GALATRO: LE TERME DI S. ELIA

 

Galatro / Un gruppo di professionisti interviene sull'affidamento della gestione delle terme
O
ggi il Consiglio torna a occuparsi del “misterioso” bando di concorso
 

La (forzata) esclusione dei giovani imprenditori locali dalla gestione delle terme sta suscitando un vespaio di polemiche in tutti gli strati sociali del paese. E, volendo chiarire «l'arcano» mistero del bando di concorso per l'affidamento delle nuove strutture termali, c'è chi ha già fatto sentire i motivi del proprio dissenso. Domenica mattina infatti, è stato diffuso un volantino col quale un gruppo di professionisti del locale «Centro Socio Culturale», richiamava l'attenzione dei galatresi sul «regalo» che l'amministrazione, «escludendo volutamente i galatresi» aveva deciso di fare ai forestieri. Ed è un paradosso politico oltreché sociale giacché mentre «lo Stato finanzia il sorgere della piccola industria, il Comune di Galatro la boccia».

I firmatari del documento (prof. Bruno Marazzita, prof. Claudio Ferrari, prof. Carmelo Raschellà, prof. Rocco Dimatteo, ing. Nicola Sollazzo e dott. Mario Lucia) non solo chiedono che «venga favorita l'iniziativa locale sostenendo particolarmente le formazioni giovanili» ma invitano a riflettere tutti i concittadini sul perché «l'amministrazione comunale ha detto che a Galatro non ci sono né soldi né persone capaci» e soprattutto sul perché «vuole regalare le terme, l'albergo e i ristoranti al forestiero per soli 30 milioni all'anno» di canone. Un'inezia! Il documento ha determinato un immediato interesse in tutti i cittadini tra i quali, in verità, solo «gli addetti ai lavori» erano al corrente delle decisioni amministrative.

Lo stesso gruppo di professionisti, nella mattinata di ieri, ha fatto pervenire al sindaco (con preghiera di leggerla questa sera nel corso dei lavori consiliari) una lettera allo scopo di sottoporre alla sua attenzione alcune importanti osservazioni. Intanto contestano l'iter amministrativo del «bando di concorso» perché «non appare chiaro come l'argomento sia potuto arrivare al Consiglio senza un preventivo atto decisionale di tipo collegiale che abbia stabilito il tipo di gestione: gestione diretta, società per azioni, società mista a capitale prevalentemente locale, concessione a terzi con percentuale di sbarramento e libera, affidamento dei servizi a cooperative o gruppi di giovani, ecc. ecc.». 

I sei professionisti sottolineano, poi, che «appare molto strano che giovani e cittadini di Galatro in qualunque forma associati, non appaiono nelle preoccupazioni dell'Amministrazione comunale che pure li alletta e li illude nei momenti elettorali». E, ancora più strano, «non si capisce di chi sia stata l'idea dell'appalto concorso», per contro è assai chiaro che «chissà per quali interessi» c'è stata «fretta di arrivare alla conclusione in tempi strettissimi». Nella loro lettera i sei professionisti ricordano che nel primo dei due incontri aperti al contributo dei cittadini promossi dall'amministrazione comunale il sindaco ha solennemente dichiarato che la riunione era stata voluta per recepire i suggerimenti dei galatresi giacché la maggioranza non aveva ancora alcun progetto relativo alla gestione delle nuove terme.

A quella riunione l'amministrazione ha fatto partecipare anche il dott. Marcello Borgese che, da esperto della materia, ha illustrato le varie ipotesi di gestione. Al secondo incontro, invece, «l'amministrazione comunale si è presentata con un progetto mai annunciato prima accompagnato dalla lapidaria dichiarazione dell'assessore alle terme che più o meno suona così: non si può formare una società locale perché a Galatro non vi sono capitali né persone capaci». Comunque, al fine di impedire che gruppi di galatresi potessero partecipare alla gara di appalto è ben precisato nel bando che alla stessa «potranno partecipare solo ditte che negli ultimi tre anni abbiano fatturato almeno otto miliardi» e che abbiano operato nel settore termale o alberghiero. 

Ebbene secondo la quasi totalità dei cittadini (oltre che degli autori della lettera) lo sbarramento di otto miliardi è «odio cieco verso tutti i cittadini» ai quali non viene neppure offerta la possibilità di migliorare le proprie condizioni economiche nonostante, a parole si dica sempre di volerli aiutare a inserirsi nel mondo del lavoro. 

L'ultima «perla» del bando è un vero «regalo». La gestione dell'albergo e dei ristoranti, infatti, viene offerta gratis a chi (per un canone di soli 30 milioni annui!) si aggiudicherà l'appalto. Un regalo che andrà a un forestiero perché nessun galatrese è in grado di vantare otto miliardi di fatturato nel settore termale-alberghiero. Gli autori della lettera, a tal proposito, commentano che «è molto bello avere la fortuna di sfruttare un albergo e due ristoranti molto grandi (adatti per matrimoni, conferenze e meeting in genere) per la modica somma di... niente». E ricordano che già in passato la stessa amministrazione comunale si è distinta per la sua «generosità disinteressata» sottoscrivendo un contratto col quale cedeva gratuitamente all'Anthai «edifici e terreni per non si sa quale vantaggio a qualcuno con dubbia legalità». Stasera del bando relativo all'appalto-concorso per l'affidamento della gestione della nuova struttura termale, si tornerà a discutere in consiglio comunale. E, visto le contrastanti divergenze tra i gruppi, non è difficile prevedere che, lo scontro dialettico sarà quanto mai animato.
 

  Umberto Di Stilo
Gazzetta del Sud, 30/03/1999

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