Pace:
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Lettera aperta a
Veronica Lario, moglie di Berlusconi |
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di
Giuliano Ferrara, Mi spiace doverti parlare di responsabilità, del tuo e del mio dovere di rendere conto a noi stessi e agli altri dell'esistenza dei confini, degli eserciti, dei governi, dei partiti, delle lingue, delle culture, delle ineguaglianze, degli interessi, e perfino delle squadre di calcio che si battono (si battono) per vincere tirando calci a un pallone. Mi spiace (e mi rompe anche un po' i coglioni) perché la tua adolescenza e l'imminente giovinezza sarebbero più dolci se ti fosse permesso di non scegliere, di non decidere, di rinviare a un tempo indeterminato. In un certo senso ti è permesso: vivi in un paese abbastanza confortevole per un ragazzo del tuo stato, hai da bere, da mangiare e da dormire, da qui non partono soldati italiani per la guerra, il nostro governo si limita a consentire che partano dai nostri aeroporti soldati americani, inglesi, spagnoli, australiani, e di altri strani paesi combattenti. Ma sei sicuro che sia giusto approfittare di questo permesso? Sarei un bel trombone se ti
dicessi che devi impegnarti, che devi scegliere da che parte stare in nome
di un superiore dovere morale. Chissenefrega del superiore dovere morale.
Puoi benissimo scendere in piazza con l'arcobaleno, e hai diritto di
disprezzare il mondo e la politica, di sognare un treno che fischia sotto la
luna e che si annuncia sempre e non arriva mai. Ma sei sicuro che sarai più
felice vivendo una speranza senza limiti? Sei sicuro che sia nella tua
natura appartarti nella folla per rassicurare la tua coscienza per il bene
degli altri? Sei certo che quel bene sia tutto il bene di tutti gli altri, e
che da questo bene non sia escluso un bambino israeliano che va a scuola sul
bus, un americano nero giallo bianco o meticcio che prende il caffè sopra un
grattacielo, un iracheno governato da Saddam Hussein? Non vuoi almeno
provare a stare solo con te stesso, a studiare la pace e la guerra come
alternative di fatto in una situazione data, come un problema di geometria o
di algebra, come una misteriosa questione di ragione e non come una banale
stretta del cuore? |
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Pace: «Lettera aperta a Veronica Lario, moglie di Berlusconi. Cara Veronica, a mio figlio direi che ogni limite ha la sua speranza», di Giuliano Ferrara, Il Foglio 17.3.2003 |