Meditazioni

Comunione al Corpo di Cristo

 

di Vincenzo La Gamba

La festa del Corpus Domini (del Corpo e del Sangue del Signore) è stata istituita nel lontano 1264 dal papa Urbano IV. Nella bolla di istituzione quel Papa con stile ardente e tono appassionato dice: "In quel giorno le devote folle dei fedeli accorrano con amore alla Chiesa e allora clero e popolo in gioia comune elevino canti di lode, i cuori e le aspirazioni; le bocche e le labbra risuonino degli inni di letizia salutare. Allora esulti la fede, tripudi la speranza, renda omaggio la devozione, sia giubilante la purezza e pervasa di gaudio la sincerità".

Ai meno giovani rammento che nelle Parrocchie di ogni paese in Italia si faceva la processione del SS. Sacramento (adesso é in disuso).

Gesù Eucaristico passava nelle viuzze e strade cittadine, quelle strade che ogni giorno percorrevamo in fretta, sempre correndo verso luoghi di lavoro o di altri interessi.

In questa ricorrenza oggi noi festeggiamo un corpo, una persona. Ci rallegriamo perché saziati del Corpo di Cristo. Lo adoriamo, lo incensiamo, lo portiamo in processione. É infatti insieme alla nostra consolazione, tutta la nostra salvezza. Incarnandosi, il Figlio di Dio ha voluto consegnarci per sempre il Suo Corpo: ne ha fatto un banchetto.

Non dimentichiamoci che oggi, oltre al Corpo, celebriamo il Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo. Mistero profondo!  Dio si mangia e si beve: ci basta un pezzetto di pane e un sorso di vino per capire il mistero dell'Eucaristia?  Si. La comunione è comunione al Corpo di Cristo.

L' amen che diciamo subito dopo aver ricevuto il Corpo del Signore è un'espressione di impegno concreto. Così sia (Amen). Sì, ci impegniamo di essere il Corpo di Cristo nella nostra vita. Sì, ci impegniamo a costruire nella nostra comunità quella comunione che viviamo spiritualmente con il Signore. Sì, ci impegniamo a diffondere nella società la cultura dell'amore e combattere l'odio, l'egoismo, la superbia e ogni forma di divisione e tutto ciò che è contrario alla comunione.

La nostra gioia e la nostra speranza sono racchiuse qui in questo Corpo che ci viene dato.

Quando mangiamo di questo Corpo, muore in noi tutto ciò che deve morire e risorge tutto ciò di cui dobbiamo vivere.

Sentiamo dentro di noi il sussurro di un sentimento filiale che continuamente suggerisce che noi siamo di Dio e Dio è nostro. Coloro che mangiano di questo pane, sono radunati in un solo Corpo e diventano il grande Corpo dei figli di Dio.

La loro vita è tutta in questo Corpo che viene offerto, dato e consegnato agli altri, perché si purifichino, si convertano e si consolino.

Il Corpo di Cristo é per tutti noi un miracolo d' amore! Ma, quel miracolo attende come risposta un altro miracolo: quello di credere e di amare a nostra volta.

 

Meditazioni: «Comunione al Corpo di Cristo»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 25 Maggio 2008 -  SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

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Domenica 25 Maggio 2008

Vangelo Gv 6,51-58
La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

 Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

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