SUOR ELENA
FOGO:
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di Carmelo Cordiani
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E’ tornata al Padre, sabato nove luglio 2005. L’umile suor Elena, dopo una vita fedele al voto di povertà, castità ed obbedienza, se n’è andata serena, lasciando il profumo del suo silenzio fertile di bene. Chi scrive La ricorda mentre percorreva a piedi il tratto del Viale Aldo Moro, a Galatro, per recarsi nella chiesa parrocchiale. Mi fermavo, Le davo un passaggio che accettava volentieri. L’età si faceva sentire e, forse, anche il male che L’ha consumata. Sempre sorridente, premurosa nel chiedermi come stavo, raccomandandomi di salutare i miei che chiamava per nome, perché li conosceva. Sapeva che mi portavo dentro una croce pesante. Mai un riferimento diretto, ma, dalle poche parole, sentivo rinascere un po’ di speranza .Era diventata cittadina di Galatro, dopo tanti anni, da quando la sua superiora Le aveva comandato di lasciare la sua terra, il Nord est, per raggiungere la Calabria. Un impegno, per Lei, che ha preso a cuore e che ha portato a termine amando il prossimo come Cristo Le aveva insegnato. Tutti, senza distinzione, con generosità, senza grandi discorsi. Passava nelle case, soprattutto degli anziani, dei sofferenti, di quelli che la solitudine aggravava le pene della malattia. Si sedeva accanto al letto, prendeva la mano scarna, tremante, che bruciava di febbre, e discorreva di cose semplici, sorridendo, con gli occhi dolci da travasare nel sofferente la fiducia in Dio che Le riempiva il cuore . |
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La
rivedo al solito banco della chiesa, seduta, un piccolo capolavoro del
Buon Dio, mentre leggeva nel solito libro, o con la Corona del Rosario
tra le mani. Se Le passavo vicino, mi guardava, mi sorrideva, quasi
invitandomi a pregare con Lei.
La rivedo mentre accudiva i
piccoli nella scuola materna, dove trascorreva la sua giornata di
lavoro, con quella veste bianca che traspirava il candore della sua
anima. I bambini l’amavano come la mamma, Lei casta, mamma di tanti
bambini La rivedo il giorno del suo sessantesimo di professione religiosa, celebrato a Galatro, nella sua nuova famiglia. Le scrissi una memoria, ricordandoLe quel giorno in cui, appena venticinquenne, giurò di essere solo di Cristo e di dedicare la sua vita all’amore del prossimo. Mi ha ringraziato commossa con un pizzico di gioia nel rendersi conto che ci eravamo accorti di Lei, che apprezzavamo il suo sacrificio e che la sua vita era servita al bene .Suor Elena! Cosa aggiungere? Le ripeto quanto mi ha detto un giorno: "Ora ha qualcuna che la protegge in Cielo". La rintracci, si unisca a lei, discorra con lei delle nostre giornate, ancora avvolte nel dubbio e nell’ansia, squarci quel mistero che tormenta la nostra vita e accenda nei cuori dei Galatresi la luce in cui, ora, è immersa . |
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Galatro ed i suoi Personaggi: «SUOR ELENA FOGO: IL BENE CHE NON FA RUMORE», Carmelo Cordiani, Galatro, 10 Luglio 2005 |