GALATRO: LE TERME DI S. ELIA

 

Galatro / Maturi i tempi per il cambio di nome in Galatro Terme
 
GALATRO – Sembrava che il progetto di cambiamento del nome del paese mediante l'aggiunta dell'appellativo «Terme» fosse stato definitivamente accantonato, invece, improvvisamente (e quando nessuno più se lo aspettava), è stato rispolverato e riproposto dal responsabile dei servizi termali, geom. Alfredo Distilo, che in tale operazione ravvisa un notevole veicolo pubblicitario per l'attività termale che a Galatro esiste sin dalla fine del passato millennio, allorché i primi monaci basiliani giunsero fino in questa zona e scoprirono le qualità salutari delle acque che calde sorgono dai fianchi del colle Livia, a circa tre chilometri del centro abitato. In una lettera fatta pervenire al sindaco e ai componenti l'esecutivo amministrativo, infatti, il responsabile dei servizi termali riprendendo la proposta più volte formulata dal locale gruppo sportivo ciclistico amatoriale, esprime il convincimento secondo il quale sarebbero fin troppo «maturi i tempi» per integrare con l'appellativo «terme» il nome del paese che, così, verrebbe a chiamarsi non più «Galatro» bensì «Galatro Terme». Tale cambiamento, in vista dell'apertura della nuova struttura termale prevista per la prossima primavera «oltre a rendere più consono il nome del paese all'attività» preminentemente turistica che si spera possa presto caratterizzare la vita della comunità galatrese, diventerebbe «un notevole veicolo pubblicitario a costo zero». Ammesso che la richiesta, negli anni passati caduta nel vuoto, dovesse incontrare la disponibilità degli amministratori, la procedura amministrativa non è né semplice né breve. C'è, infatti, tutto un iter da seguire che deve concludersi con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Molti cittadini, in passato, avevano espresso parere favorevole al cambiamento del nome del paese. Per avere il parere di tutti i galatresi, però, si era pure pensato di indire un referendum popolare. Certo, il primo atto concreto deve partire dal consiglio comunale mediante un atto deliberativo. Proprio per questo, il responsabile dei servizi termali comunali, nel sottolineare l'importanza del provvedimento, invita il sindaco e i componenti dell'esecutivo amministrativo a «intraprendere tutte le iniziative necessarie affinché l'argomento venga inserito all'ordine del giorno di una delle prossime sedute del consiglio comunale». Nel frattempo si dice disposto a qualunque forma di collaborazione per favorire e accelerare l'espletamento dell'iter burocratico perché «l'aggiunta della parola Terme accanto all'attuale nome del paese» diventi presto concreta realtà. Non è dato sapere l'orientamento degli amministratori. L'aggiunta dell'appellativo «Terme» al nome del paese, però, non dovrebbe costituire un «fatto politico» tanto importante da generare perplessità, dubbi e scontri dialettici. Per questo tra i giovani c'è già chi, quasi con toni di incitamento, va ripetendo: «se il semplice cambio del nome può servire a qualcosa e può concretamente contribuire a portare lavoro e benessere nella nostra comunità, cosa aspettiamo? Chiamiamolo pure Galatro Terme, e di corsa!».
  Umberto Di Stilo
Gazzetta del Sud, 26/11/1998

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