"Voi chi dite che Io sia? |
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Vincenzo La Gamba Due domande pone Gesù, questa domenica nel brano evangelico narrato da Matteo. Una rivolta alla gente di fuori, a quelli che non si preoccupano di andare a Messa la domenica. L' altra a noi che crediamo di sapere tutto su Gesù. La domanda più decisiva ed attuale delle due è senz' altro la seconda: "Voi chi dite che Io sia." Interrogativo che continua a restare aperto, oggi come ieri, aspettando la nostra risposta. Ognuno di noi risponde in modo diverso a seconda della nostra struttura psicologica, con i suoi centri d' interesse in ogni età della vita, dalla formazione cristiana e dalla pratica religiosa più o meno assidua. È, comunque, la domanda centrale della nostra fede. Ognuno, dicevo prima, può rispondere in modo diverso. Io ad esempio di Gesù dico questo. Per me è amore e preghiera, solo perché ho capito nel mio recente viaggio spirituale che Dio è amore ed è, attraverso la preghiera, che ho capito quanto Gesù mi ami. Perché vedete la preghiera, è esattamente ciò che scrisse il filosofo danese Soren Kierkegaard, "Gli antichi giustamente dicevano che pregare è respirare. Perché io respiro? Perché altrimenti muoio. Così la preghiera". Per fare una analogia che regge, dico che con i Sacramenti ci nutriamo, con la preghiera troviamo l' ossigeno per respirare. Prima del nutrimento c'è la respirazione e la respirazione è tutta coinvolta nella preghiera, come segno della nostra vita spirituale con Gesù.
A ciò aggiungo,
quello che per me è l' essenza della vita: l' intimità con Gesù, nel
senso più spirituale possibile perché è attraverso la preghiera che l'
uomo parla con Gesù ed è il dialogo con Gesù, che ci avvicina al
divino.
Scrisse Sant'
Agostino questa semplice frase, che dice tutto: "Prima ama. Poi puoi
fare quello che vuoi". Io ve lo spiego con il concetto Eucaristico: per mezzo di lui, con Lui, in Lui. Per mezzo di Lui ho istituito una relazione spirituale che genera amore non a livello personale, ma per gli altri, perché Gesù è fondamentalmente il mio amico più intimo. Con Lui mi sento più forte e sicuro perché "sento" la Sua presenza nell' anima e nel cuore. È sempre al mio fianco per proteggere me e gli altri come me, sebbene non sono degno del suo amore, perché più mi è vicino, più commetto peccati. Come peccatore ho sempre sete del suo amore e non il contrario, perché sono povero del Suo Spirito, così come scritto nelle Beatitudini. In Lui trovo serenità, pace e tranquillità. È una pace interiore la mia che viene generata dalla vicinanza di Gesù nella mente e nel cuore. Ed è in Lui che trovo la ragione della mia vita spirituale. Se andassi a comprarla al supermercato non potrei trovarla, perché non è qualcosa che si compra e si vende. Non si acquista, perché non è in vendita. E allora? Come si sente uno che non può avere una vita spirituale con Gesù. Io mi sentirei come un pezzo di corda che non ha ancora legato le tre virtù teologali: fede, speranza e carità. Ancora meglio. Mi sentirei come un filo elettrico che non produce corrente, perché manca la corrente elettrica, che è Gesù. Mancando Lui si vive nel buio. Ed io non voglio vivere al buio, perché Egli è la luce, la luce delle luci. È una luce viva, perché Cristo è un essere vivo. Non è mai morto. Ecco perché la preghiera non è mai morta, ma respira nei polmoni delle genti come un gesto che si ripete da secoli, perché la preghiera è Gesù e Lui ha sconfitto la morte.
Ciascuno di voi,
si chieda oggi: "Chi è per me Gesù?". Datevi una risposta sincera a
questo quesito. |
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Meditazioni:
«Voi chi dite che Io sia?», Vincenzo
La Gamba - America Oggi, New York, Domenica 21 Agosto 2005 - XXI.ma Tempo Ordinario "http://digilander.libero.it/galatrorc/" |