Domenica 16 Marzo
2008
Vangelo
Lc
26,14-
27,66
La passione del Signore.
Dal
Vangelo secondo Luca
- Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai
capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo
consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel
momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù.
- Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la
Pasqua?
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e
gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa
mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e
ditegli: "Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da
te con i miei discepoli"». I discepoli fecero come aveva loro
ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
- Uno di voi mi tradirà
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano,
disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi,
profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli:
«Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con
me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell'uomo
se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il
Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse
mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli
rispose: «Tu l'hai detto».
- Questo è il mio corpo; questo è il mio sangue
Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione,
lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete,
mangiate: questo è il mio corpo». Poi prese il calice, rese grazie e
lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio
sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono dei
peccati. Io vi dico che d'ora in poi non berrò di questo frutto
della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno
del Padre mio». Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte
degli Ulivi.
- Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge
Allora Gesù disse loro: «Questa notte per tutti voi sarò motivo di
scandalo. Sta scritto infatti: "Percuoterò il pastore e saranno
disperse le pecore del gregge". Ma, dopo che sarò risorto, vi
precederò in Galilea».
Pietro gli disse: «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi
scandalizzerò mai». Gli disse Gesù: «In verità io ti dico: questa
notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte».
Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, io non ti
rinnegherò». Lo stesso dissero tutti i discepoli.
- Cominciò a provare tristezza e angoscia
Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse
ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi
con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza
e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte;
restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde
faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi
via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».
Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro:
«Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora?
Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è
pronto, ma la carne è debole». Si allontanò una seconda volta e
pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via
senza che io lo beva, si compia la tua volontà». Poi venne e li
trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti
pesanti. Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza
volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e
disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l'ora è vicina e il
Figlio dell'uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi,
andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
- Misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono
Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e
con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei
sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro
un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». Subito
si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli
disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti, misero
le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che
erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del
sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse:
«Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono
la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il
Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici
legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture,
secondo le quali così deve avvenire?». In quello stesso momento Gesù
disse alla folla: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi
con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e
non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si
compissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli lo
abbandonarono e fuggirono.
- Vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza
Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote
Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani.
Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del
sommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come
sarebbe andata a finire.
I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa
testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte; ma non la
trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni.
Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha
dichiarato: "Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in
tre giorni"». Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: «Non rispondi
nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma Gesù taceva.
Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio
vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l'hai
detto gli rispose Gesù ; anzi io vi dico: d'ora innanzi vedrete
il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle
nubi del cielo».
Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha
bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora
avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È
reo di morte!». Allora gli sputarono in faccia e lo percossero;
altri lo schiaffeggiarono, dicendo: «Fa' il profeta per noi, Cristo!
Chi è che ti ha colpito?».
- Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte
Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane
serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!».
Ma egli negò davanti a tutti dicendo: «Non capisco che cosa dici».
Mentre usciva verso l'atrio, lo vide un'altra serva e disse ai
presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». Ma egli negò di nuovo,
giurando: «Non conosco quell'uomo!». Dopo un poco, i presenti si
avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tu sei uno di loro:
infatti il tuo accento ti tradisce!». Allora egli cominciò a
imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo!». E subito un gallo
cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto:
«Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito
fuori, pianse amaramente.
- Consegnarono Gesù al governatore Pilato
Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del
popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Poi lo misero
in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatore Pilato.
Allora Giuda - colui che lo tradì -, vedendo che Gesù era stato
condannato, preso dal rimorso, riportò le trenta monete d'argento ai
capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: «Ho peccato, perché ho
tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «A noi che importa?
Pensaci tu!». Egli allora, gettate le monete d'argento nel tempio,
si allontanò e andò a impiccarsi. I capi dei sacerdoti, raccolte le
monete, dissero: «Non è lecito metterle nel tesoro, perché sono
prezzo di sangue». Tenuto consiglio, comprarono con esse il "Campo
del vasaio" per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu
chiamato "Campo di sangue" fino al giorno d'oggi. Allora si compì
quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «E presero
trenta monete d'argento, il prezzo di colui che a tal prezzo fu
valutato dai figli d'Israele, e le diedero per il campo del vasaio,
come mi aveva ordinato il Signore».
- Sei tu il re dei Giudei?
Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore
lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu
lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano,
non rispose nulla.
Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano
contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il
governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era
solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro
scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome
Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi
volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato
Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per
invidia.
Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non
avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata
molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani
persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora
il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io
rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese
loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti
risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha
fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava,
prese dell'acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non
sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il
popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli».
Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto
flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
- Salve, re dei Giudei!
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e
gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero
indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine,
gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra.
Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei
Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo
percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del
mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per
crocifiggerlo.
- Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni
Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato
Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo
detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere
vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere.
Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte.
Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo
posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re
dei Giudei».
Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a
sinistra.
- Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!
Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e
dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo
ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi
dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli
anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non
può salvare se stesso! È il re d'Israele; scenda ora dalla croce e
crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli
vuol bene. Ha detto infatti: "Sono Figlio di Dio"!». Anche i ladroni
crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.
- Elì, Elì, lemà sabactàni?
A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del
pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà
sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai
abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui
chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la
inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli
altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù
di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a
fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si
aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono.
Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella
città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui
facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che
succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui
era Figlio di Dio!».
Vi erano là anche molte donne, che osservavano da lontano; esse
avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra queste c'erano
Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre
dei figli di Zebedèo.
- Giuseppe prese il corpo di Gesù e lo depose nel suo sepolcro
nuovo
Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatèa, chiamato
Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si
presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò
che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un
lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto
scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all'entrata del
sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c'erano Maria
di Màgdala e l'altra Maria.
- Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come
meglio credete
Il giorno seguente, quello dopo la Parascève, si riunirono
presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei, dicendo: «Signore,
ci siamo ricordati che quell'impostore, mentre era vivo, disse:
"Dopo tre giorni risorgerò". Ordina dunque che la tomba venga
vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli,
lo rubino e poi dicano al popolo: "È risorto dai morti". Così quest'ultima
impostura sarebbe peggiore della prima!». Pilato disse loro: «Avete
le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio
credete». Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono
la pietra e vi lasciarono le guardie.
Parola del Signore.