Vangelo, fonte inesauribile della nostra esistenza
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di Vincenzo La Gamba "Voi valete più di molti passeri!". Ecco la tenerezza di Dio, che si prende cura dei passeri, che tiene conto delle mie cose più fragili ed effimere: mi conta i capelli in capo. L'odierno Vangelo è un urlo di invocazione: "Gridatelo sui tetti!". L'invito, pieno di drammatica passione, ci viene dato da Gesù, nella sua ansia di diffondere la Sua Parola: Dio è grande, Dio ci ama, Dio è sempre presente in noi; siamo noi che non siamo presente in Lui, con Lui e per Lui. Siamo noi i passeri che hanno il nido nelle mani di Dio? Certamente. Eppure abbiamo paura, perchè i passeri continuano a cadere a terra, continuano a morire migliaia di bambini. Lui lo sa e ripete per tre volte: "Non temete, non abbiate paura, non abbiate timore. Neppure un passero cade a terra senza che Dio lo voglia!" Che Dio non lascia cadere un passero mostra inconfutabilmente la tenerezza con cui ama l'uomo! "Gridatelo sui tetti" è il grido che si deve levare per non cadere nel buio della fede. Abbiamo bisogno della fede, per approfondirci in essa e scrollarle di dosso la polvere della nostra stagnante abitudine, che ci rende "orfani" della Parola di Dio. Solo con essa possiamo riscoprire il volto umano di Cristo. "Gridatelo sui tetti " è un grido frastornante, che deve echeggiare dalla Chiese fino ai bar, negli uffici, nelle piazze, nei salotti. Ma qual è il vero dramma della nostra fede? Non è forse quello di essere rintanata nel buio delle nostre anime? É questo il motivo perchè "cacciamo" Dio dalle nostre famiglie, dalla nostra comunità, dalla nostra cultura? È per questo motivo che molti uomini guardano con sospetto il Vangelo, quasi fosse una rinuncia alla piena umanità? Il problema attuale non è quello di urlare, ma di narrare il Vangelo, la fonte inesauribile della nostra esistenza. Perchè, vedete, il Vangelo non è un numero illimitato di parole, ma è la " Parola", la sola che ci conduce alla salvezza. Quando alla fine di ogni lettura diciamo "Parola di Dio", vogliamo significare che tutte le parole lette s'incentrano e si focalizzano in una sola: "l' amore di Dio verso l' umanità intera". Diceva San Paolo: "L' amore ci spinge". Si, l'amore per Dio e per l' uomo che fa gridare sui tetti, è la percezione della salvezza che può riempire i cuori. Essa ci porta ad aiutare chi vive nella paura e nella solitudine (e di questi tempi esiste questo grande problema!), in modo da esternare il potere salvifico di Dio a chi non sa che esiste una pienezza e questa pienezza risiede in Dio. Ma questo costa. E perchè costa? Perchè per essere cristiani costa. Quanto costa? Tanti sacrifici, che non sono paragonabili a quello supremo di Gesù in Croce. Quando si ha l'animo sereno è perchè Dio è con noi! Fossimo tutti vicini a Lui, nel mondo esisterebbe la fratellanza, la carità, il rispetto verso il prossimo, senza discriminazione alcuna. Qualche settimana fa Papa Benedetto XVI ha toccato questo problema. Bisogna abbattere qualsiasi tipo di barriera razziale. Solo se amati da Dio, saremo in grado di "gridare sui tetti" il Vangelo della nostra vita. Nulla accade, però, senza la presenza di Dio; invece molte cose accadono contro il volere del Padre. Dio sta nel riflesso più profondo delle lacrime, per moltiplicare il coraggio. Non placa le tempeste, dona, invece, energia per continuare a remare dentro qualsiasi tempesta. E noi proseguiamo nella vita per il miracolo di una speranza che non deve mai venire meno. Solo alla morte ci arrenderemo, ma sta scritto: "nulla ci potrà separare dall'amore di Dio, né spada, né morte, né angeli, né demoni" (Rom 8, 39).
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Meditazioni: «Vangelo, fonte inesauribile della nostra esistenza», Vincenzo La Gamba - America Oggi, New York, Domenica 22 Giugno 2008 - XII Tempo Ordinario (ANNO A) | |
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