Meditazioni

Egli prese i pani e, dopo avere reso grazie, li distribuì...

 

di Vincenzo La Gamba

A partire da questa diciassettesima domenica e fino alla ventunesima inclusa, s'interrompe la lettura di Marco, propria di quest'anno "B", per leggere quasi tutto il capitolo VI del Vangelo di Giovanni: la moltiplicazione dei pani operata da Gesú ed il discorso sul pane della vita.

Abbiamo già visto in un’altra occasione come la moltiplicazione dei pani sia l'unico miracolo di Gesù narrato dai quattro Evangelisti, fino al punto che abbiamo sei racconti dello stesso fatto (cfr. 18.ma domenica, anno A). Ma nel Vangelo di Giovanni, oltre al racconto, abbiamo l'interpretazione teologica dell'episodio.

L' Evangelista Giovanni comincia facendo notare che era vicina la Pasqua, la festa dei giudei; perciò, essendo primavera, in quel luogo c'era erba abbondante. Giovanni qualifica sempre i miracoli di Gesù con il termine "segno"; ripete questo vocabolo fino a sette volte e quasi sempre per designare i miracoli di Gesù come fatti straordinari di fede, come "parola visibile" e messaggio dall'Alto, essendo Gesù, d'altronde, il grande "segno" di Dio Padre.

Va da sè che la moltiplicazione dei pani è uno dei grandi segni di rivelazione di Gesù che troviamo nel quarto Vangelo. Partendo dal pane materiale moltiplicato, Gesù mette in chiaro nel Suo successivo discorso che Lui è il pane vivo disceso dal Cielo ed il pane Eucaristico (la Sua carne ed il Suo sangue), che dà la vita eterna a chi lo riceve. Per capire meglio il messaggio contenuto nel "segno" della moltiplicazione dei pani, bisogna tenere presente tre cose: la dimensione profetico-messianica, quella eucaristica e l' altra ecclesiale, che ci riguarda da vicino.

Il valore profetico dell'evento si basa sul fatto che la moltiplicazione dei pani è nella linea dei miracoli di Gesù che annunciano il Regno di Dio e l'arrivo dei tempi messianici. La dimensione eucaristica va inquadrata nei gesti di Gesù, che precedono la moltiplicazione e sono identici a quelli narrati il Giovedì Santo durante l' ultima cena quando istituisce l' Eucaristia: "Egli prese i pani e, dopo avere reso grazie, li distribuì a quelli che erano seduti".

Il riferimento ecclesiale dei "pani"  riguarda la Chiesa. Dividere il pane eucaristico significa perpetuare il sacrificio di Gesù ed essere solidali con coloro che soffrono la fame di "pane" nelle sue svariate forme, cioè del pane come "segno"  di tutte le necessità fisiche, affettive e spirituali dell' uomo. Moltiplicare oggi il pane per i poveri significa amare chi ha bisogno di essere amato ed aiutato. Ancora: spezzare il pane significa passare dall'Eucaristia alla società in cui viviamo: amore e fede debbono "socializzarsi", per essere da esempio nell'ufficio, nelle organizzazioni, nelle aule, nella famiglia e nelle amicizie. Significa soprattutto dividere il "pane" con chi ha più fame di noi.

 

Meditazioni: «Egli prese i pani e, dopo avere reso grazie, li distribuì...»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 30 Luglio 2006 -  XVII.ma Tempo Ordinario
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