Eppure è
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«Colui che aspettiamo [..] non è colui che arriva [..], perchè colui che
aspettiamo appartiene all'immaginario e al linguaggio,
colui che arriva appartiene all'evento, al reale».
Ed è per questo che l'«uomo religioso» o l'uomo colto trovano spesso più
difficoltà a riconoscere Cristo, che invece si rivela a chi neanche lo
immagina o agli ignoranti, a chi ha il cuore ferito, ai semplici. Perchè
«i concetti creano gli idoli, solo lo
stupore conosce»
(Gregorio di Nissa)
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