Meditazioni

NELL’AUTORITA’ DI GESU’
IL PUNTO FERMO DEI SUOI INSEGNAMENTI
 

Vincenzo La Gamba

Con l'odierno Vangelo, raccontato da Marco, inizia la missione ufficiale di Gesù. Incominciò nella sinagoga di Cafarnao la missione di Gesù come Maestro. Si presentò, infatti, agli ebrei facendoli rimanere ad occhi aperti, non solo per l'autorità con cui insegnava la dottrina nuova, ma anche perché "comandava persino agli spiriti immondi e Gli ubbidivano".

Quella dottrina "nuova", espressa con autorità, é ancora lì da duemila e sei anni sotto gli occhi di tutti nel Vangelo. E tutte le parole dette da Gesù attraverso il Suo insegnamento, non sono cambiate nemmeno di una virgola, per la semplice ed unica ragione che Gesù é il Signore di ieri, di oggi e di sempre. In essenza, la VERITÀ non é stata mai alterata, perché  é VERO che Gesù é ancora VIVENTE!

C'é una bella sottolineatura in questo brano evangelico: "Gesù insegnava con autorità". Infatti, quanto Gesù affermava, conteneva la forza della verità, la sola cosa che allarga gli orizzonti della mente e del cuore, guida sicura nelle scelte durante la nostra vita.

La Parola di Gesù lascia ancora tutti interdetti perché è attuale ancora oggi: ha il fascino di giungere al cuore, di spalancare la porta della verità, di alleggerire la vita.

Gesù ci insegna la Sua esperienza e la tramanda a noi, per la nostra salvezza. Il Suo fecondo rapporto con Dio Padre, gli permette di insegnarci come fare ordine nelle troppe voci che sentiamo.

Agli albori del terzo millennio siamo ancora una folla abituata ai tuttologi, opinionisti, corsivisti; tutta gente che parla un linguaggio da bar e vende aria fritta, al contrario dell'autorevolezza di Gesù, che, allora come oggi, non  "impone" una sua idea senza motivarla, perché Egli parla col cuore, mettendo in evidenza la carità e l'amore. Riflettiamo un poco. Abbiamo delle gravi responsabilità verso le nuove generazioni. Siamo chiamati a cercare la verità e proporre qualcosa in modo da prevenire il fallimento di una generazione (la nostra), animata da propositi razzisti, ingiustizie sociali, guerre di ogni tipo (preghiamo che non si verifichi la guerra nucleare, paventata dall' Iran), povertà nei popoli del terzo mondo.

Io collego "l'autorità" e il grido di Gesù nella sinagoga: "Taci! Esci spirito immondo da quest'uomo!", come un richiamo a rientrare in noi stessi. Se, nel troppo rumore, diventa per noi difficile "udire" l' autorità di Gesù vuol dire che siamo anche noi "posseduti da uno spirito immondo".

L'indemoniato é simbolo di tutte le obiezioni che ci impediscono di apprendere dall' autorevolezza di Gesù, che conosce la verità, quella assoluta. Quell' uomo nella sinagoga ha urlato a Gesù: "Che c'entri con noi?”. Sei venuto per rovinarci!". 

Quanto sono brutte quelle parole!  É demoniaca una fede che tiene il Signore lontano dalla nostra quotidianità; una fede che vede in Gesù un concorrente; una fede che resta alle sole parole.

Quel demone nella sinagoga dice, ancora "Io so chi tu sei: il santo di Dio", cioé riconosce in Gesù il santo di Dio, ma non aderisce al Suo Vangelo.

Ecco tre rischi concreti e misurabili per la nostra fede: un Gesù che non c'entra con la nostra vita; un Gesù avversario; un Gesù da riconoscere solo a voce.

Rientriamo in noi stessi. Troviamo nell'autorità di Gesù, il punto fermo per obbedire a tutti i Suoi insegnamenti.

 

Meditazioni: «NELL’AUTORITA’ DI GESU’ IL PUNTO FERMO DEI SUOI INSEGNAMENTI»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 29 Gennaio 2006, Quarta di Tempo Ordinario
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