Entrerà nel Regno dei Cieli colui che fa la volontà del Padre Mio
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di Vincenzo La Gamba Quello odierno é uno dei Vangeli che bene si applica nella vita di tutti i giorni. É uno dei classici esempi di chi vuole predicare bene ma rozzola male; di chi confonde la verità di Dio con l' iniquità di quei fedeli che credono che la fede sia un buffet, da cui si sceglie quello che si vuole a seconda delle scelte e gusti personali. Non può assolutamente la dottrina cristiana accettare nessun compromesso personale perché nel Vangelo di oggi il Signore é molto esplicito: "Entrerà nel Regno dei Cieli colui che fa la volontà del Padre Mio", che é l' antitesi di colui che vuole fare le cose che piacciono solo a lui (e contro la dottrina cattolica apostolica romana). Credere non è semplicemente dire preghiere o il rosario e neppure solo ascoltare le sante Scritture. Credere, secondo Gesù, è semplicemente "fare la volontà del Padre". Punto e basta anche perché nella parabola evangelica delle due case, il contrasto non è tra chi ascolta e chi non ascolta, ma tra chi ascolta e mette in pratica, e chi ascolta e non mette in pratica ("ipocrita" é la parola pronunciata da Gesù proprio a quelle persone che non mettono in pratica gli insegnamenti da Chi viene dall' Alto). Ci sono comunque due modi possibili di accettare la parola del Signore; come ci sono due modi per costruire una casa. Il primo costruttore della parabola edifica la casa sulla roccia, quindi su un elemento solido, resistente alle intemperie meteorologiche. Il secondo invece costruisce su un terreno friabile, senza fondazioni. Non pensate quindi che la casa non potrà resistere alla forza di calamità naturali ed inesorabilmente crollerà? A questi costruttori il brano evangelico odierno paragona due diverse tipologie di discepoli: c'è chi ascolta le parole del Signore e le mette in pratica; c'è chi ascolta, ma non fa. La breve parabola mette in contrasto due figure: il discepolo saggio e il discepolo sciocco. Perché vedete la Chiesa non è un'accademia di teologi sapientoni, come molti non credenti vogliono insinuare, ma nemmeno un palcoscenico per commedianti. Non è possibile il compromesso: o si mette o non si mette in pratica la Parola del Signore. Fondamentalmente la fede é una questione di amore ed azioni che impegnano tutta la persona. La parabola odierna è molto più che una semplice presentazione del vero profilo del discepolo. E chi meglio di Maria, madre di Gesù, ha impersonato la figura del "discepolo" di Cristo? Cari amici, il modello più alto di questo "fare la volontà o le parole del Signore" è proprio Maria che, all'annuncio dell' Angelo, si è arresa con tutto il suo "IO", umano e femminile, alla parola del Signore. A lei dobbiamo rivolgerci per capire cosa significa piena disponibilità ed obbedienza al Signore, del "fare o no la volontà di Dio". E se la figura di Maria, Vergine e Madre é sempre venerata, a parte i Santi, dal popolino ed anche dai grandi Papi una o mille ragioni esistono. Maria, tabernacolo di Gesù, rappresenta tutte le mamme che "ascoltano i figli", perché l' amore di ogni Mamma-Maria é la garanzia spirituale di una "messa in pratica" secondo la volontà che viene dall' Alto.
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Meditazioni: «Entrerà nel Regno dei Cieli colui che fa la volontà del Padre Mio», Vincenzo La Gamba - America Oggi, New York, Domenica 1 Giugno 2008 - IX Tempo Ordinario (ANNO A) | |
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