Beati coloro che sono autentici cristiani! |
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Vincenzo La Gamba Le Beatitudini sono uno dei più poetici brani della parola di Dio. Sono quelli che ti fanno riflettere, meditare, proprio perchè sono soggetti a diverse interpretazioni. Più le leggi, più ti accorgi quanto profonde siano queste frasi, non a caso poetiche, ma più profetiche di altre. Dette da Gesù e riportate da Matteo, le Beatitudini sono la proclamazione profetica dello spirito e degli atteggiamenti propri di chi (come noi) sceglie il Regno di Dio, che non è, badate bene, un Regno che sta più in Alto di noi, ma un Regno di Dio che sta con noi, per noi ed in noi (in terra). Sì: il Regno di Dio, narrato dalle Beatitudini, ci appartiene perchè è il disegno salvifico di Dio, che è il contrario di quanto noi presumiamo sia e cioè: Gesù proclama beati i poveri, gli afflitti, quelli che piangono, quelli che hanno fame e sete di giustizia, quelli che lavorano per la pace, i perseguitati a causa del bene. Poniamoci tutti questa domanda: ha un senso considerare felici tutte queste persone? Sono le Beatitudini di Cristo un messaggio valido per i tempi di oggi? Si possono adattare all'uomo del 2005? Sono le Beatitudini una mera utopia? Tutte queste domande sono lecite ed, in risposta a loro, vi sono differenti chiavi di lettura. La prima è ovvia: sono otto regole per non vincere mai nella vita, nel senso che è difficilissimo attenersi a tutte le otto regole. La seconda è un' interpretazione spiritualistica, che è la risposta alla prima, cioè le Beatitudini hanno il significato di un vago spiritualismo, di un ideale che tende al bene, alla povertà e alla pace. Tuttavia l' impegno personale viene svigorito dalla passività di fronte ad un ideale giudicato impossibile. Questa è una chiave di lettura, che, essendo alienante, non va bene per noi. Vero? La terza è una chiave di interpretazione a favore dei poveri, quei poveri di spirito che altro non significa che "essere poveri dello Spirito di Dio". A ciò va aggiunto che per esserne ricchi bisogna sempre riempire i nostri cuori con lo spirito ricco di Dio. Non è un bisticcio di parole, ma se riflettete bene, essere poveri non è inteso dal punto di vista materiale, ma da quello spirituale, cioè non si è mai ricchi dello Spirito di Dio: esserne ricchi significa essere disposti a colmare quei vuoti di fame e sete insaziabile di Dio. Questa lettura è valida. Ci è molto utile se vogliamo essere buoni cristiani. La quarta lettura è di natura sociologica, che è preferita da altri. Il significato diretto dei termini è quello che conta per essere destinatari delle Beatitudini di Gesù. Chi sono i destinatari? Il povero e l' affamato, l' oppresso e lo sfruttato, il perseguitato ed il prigioniero, per il solo fatto di esserlo stanno già dentro il Vangelo: sono appunto i BEATI, sono gli ELETTI per il Regno di Dio. Non è esatto. La semplice situazione sociologica non si identifica con l'atteggiamento psicologico personale. E quest'ultimo, secondo Matteo, è quello che maggiormente qualifica le Beatidudini. In ultima analisi le Beatidutini sono la "MAGNA CHARTA" dell' autenticità del cristiano.
Beati coloro che
sono autentici cristiani! |
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Meditazioni:
«Beati coloro che sono autentici cristiani!», Vincenzo La
Gamba - America Oggi, New
York, Domenica 30 Gennaio 2005 - Quarta Tempo Ordinario "http://digilander.libero.it/galatrorc/" |