All’amico Gaudioso Trimboli che ci ha lasciato |
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di Carmelo Cordiani Ogni tentativo di parola si spezza contro l’impenetrabile mistero che avvolge la vita e la morte. Si ragionava insieme negli incontri, quasi quotidiani, attingendo all’unico Maestro che ha sparso nella nostra esistenza il seme della fede e della speranza. Si rifletteva sulle Sue parole di vita alla ricerca di quel tanto di luce che ci consentisse di sostenere la nostra fragilità. Luce che per tanti anni hai tenuto accesa, lottando da eroe, convivendo contro il nemico che avevi imparato a conoscere. “Mi accontento”… Era la tua risposta abituale. Ti accontentavi di quel poco che ti consentisse di ritardare l’appuntamento. Anche nei momenti che sembravano estremi, trovavi una risorsa in più per accontentarti e continuare a combattere. Certe sere rientravo a casa come da una lezione, e mi riconoscevo incapace di reggere allo spessore della tua serenità. Si scavava insieme nei ricordi, quelli che danno valore e spinta alla vita. Si confrontava il passato con il presente, le esperienze che ci hanno accomunato e che ci hanno maturato consentendoci di essere uomini responsabili delle nostre scelte. Si ripassavano i volti delle persone conosciute, sottolineandone la ricchezza intellettuale e morale e constatando, con rammarico, l’indifferenza di alcuni nei loro confronti. I tuoi compagni di scuola, uno ad uno, i miei lontani, ma saldi nella memoria e nel cuore, con i quali abbiamo condiviso la spensieratezza dell’età e le fantasie future. Quanti sogni: la professione, il lavoro, la famiglia, la casa… Sogni trasformati in quotidianità e svaniti, come tutto in questo mondo. Che senso ha l’esistenza? Una domanda che affiorava spesso e alla quale non trovavamo risposte adeguate alla ragione che vuole sapere. E si ritornava all’unico Maestro, alle sue lezioni di vita, ai suoi piani incomprensibili, al suo amore per l’uomo, creatura meravigliosa, ma tanto fragile. Non abbiamo mai accennato al destino, a questa assurdità altrettanto incomprensibile. Dio, il Suo mistero che tu ora hai squarciato leggendone la semplicità e lo stupore. Dio che vuole con sé i migliori, anche in pieno giorno, perché l’eternità non scandisce il tempo, perché i migliori sono destinati a popolare il suo cielo. I tuoi cari, i tuoi amici, le persone che hai conosciuto, ti pensano e ti ricordano. Ora sta a te chiedere al buon Dio di darci la forza di mantenere accesa la nostra lampada come hai avuto il coraggio di mantenerla tu. Sta a te incontrare quanti ti hanno preceduto, persone care a te ed a noi, per raccontare il nostro mondo, dove ci hai lasciato alla ricerca dei tanti perché ai quali non sappiamo dare risposte. Ciao, Gaudioso. Il tuo amico Carmelo Cordiani.
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Personaggi: «All’amico Gaudioso Trimboli che ci ha lasciato», Carmelo Cordiani, Galatro 01.12.2007 |