"Una volta
Theuth, "Padre delle lettere" e "Dio del
tempo", si recò dal re egizio Thamus di Tebe,
Informò il sovrano sulle diverse arti da lui scoperte e
in particolare sull'arte da lui ideata dello scrivere.
Magnificando la sua scoperta avrebbe detto al
re:<<Questa conoscenza, o re, renderà gli egiziani
più sapienti e capaci di memoria; poichè è stata
inventata come strumento di aiuto per la memoria e per la
saggezza>>. Ma il re non si lasciò impressionare.
Egli prevedeva che la conseguenza dell'arte della
scrittura sarebbe stata il contrario. <<Perchè
essa ingenererà oblio nelle anime di chi la imparerà:
essi cesseranno di esercitarsi la memoria perchè
fidandosi dello scritto richiameranno le cose alla mente
non più dall'interno di se stessi, ma dal di fuori,
attraverso segni estranei: ciò che tu hai trovato non è
una ricetta per la memoria ma per richiamare alla mente.
Nè tu offri vera sapienza ai tuoi scolari, ma ne dai
solo l'apparenza perchè essi, grazie a te, potendo avere
notizie di molte cose senza insegnamento, si crederanno
di essere dottissimi, mentre per la maggior parte
non sapranno nulla; con loro sarà una sofferenza
discorrere, imbottiti di opinioni invece che
sapienti>>". |
a cura di Pino Mulone