TRACLO' ROMA: |
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di Carmelo Cordiani |
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“Quando annuncerete la mia morte, scriverete così : E’ morta la Signora Roma.”
Sapeva. Era cosciente del suo prossimo appuntamento. Il male con cui aveva saputo convivere da molti anni, con serenità, senza mai ribellarsi a quella che lei riconosceva “volontà di Dio”, la irretiva senza uscita. Ha passato gli ultimi giorni con la Corona del Rosario in mano, i suoi libri di preghiera accanto, uno sguardo sereno a quanti le facevano visita. Anche la stessa mattina del 25 novembre, quando, con un cenno di mano, con gli occhi sorridenti, ringraziava quanti, per pochi secondi, la salutavano da dietro il vetro della rianimazione. |
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La sua volontà è stata rispettata. Niente Dottoressa, perché la gente l’ha sempre chiamata “Signora Roma”. E lo era, disponibile con tutti, dietro il banco della farmacia, al servizio dei cittadini che, oltre alle medicine, chiedevano consigli, con fiducia, sicuri che la Signora Roma avrebbe capito i loro problemi. Fare del bene, per lei, era norma. Ma con discrezione, senza ostentazione, proprio come insegna il Vangelo: “Infine - la tua mano sinistra non sappia quello che fa la mano destra”.
Una vita, la sua, per gli altri, per la famiglia, in particolare. Ha accudito con amore e sacrificio la sua cara Linuccia, con cui la natura era stata ingenerosa. Poi suo padre, che l’età avanzata aveva privato della vista. Roma gli è stata vicina, figlia affettuosa e premurosa. In fine sua madre. Sempre la Signora Roma accanto, alternandosi dal banco della farmacia al letto dove la mamma si stava spegnendo. Mi chiedevo dove trovasse tanta forza. In Dio, certamente. Per Lui i sacrifici quotidiani, quelli che la vita riserva e quelli che sceglieva: Privarsi del caffè, dei dolci, i tanti fioretti che, forse unica, praticava in silenzio. Per Lui, per sentirsi vicina a Lui, la pratica del buon cattolico, la Messa, le novene, la recita del Rosario. Non mancava mai, anche quando il male incalzava e la faceva visibilmente soffrire.
Madre e sposa esemplare. Ricordo la sua premura quando i suoi due figli andavano a scuola. Preparava insieme a loro le lezioni, ripassava insieme, ascoltava la ripetizione, come una maestra attenta. Ci teneva alla loro preparazione e ne ha ottenuto una grande soddisfazione. La pazienza della mamma riesce sempre vincitrice.
Appena saputo della sua morte, mi recai in ospedale. La osservai per un attimo, sollevando il lenzuolo bianco che le copriva il volto. Non so cosa mi sia passato per la mente. Tanto. Ricordo solo di averle detto di cercarmi qualcuna, lassù, nel Cielo del Buon Dio, dove vanno le anime come la sua. Cercarla e parlarle. Ripetere con lei, come un tempo con i suoi figli, le belle pagine che fanno sognare la nostra vita.
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Galatro ed i suoi Personaggi: «TRACLO' ROMA: LA SIGNORA ROMA», Carmelo Cordiani, Galatro, 9 dicembre 2005 |