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di Rodolfo Casadei,
Il 15 febbraio in
tutto il mondo si scende in piazza contro l’ipotesi di un intervento
militare in Irak. Ci piacerebbe una risposta ad alcuni interrogativi
1) Perché il
movimento pacifista scende in campo sempre e soltanto quando sono in
questione interventi militari o sistemi di armamento degli Stati Uniti e dei
loro alleati?
2)
Perché il movimento pacifista non ha mai organizzato manifestazioni contro
le guerre, le invasioni, le stragi, le torture e le esecuzioni di massa che
Saddam Hussein ha compiuto - spesso con la complicità o l’omertà di Ovest,
Est e mondo arabo - nei suoi 25 anni di potere?
3) Nel
manifesto che pubblicizza la manifestazione del 15 febbraio c’è l’immagine
di un bambino con una pompa di benzina alla tempia. E’ giusto preoccuparsi
dei bambini che potrebbero morire per una guerra scatenata dagli Usa e di
quelli che sono vittime delle sanzioni economiche contro quel paese. Ma dove
eravate quando Saddam gasava i bambini curdi e dove siete quando, ogni
giorno, i carnefici del regime torturano i bambini degli oppositori per
piegare i loro genitori?
4)
Perché non avete manifestato quando noi della stampa abbiamo dato notizia
dello scandaloso uso delle risorse del programma umanitario Onu “food for
oil” da parte dell’Irak? Fondi stornati per spese di lusso (palazzi
presidenziali e stadi olimpici), beni di prima necessità venduti di
contrabbando all’estero per rifornire di valuta il regime, fondi disponibili
non impegnati e non spesi? Non sono questi altrettanti delitti contro i
bambini irakeni?
5)
Quando l’Onu decise l’intervento armato per liberare il Kuwait, voi vi
opponeste. Quando mantenne le sanzioni economiche per costringere l’Irak al
disarmo, di nuovo vi opponeste. Vi siete opposti alle no-fly zones imposte
da Usa e Regno Unito all’Irak. Oggi affermate che non si devono prendere
misure contro le violazioni di 17 risoluzioni Onu (18 con la violazione già
avvenuta della risoluzione 1441) da parte dell’Irak perché anche altri paesi
violano risoluzioni Onu. Avete notato che le vostre posizioni coincidono
sempre con quelle del regime irakeno? Questo vi crea qualche imbarazzo?
6)
Nella sua intervista al deputato britannico Tony Benn Saddam Hussein ha
espresso il suo apprezzamento per l’azione del movimento pacifista
internazionale (“ammiriamo lo sviluppo del movimento per la pace nel mondo
negli ultimi anni”, ha detto). La cosa vi crea qualche imbarazzo?
7)
L’organizzazione pacifista Usa Answer, che è uno dei principali
organizzatori della manifestazione internazionale del 15 febbraio, nel suo
congresso del Cairo nel dicembre scorso ha approvato una risoluzione in cui
è scritto che “l’ammissione dell’esistenza di restrizioni dello sviluppo
democratico in Irak” non può essere addotta come motivo per un’aggressione
militare. Siete anche voi convinti che la corretta definizione dell’odierna
realtà irakena sia “esistenza di restrizioni dello sviluppo democratico”?
8)
Posto che una guerra che causerebbe lutti e sofferenze di portata
imprevedibile nella regione appare immorale, giudicate invece morale
abbandonare i bambini, le donne e gli uomini dell’Irak per un tempo
indefinito nelle mani di Saddam Hussein?
9)
Siete più preoccupati per le sofferenze a venire delle persone che vivono in
Irak e Medio Oriente, o siete più preoccupati per l’eventualità che sui
paesi europei ricadano le conseguenze di tale guerra, cioè atti terroristici
e minacce militari dal mondo arabo?
10) Non
sarebbe meglio ammettere che nel pacifismo europeo ha un ruolo importante il
desiderio di quieto vivere, l’insensibilità e l’indifferenza verso
l’oppressione patita da altri popoli, perché impegnarsi davvero a fianco di
costoro vorrebbe dire esporre i nostri paesi, e dunque le nostre vite, a
sanguinose ritorsioni?
11)
Come si può considerare credibile il movimento pacifista quando in passato
si è opposto a tutti gli interventi militari internazionali, compresi quelli
legittimi e inevitabili condotti dalla Nato in Bosnia per salvare i
musulmani massacrati da Milosevic e da Usa ed alleati in Afghanistan per
distruggere le basi dei terroristi di Al Qaeda che stavano preparando
attentati con armi di distruzione di massa?
12)
Quando i suoi esponenti di punta, come Gino Strada, hanno accomunato sotto
l’etichetta di “terrorista” sia gli attentati del settembre 2001 che la
reazione degli Stati Uniti contro i talebani ed Al Qaeda?
13)
Perché il 15 febbraio il movimento pacifista non manifesta anche contro la
Corea del Nord, che ha denunciato il trattato di non proliferazione
nucleare, ha cacciato gli ispettori dell’Onu, ha annunciato che produrrà
testate nucleari e ha minacciato di guerra gli Stati Uniti?
