Ha fatto risplendere la vita …
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di Vincenzo La Gamba Nel 1930 Samuele Goldwyn, uno dei più leggendari produttori cinematografici della Metro Goldwyn Meyer (MGM), ha affermato che il film deve divertire e non essere "impegnato". Non era dell' idea che un film doveva mandare dei "messaggi" ai frequentatori delle sale cinematografiche. Se qualcuno vuole inviare "messaggi può usare -ha detto il magnate- Western Union" (la compagnia telegrafica). Ho pensato a Goldwyn dopo aver letto le Scritture di oggi. Per le tre settimane consecutive dell' Avvento, Dio ci manda dei "messaggi", non con la Western Union ma con Giovanni detto il Battista, suo primo cugino. L' Evangelista Giovanni scrive: "Giovanni il Battista venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di Lui". Indubbiamente anche noi dobbiamo essere testimoni, e ciò nella santità delle nostre vite, per essere testimoni apostolici della luce, che é il Verbo, la Parola di Dio. Giovanni Battista non era la luce (come luì affermò), ma venne per rendere testimonianza alla luce. Giovanni, Battista, testimone e martire della luce, ci fa strada nell' Avvento 2008, perché ci indica se siamo in grado di testimoniare la luce. La vera storia dell' uomo inizia quando, nelle sue albe così ricche di tenebra, sa fissare il cuore sulla mattinale luce che sta sorgendo. Ciò che conta é che si renda testimonianza alla luce, che, come dice Paolo, "ha fatto risplendere la vita, ha dato splendore e bellezza all' esistenza". Il parallelo che esiste tra noi e Dio é (forse) questo: noi possiamo essere solo la voce, mentre Dio é la Parola, la sola Parola che arriva al cuore. La nostra può essere una voce che grida, che parla, che urla che é, parimenti, una voce testimone di parole. Quando un sacerdote parla, andiamo oltre le parole. Lui é sola una eco. La forza non sta nel gesto del seminatore, ma é il lucente segreto, racchiuso nel seme che egli semina. Ce lo insegna eloquentemente Giovanni il Battista: "Egli deve crescere ed io diminuire". É la regola numero uno della vita spirituale, che io ho imparato nell' interessante corso di spiritualità, di recente concluso. Giovanni ci fa strada nell'Avvento perché ci rivela la nostra identità. Come lui anch' io sono grido, cioè appello, bisogno e fame. Quante volte la vita dell' uomo é sigillata tra due grida: il grido del bambino che nasce; il grido del Crocefisso che muore e che prima di andare dal Padre grida la Sua sete. Dire che io sono voce, vuol dire che io sono una persona. La nostra identità ci rimanda ad una "Parola" che ci attraversa e ci fa vivi. Noi siamo persone quando siamo profeti e rilanciamo la parola e la luce assieme, gridandola nei deserti delle città e nell' abisso dei nostri cuori. In conclusione ogni vivente é voce di Dio, quando cerca di vivere come Cristo, martire della Sua luce.
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Meditazioni: «Ha fatto risplendere la vita …», Vincenzo La Gamba - America Oggi, New York, Domenica 14 Dicembre 2008, III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B) | |
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