttore sanitario) da tale provvedimento riporterà notevoli danni economici e che la stessa immagine organizzativa di Galatro ne uscirà offuscata. Comunque, per cercare di limitare i danni, l'amministrazione comunale deve correre ai dovuti ripari e, con l'urgenza del caso, provvedere all'adeguamento dell'impianto elettrico. In paese non manca chi, analizzando con maggiore serenità la situazione venutasi a determinare e guardando in prospettiva, è dell'avviso che, facendo buon viso a cattiva sorte, sarebbe il caso di bruciare le tappe e, prendendo il coraggio a due mani, senza ulteriori indugi, aprire la nuova struttura termale. Ma l'amministrazione comunale è in grado di compiere il grande salto?


  Umberto Di Stilo
Gazzetta del Sud, 07/05/1999

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