P E D O F I L I A |
Ma i farmaci non servono
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Sergio Moravia
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(a) |
il «Pronto Intervento
Personalizzato» richiede l'individuazione di soggetti in qualche modo a rischio. Essi vanno sottoposti a stages psicoterapeutici, eventualmente accompagnati da supporti psicofarmacologici. Il presupposto teorico è che assai spesso tendenze pedofile e tendenziali abusi rinviano a violenze subìte in passato e non elaborate dal soggetto. La psicoterapia si propone di portare a coscienza e ad elaborazione queste vicende. I risultati positivi sono più frequenti di quanto si creda. |
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(b) |
il «Sistema di Tutela
Psico-Sociale» si riferisce invece a una vigilanza programmata entro le istituzioni, dalla Famiglia alla Scuola (e magari alle discoteche e alle sale-giochi, alle piazze e ai giardini pubblici). Qui il presupposto teorico è quello per me fondamentale: le tendenze pedofile e sessuopatologiche hanno una matrice essenzialmente (anche se non esclusivamente) socio-culturale. |
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La prima
prova è costituita dallo stesso abnorme sviluppo - oggi, non
ieri - dei modelli comportamentali che ci fanno orrore. Ciò che è
cambiato nel nostro mondo non è una certa organizzazione istintuale
o psicofisica: è un certo modus vivendi. Smettiamola di dar
la colpa alla Natura o alla Malattia: è solo una maniera di salvare
noi stessi. La colpa è della Società. Chiarirò questo punto ricostruendo la vita di un soggetto a rischio. E' nato da una coppia impegnata a far soldi (per bisogno o meno). Carezze e baci - quelli dei film rosa - zero. Una sera, invece, un genitore gli ha dato altri baci e carezze. Li aveva già visti in tv, ma in situazioni ben diverse. Gli parve perciò strano e terribile riceverne da un padre. Per questo non ne parlò con nessuno. Poi scoprì la Strada, il Branco. Quando il Capo mostrò, attraverso uno stupro, in che consiste la vera forza, capì. Credette anzi di potersi vendicare della violenza del padre - o di poterlo uguagliare - ripetendo su un bambino il gesto del Capo. Un giorno, uno Sconosciuto gli offrì del denaro per fare le stesse cose. Crebbe. Avrebbe voluto porre qualche domanda ma nessuno lo ascoltava. Un giorno volle provare altre esperienze. Le sue proposte non piacquero al bambino di turno. Stupore ed eccitazione si mescolarono allora nei suoi sensi. Perse la testa. L'altro, la vita. |
Quotidiano.net, 29.05.2001