… noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui...
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di Vincenzo La Gamba "La gloria del Signore sia per sempre; gioisca il Signore delle sue opere. A Lui sia gradito il mio canto; la mia gioia è nel Signore." ( sl.103)
"Mandi il tuo Spirito - recita sempre il salmo - e rinnovi la faccia della terra". E’ il desiderio profondo che tutti i credenti in Cristo, portano nel cuore, perché questa terra, ancora attraversata da lacerazioni, distruzioni, violenze, e ingiustizie d' ogni genere, sia trasformata, e le situazioni di conflitto e di dolore, risanate dall'azione potente dello Spirito, che rinnova i cuori ed ispira gesti di pace.
Il
dono dello Spirito, è dono di comunione, quella comunione profonda,
che soddisfa il bisogno vitale dell'uomo di comunicare e di entrare
in relazione con gli altri uomini e con Dio. Nel vento impetuoso, di cui Luca parla, ecco apparire lingue di fuoco che, come recita il testo: "... si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi...Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore..."
Durante l'ultima cena coi suoi, ripetutamente, Gesù aveva parlato
dello Spirito promesso, tracciandone, quasi, il profilo. Lo Spirito,
infatti, è il nuovo Maestro dell'umanità credente. Con l'Ascensione
di Cristo al Padre, lo Spirito, in tutta la sua potenza e con la
ricchezza dei suoi doni, è pienamente effuso sugli uomini; ora,
l'antica promessa di cui Ezechiele parlava: " Vi darò un cuore
nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il
cuore di pietra e vi darò un cuore di carne..." (Ez.36,26-27), è
giunta a compimento, ora, è compito dell'uomo, accogliere questo
Spirito, in un cuore colmo di desiderio e disposto a riamare. Vivere dello Spirito,è vivere da creature nuove che, rinate dalle macerie del peccato, si dispongono a intraprendere il cammino verso la santità, alla quale Dio ci chiama. Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. "Siamo figli di Dio'': è di questa certezza, sorgente e forza della speranza viva, che ci facciamo portatori, implorando che, sempre, su ogni uomo e sull'umanità intera scenda la ricchezza e la potenza dello Spirito.
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Meditazioni: «… noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui...», Vincenzo La Gamba - America Oggi, New York, Domenica 27.05.2007 - Pentecoste | |
Domenica 27 maggio 2007Gv 14,
15-16. 23-26 |