Meditazioni

L' amore guarisce tutti i mali

Vincenzo La Gamba

L' Evangelista Giovanni é il poeta dell' amore per eccellenza. Sa descrivere meglio degli altri Evangelisti ogni tema diretto o indiretto, che ha che fare con l' amore. Non si stanca mai, Giovanni di rivolgersi alla sua comunità di fedeli in modo imperativo: "Amiamoci gli uni gli altri".

Egli lo apprese direttamente da Gesù, del quale era il discepolo prediletto (e a buon ragione).  Ma più che una lezione teorica o un'esortazione morale, Giovanni ne ha fatto l'esperienza concreta:"l' amore é da Dio. Chiunque ama é generato da Dio e conosce Dio" (1 Gv 4,7).

L' impressione é che molta gente non sa amare (e per amore s' intende "agape" e non "eros"), e che la gente felice scarseggia. C'é chi poi é sgorbutico per natura e lo si nota dalle insoddisfatte espressioni facciali.
Quando vengono a mancare le persone gioviali e piene di slancio, va a finire che c'é pure il pericolo che possano contagiare chi gioviale e pieno di vita é.

Diciamolo subito, nessuno é perfetto: tutti nascondiamo un senso di insoddisfazione, un rimpianto di felicità, probabilmente l'amarezza di un dolore a causa di una persona cara che é venuta a mancare.

A parte le ragioni filosofiche e solenni (ma non solo), ci possono essere degli elementi di vuoto interiore, immaturità personale, l' incapacità di donarsi agli altri. Stiamo parlando dell' assenza di amore, cioé chi non ama e non si sente amato é danneggiato come persona.

Ma é pur vero che "chi non ama non ha conosciuto Dio". Questa non é frase retorica perché sostanzialmente "Dio é amore".  Ed é vero. Parliamo di Lui, leggiamo le Sacre Scritture e ci accorgiamo che Egli é un Dio misericordioso, che é venuto sulla terra per cercare e salvare ciò che era perduto, per dare la vita a ciò che non aveva più vita.

L' amore guarisce tutti i mali, altrimenti non si chiamerebbe amore. Ma l' amore che Dio ci dà deve essere corrisposto, cioé deve essere "bilaterale" perché l' amore non é amore se non é condiviso.  L' amore si può moltiplicare tra di noi, ma deve essere prima diviso e condiviso tra noi. Cosi l'amore verso Dio.

A volte quando si parla dell' amore di Dio verso l' umanità si pensa che sia una ripetitività di Dio, che si accorge che siamo sempre come una macchina, in riserva di benzina. Si accende sempre la luce rossa, che é un segnale di pericolo.

Gesù ci dà il comandamento dell' amore, che poi viene ramificato in mille ed un modo, ma ha sempre la stessa radice.

Entriamo (e magari senza volerlo) in una specie di amore ascendente e discendente, come se l' amore fosse come un ascensore; ma c'é una frase di Giovanni che ci fa rimanere a bocca aperta, tante sono semplici le parole: "Se amiamo é perché Egli ci ha amati per primo".

Se ci pensiamo bene, l' amore di Dio é gratuito e con lui non c'é bisogno di un contratto scritto. Siamo noi che non abbiamo un vero motivo per non amarlo. E su questo c'é anche una risposta bene precisa: Dio ama i giusti, ma ama ancor di più i peccatori, i quali non sono degni di essere amati, proprio perché peccatori.  Paolo dice, invece, che Dio ha scelto le cose che con contano perché contassero; ha scelto le cose che sono "abominevoli di fronte agli uomini, per farne oggetto della Sua grazia" (1 Cor 1, 28).

Tutto passa: l' amore di Dio, però, é per sempre!

Meditazioni: «L' amore guarisce tutti i mali»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, 21 Maggio 2006 - Sesta Domenica di Pasqua
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