Sii come una giovane sposa, come una vergine…
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di Vincenzo La Gamba Anche il miracolo di Cana, il "primo miracolo" di Gesù, è stato trattato da Giovanni Paolo II, incorporandolo nei misteri della "luce", allo stesso modo del Battesimo di Gesù, di cui abbiamo parlato la scorsa domenica, che fa parte della prima decade dei misteri luminosi, misteri voluti dal defunto Pontefice, che, grazie a lui, hanno acquisito una nuova prominenza nella nostra Liturgia. Molto probabilmente il defunto Santo Padre ha selezionato il matrimonio avvenuto a Cana, per incoraggiarci a pregare e riflettere sul Sacramento del Matrimonio, specialmente quando, nella nostra società, si parla di unione matrimoniale tra due persone "dello stesso sesso". Ma quando mai? Per un cristiano è incomprensibile che ci sia addirittura un dibattito su di esso. Per una coppia, composta da un uomo e una donna, il Signore investe su di loro la grazia del Sacramento ed il diritto di procreare, cosa che due esseri dello stesso sesso non possono assolutamente materializzare.
Fatto questo preambolo, il brano evangelico odierno ci narra di una cerimonia di matrimonio, in cui gli sposi sono i protagonisti principali, cioè quelli su cui si incentra l'attenzione e per cui si celebra la festa per condividere e partecipare alla loro gioia in un giorno indelebile. Nel Vangelo domenicale di Matteo, non sono gli sposi gli attori principali, ma Gesù e Sua Madre Maria. Anche se emerge la figura di Sua Madre, Maria, assistiamo oggi a due livelli di lettura: quello cristologico, riferito al "primo" miracolo di Gesù e quello mariologico, basato sull'intervento supplice di Maria, come mediatrice e che nei secoli è ancora considerata dai credenti come Colei per cui si arriva a Dio più direttamente, ma che non è alla pari di Suo Figlio, sebbene Madre. Quando si parla del "primo" dei miracoli di Gesù si vuole dire che Gesù "manifestò la Sua gloria ed i Suoi discepoli credettero in Lui". Trattandosi, quindi, di miracolo che, sorge spontanea la domanda: "Che cosa significa questo fatto straordinario”? Significa che vengono a compiersi quattro cose importanti. La prima è che Gesù, per intercessione di sua Madre Maria, anticipa in un segno l'ora della Sua glorificazione divina. La seconda ribadisce l'annuncio del banchetto messianico del Regno di Dio, nel quale è profuso il vino, come simbolo della salvezza. Più importante è il terzo punto, secondo cui il vino è soprattutto simbolo dell'Eucaristia, nella quale il vino si converte, a sua volta, in sangue di Cristo, il sangue della nuova alleanza. La quarta ed ultima riguarda l'immagine dell'amore nuziale di Dio per il Suo popolo e per tutta l'umanità. A quest'ultima idea si riallaccia la prima lettura, desunta dal terzo Isaia e riferita a Gerusalemme: "Sii come una giovane sposa, come una vergine, così ti sposerà il Signore, Tuo Creatore". Ciò da sempre è stato capito dal popolo cristiano che, attraverso i secoli, ha confidato nella mediazione della Madre del Signore, venerandola ed invocandola continuamente. Nella maggioranza dei casi i Papi, nella loro missione della Chiesa, si sono sempre affidati a Maria per intercedere a Dio. Il Concilio Vaticano II, nel 1968, decise pure di includere dentro la Sua Costituzione sulla Chiesa la dottrina sulla Vergine Maria, perchè "nella Chiesa stessa occupa, dopo Cristo, il posto più alto ed il più vicino a noi" (LG 54). Maria è quindi la cristiana perfetta, probabilmente la più perfetta, la prima discepola di Gesù, che ascolta la parola di Dio, la medita nel Suo cuore, l'assimila e la metta in pratica.
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Meditazioni:
«Sii come una giovane sposa, come una vergine…», Vincenzo La Gamba
- America Oggi, New York, Domenica Domenica 14 Gennaio 2007-
Seconda Tempo Ordinario "http://digilander.libero.it/galatro.rc/" |
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Domenica 14 gennaio 2007Gv
2,1-12 |