14)
Perché non ha mai manifestato mentre in Corea del Nord morivano per fame, a
causa di una carestia conseguenza della dissennata politica del regime
comunista nelle campagne, 2 milioni e 700 mila persone negli ultimi cinque
anni?
15)
Perché il 15 febbraio il movimento pacifista non manifesta contro la nomina
a capo della Commissione Onu per i diritti umani della Libia, paese che
viola tutti i diritti umani, civili e politici e che non ha mai permesso sul
suo territorio un’ispezione della Commissione Onu per i diritti umani o di
enti non governativi come Amnesty International o Human Rights Watch?
16) Perché il 15
febbraio il movimento pacifista non manifesta contro il presidente dello
Zimbabwe Robert Mugabe, che con la sua politica dell’occupazione e
dell’esproprio violento delle terre ha causato una carestia che affligge 6
milioni di persone, perseguita in tutti i modi gli oppositori ed ha
organizzato un processo burletta contro il capo dell’opposizione?
17)
Perché il movimento pacifista non manifesta, né il 15 febbraio né mai, per i
cristiani perseguitati e uccisi in Sudan, Nigeria, Pakistan, Molucche, ecc.?
18)
Perché il movimento pacifista espone puntualmente nelle sue manifestazioni
la bandiera cubana e il vessillo col volto di Che Guevara, cioè un simbolo
di lotta armata rivoluzionaria?
19) Il
movimento pacifista pensa che le uniche guerre da condannare o da evitare
sono le “guerre imperialiste”, mentre la violenza rivoluzionaria
anti-imperialista è accettabile?
20)
Negli anni Cinquanta il movimento pacifista in Occidente lottava contro la
bomba atomica, ma quando anche l’Unione Sovietica ebbe la sua atomica il
movimento si dissolse come neve al sole. Negli anni Ottanta il movimento
pacifista non scese per le strade quando l’Urss puntò i suoi missili atomici
SS20 contro l’Europa, ma quando la Nato rispose dispiegando i missili
Pershing e Cruise. Come mai le posizioni pacifiste coincidevano sempre con
gli interessi di politica estera dell’Unione Sovietica?
21) Se
in passato il movimento pacifista ha sempre fatto gli interessi dell’Unione
Sovietica contro quelli dell’Occidente, se nelle sue manifestazioni odierne
lascia esporre l’icona di Che Guevara, se non protesta contro tutte le
violazioni dei diritti umani e tutte le guerre, ma sanziona sempre soltanto
gli Stati Uniti, non ci tocca concludere che al movimento pacifista non
interessano tanto la pace e le sofferenze umane, quanto piuttosto di
contribuire alla sconfitta dell’Impero?
22)
Perché si chiamano in causa gli interessi petroliferi Usa quando si analizza
il proposito americano di disarmare Saddam Hussein con la forza, e non si
chiamano in causa gli interessi petroliferi di Francia e Russia in Irak
quando questi paesi attuano una strategia diplomatica che favorisce il
riarmo irakeno?
23)
Chi, nel mondo cattolico, pensa di rendere un servizio alla pace proponendo
all’opinione pubblica l’alternativa secca fra il presidente statunitense
Bush, che è un leader politico, e Giovanni Paolo II, che è un’autorità
religiosa, non sta invece riportando indietro di un millennio la storia
dell’Europa, all’alternativa fra teocrazia e cesaropapismo, cioè fra potere
politico nelle mani dell’autorità religiosa e potere religioso nelle mani
dell’autorità politica?
24) Perché si
vuole strumentalizzare l’autorità sacrale di cui il Papa è depositario in
quanto vicario di Cristo per avvalorare un giudizio politico che dovrebbe
fondarsi sulla semplice ragione naturale e la competenza laicale?
25)
Perché proprio chi in passato si riempiva la bocca con “l’autonomia delle
realtà terrene” enunciata dal Concilio Vaticano II oggi promuove la
commistione fra la dimensione profetica del cristianesimo e le
responsabilità storiche che il cristiano ha in quanto cittadino della città
terrena?
26)
Perché chi in passato accusava di integralismo chiunque affermasse che
l’esperienza cristiana doveva avere un rilievo nella vita pubblica oggi
scade nelle forme più viete di integralismo, quelle che investono di
competenze politiche l’autorità religiosa?
27) è
lecito, per un fine strumentale di natura politica, abbassare un
pronunciamento papale a opinione da mettere ai voti?
28) è
lecito strumentalizzare il Papa, vicario di Cristo, allo scopo di presentare
un capo di Stato come una sorta di Anticristo?
29)
Ferma restando la legittimità di giudicare temeraria ed avventurista la
politica estera degli Usa, in che misura rientra nell’identikit
dell’Anticristo un presidente che taglia i fondi alle organizzazioni
internazionali che sponsorizzano l’aborto libero e stanzia fondi aggiuntivi
per 10 miliardi di dollari per la lotta contro l’Aids nel mondo per i
prossimi cinque anni?
30)
Perché la stampa e le organizzazioni cattoliche impegnate nella
demonizzazione di G.W. Bush non danno mai alcun risalto alle politiche del
presidente americano che promuovono valori propri del cristianesimo (vita,
famiglia, assistenza ai malati)?
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