Politica

«W i compromessi»
 

 
di Giorgio Vittadini,

Strana l’Italia, vi sono terremoti ed eruzioni. La Fiat è in crisi. La borsa va giù. Il rapporto tra federalismo e centralismo è nebuloso, urgono riforme fondamentali nella scuola, nella sanità e nell’università. E, dietro l’angolo, occorre riformare un sistema pensionistico che fa acqua da tutte le parti. Servono soldi, tanti soldi che non ci sono. Serve soprattutto, per affrontare questi problemi, uno sforzo comune di tutti che potrebbe anche non essere sufficiente. Figuriamoci quale possibilità potremo avere se siamo divisi. In questo contesto chiunque ami l’uomo, il singolo uomo, involontario protagonista di questi e tanti altri problemi dell’attuale momento di passaggio, non può innanzitutto pensare all’affermazione del suo partito. Chiunque pensi prima di tutto al suo schieramento attua una politica suicida e non persegue il bene comune. Serve un’unità nazionale non tanto in termini di formule di governo, quanto di un accordo, inevitabilmente un compromesso, che permetta risposte più forti e unitarie ai problemi che si incontrano. Il riformismo, l’accordo tra le parti non massimaliste di maggioranza e opposizione, non si motiva sulla scaltrezza politica, quanto sul desiderio che i tanti Renzo vivano meglio e che il nostro paese non arretri definitivamente.
 
 

Politica: «W i compromessi», di Giorgio Vittadini,Tempi, Numero: 45 - 7 Novembre 2002

Click qui per tornare indietro a "galatro_home"