Meditazioni

Preghiera e fede, binomio indissolubile per il cristiano
 

Vincenzo La Gamba


Una vecchia preghiera del catechismo scritta da Papa Pio X chiedeva al Signore: "Accresci la nostra fede".   Non sono sicuro se Pio X si fosse ispirato al Vangelo di oggi, quando i discepoli chiedono al Signore: "Aumenta la nostra fede".

Cambia il verbo ma resta la sostanza: la fede. Dopo tutto cosa è la fede?

Partiamo da un semplice punto: la parola "fede" è parola molto corta per numero di lettere (4), ma molto lunga per significato e valore.

Aggiungiamo pure la fede è soggettiva, ma è pure oggettiva.

Va da sè che fede è un dono di Dio. Ma è nelle molteplici forme che la fede è vasta ed infinita: parte dal cuore, passa per la mente, agisce per amore verso il Signore.

Forse non è poco chiaro il concetto. Ma scrivere sulla fede non basterebbero volumi e volumi (come veramente esistono) e magari essere più confusi di prima. Perché la fede non si spiega a chi la vuole spiegata, ma la si condivide intimamente con Dio, che ce l' ha data come Suo dono. Una cosa è pure certa: è un elemento invisibile, talmente invisibile che trascende dalla terra al cielo per essere visibile a Dio.

Insomma la fede in Dio esiste ma sfugge ad ogni misura fisica di peso, volume, lunghezza e profondità, proprio perché trascende nel piano dello spirito.

Un’altra certezza è che la fede non si compra al supermarket in nessuno peso ed in nessuna misura. Però una persona può sapere se ha fede, se ne ha poca, se ne ha molta o se l' ha perduta.

Fondamentalmente la fede è fede quando si sente dal di dentro. La migliore definizione biblica è  questa "La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono" (Eb 11,1). Non solo è la migliore definizione, ma ci dà un senso dell' appartenenza a Dio, che sì, ce l' ha data in dono ma la fede è adulta e matura quando noi accettano responsabilmente e personalmente la parola di Dio, Gesù Cristo.

Non manca mai la ragione (a parte il cuore) per fidarsi di Dio; ma dobbiamo coltivare e vivere una fede in crescita come fosse un giro a tappe, perché ai problemi vecchi si aggiungono sempre quelli nuovi per cui a problemi nuovi si deve dare pura una risposta nuova. Con questo non si cambia il contenuto della fede, ma la sua esperienza vissuta sì.

Un secondo aspetto della fede è questo: non si riduce mai a semplice conoscenza teorica di verità rivelate su Dio, come in un esame di religione. Anche se la presuppone, la fede è più che la spiegazione della religione, anche più della stessa teologia. La fede è, fondamentalmente, un incontro personale ed intimo con Dio, che viene rafforzato dal contenuto della Prima Lettura odierna: "Il giusto vivrà per la sua fede" (Ab1,2-3; 2, 2-4).

Un terzo aspetto della fede ci indica che essa non è costruita da alcuni elementi di religiosità naturale, come i sentimenti e timori, riti e promesse, senza un impegno personale ed un condotta umana coerente.  Ci sono cristiani che identificano la fede con le tradizioni ed i valori religiosi ereditati, come feste, processioni e pellegrinaggi, immagini e medaglie, con cui il credente cerca di guadagnarsi il favore di Dio. Tuttavia la fede non è avere Dio al nostro servizio, ma metterci completamente a sua disposizione quando ci chiama per servirLo, ascoltarLo, amarLo.

Prima di arrivare alla conclusione per definire (in modo semplice) cosa la fede è per noi, diciamo che la fede non dà nessun vantaggio terreno, nè viene considerata magia per risolvere problemi senza costo aggiunto: la fede è tutto, sottolineiamo tutto, nella vita di un cristiano. Tutto significa l' essenza della nostra esistenza.  Infatti per dare un senso alla nostra vita terrena bisogna possedere fede, altrimenti la nostra vita non ha alcun senso. Ma non tutti sono privilegiati a possederla, anche se Dio la dà in dono a tutti. La fede è paragonabile ad una fiamma che rischia di estinguersi qualora non riceva più l'alito del vento o la combustione del carbone, ma è capace di divampare trasformandosi anche in falò allorquando viene ravvivata costantemente.
Per ravvivarla c' è bisogno della preghiera, ovvero l' apertura filiale  e spontanea  del nostro cuore a Dio e la confidenza assoluta nell' Assoluto.

Preghiera e fede è un binomio indissolubile. Se manca una delle due non si arriva a conoscere Dio intimamente. I Santi ci sono riusciti, ecco perché sono diventati Santi. Ma noi?
 

Meditazioni: «Preghiera e fede, binomio indissolubile per il cristiano»,  di Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 3 Ottobre 2004 -  XXVII Tempo Ordinario
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