... troverete un bambino che giace in una mangiatoia Solo chi sa darsi occhi di bambino è capace di stupirsi
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di Vincenzo La Gamba “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. Soltanto la contemplazione può semplificare la nostra preghiera per arrivare a constatare la profondità della scena e del segno che ci è dato. Una mangiatoia, un bambino, Maria in contemplazione, Giuseppe, padre putativo di Gesù che dice: “Veramente tu sei un Dio misterioso!”.
Il Padre, il solo che conosce il Figlio, ci conceda di riconoscerlo
affinché l’amiamo e lo imitiamo. E tutto questo è voluto: “Egli ha scelto la povertà, la nudità. Ha disprezzato la considerazione degli uomini, quella che proviene dalla ricchezza, dallo splendore, dalla condizione sociale”.
Eppure egli è il Verbo che si è fatto carne, la luce rivestita di un
corpo. Egli si trova nel mondo che egli stesso continuamente crea,
ma vi è nascosto. Perché vuole apparirci solo di nascosto? Ma il bambino di cui commemoriamo la nascita reca ben altri motivi di speranza e di gioia. "Sulle sue spalle è il segno della sovranità... Grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine... Egli viene a consolidare la giustizia". Dice Paolo che Dio "ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti; Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti. (1 Cor. 1, 27). E che cosa è piú stolto per il mondo della povertà; che cosa è piú debole di un bambino? Per questo egli ha scelto di darci questo segno: un bambino in una mangiatoia. Solo Dio poteva pensare a un rovesciamento cosí totale della logica umana; solo lui poteva pronunciare un "no" così potente a ciò che gli uomini hanno sempre posto in cima alla loro scala di valori: alla ricchezza, al potere, agli onori, all'autorità. Noi, da soli, non ci avremmo mai pensato, ma adesso che lo sappiamo ci rallegriamo e diciamo con gioia a Dio il nostro "si". Tu hai nascosto queste cose ai grandi e le hai rivelate ai piccoli: si, o Padre, perché cosí è piaciuto a te (cf. Mt. 11, 26). I grandi, i potenti, i forti, d'ora in poi, non ci faranno piú paura come facevano paura un tempo. Tu hai confuso i sapienti e i forti e questo ne è, d'ora in poi, il segno: un bambino in una mangiatoia. Avresti potuto nascere a Roma, caro Gesù Gesù Bambino, nella Reggia Imperiale, come figlio del piú potente della terra. Sarebbe stata anche quella un' incarnazione teologicamente perfetta; saresti stato "vero Dio e vero uomo". Ma solo ora sappiamo come sarebbe stato diverso. Avresti detto "sí" a ciò che gli uomini avevano sempre pensato. Nulla di veramente nuovo sarebbe cominciato, Per te, era importante nascere povero e umile. Cosí Tu hai dato davvero una speranza ai poveri della terra, ai derelitti,agli emarginati, a quelli che non contano. Hai dato una speranza "a tutto il popolo", perché non tutti possono essere ricchi, sapienti e forti in questo mondo, però tutti possono diventare umili.
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Meditazioni:
«... troverete un bambino che giace in una mangiatoia. Solo chi sa darsi
occhi di bambino è capace di stupirsi», Vincenzo La Gamba -
America Oggi, New York, Natale 25 Dicembre 2006 "http://digilander.libero.it/galatro.rc/" |
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Lunedì 25 dicembre 2006 - Natale del Signore
Gv 1,1-18 |