Meditazioni

E’ bello pensare che il mondo si vede dall' alto meglio che dal basso
 

 

di Vincenzo La Gamba


Prima di riflettere del Vangelo domenicale basato sull' Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo definiamo cosa è l' Ascensione. Da un punto di vista prettamente teologico è una sintesi di fede cristiana che rappresenta l' apice del mistero Pasquale di Gesù Cristo. Cosa significa? Dopo la vita, la morte, la Risurrezione
di Gesù, Egli è glorificato.  Si costituisce Signore dell' universo divenendo capo dell' umanità e della Chiesa.   Ma la pienezza della Sua glorificazione, cosi come è scritto nell' odierna seconda lettura, trabocca anche verso di noi, cioè Cristo glorificato è l' uomo nuovo, l' uomo che il Signore ha redento e al quale concede la vita eterna. Virtualmente dovrebbe essere l' uomo perfetto, ma si sa che non è così.  Sappiamo solo che Cristo lo è stato.  Cristo entra, in verità, nella vita nuova che implica la sua Risurrezione, non solo come Dio e Figlio di Dio, ma anche come uomo e Figlio dell' uomo.

Non essendo perfetti  siamo quindi imperfetti e Cristo, come nostro punto di riferimento, è il nuovo Adamo, cioè il rappresentante della nuova umanità creata nuovamente da Dio. Per questo motivo Cristo la "eleva" nella sua Ascensione al Padre. Poichè, ricordiamolo ancora, Cristo non "ascende da solo", ma "eleva" con sè la nostra condizione umana, che assunse attraverso l'Incarnazione, quando il Verbo è diventato carne come noi.

Sant' Agostino, dall' alto della sua mente teologica  "fotografa" cosi  l' Ascensione: "Nella Sua incarnazione Cristo discese da solo, ma non salì (al cielo) da solo. Non pretendiamo di separare la dignità della testa con quella del corpo, però affermiamo che l' unità di tutto il corpo chiede che quest' ultimo non viene separato dalla testa".

Oggi noi siamo invitati a credere, cioè ad accogliere e ad accettare che Lui è asceso al Cielo, il che  vuol dire che la Sua è sempre una presenza costante "in due o più persone riunite nel Suo nome", presenza certa ogni volta che noi Lo preghiamo perchè presenza invisibile sotto i segni visibili, cioè i Sacramenti.

Oggi quindi celebriamo un giorno glorioso in virtù della vittoria di Cristo. È un giorno di gioia, di felicità, di lode, di speranza ed ottimismo. Vale la pena ricordarsi che è bello essere amati dal Signore nel giorno in cui Egli è asceso al Cielo ed indirettamente noi con lui, così come ci ricorda Sant' Agostino.  Abbiamo tante ragioni per essere ottimisti e contagiare gli altri con il nostro ottimismo cristiano, cioè è bello pensare che il mondo si vede dall' alto meglio che dal basso.

Purtroppo non tutti i cristiani hanno la stessa visione nei riguardi della terra e del cielo, del presente e dell' al di là.  Andiamo per ordine: il cielo e l' al di là non dicono niente ad alcuni per i quali la terra, invece, significa tutto, cioè vita, amore, dominio, denaro.... Perciò quando esalano l' ultimo respiro, c'è  davanti a loro il vuoto ed il nulla totale degli atei (quante volte ci si è presi da questo dubbio, non è vero?).

Al contrario, per altri la vita attuale non vale un fico secco: l' unica cosa importante è salvare l' anima e guadagnare la vita eterna.  Sono quelli che vivono fermi a guardare il cielo.

Infine, nel giusto mezzo stanno quelli che, spinti dall' autentica speranza cristiana, pensano che il cielo bisogna costruirlo già da questa terra, con le buone opere, la carità e l' amore in Dio a favore dell' umanità intera.  Sono quelli che capiscono in tutta la loro ampiezza la missione che Gesù al momento del suo congedo affida alla Chiesa, ai cristiani.

Asceso alla gloria, Gesù ci apre la strada verso il Padre, perchè ha assunto completamente la natura umana e quando accede alla gloria, che è il coronamento della Sua Risurrezione. Si glorifica pure la sua natura umana, perchè è tutta uguale alla nostra.
 

 

Meditazioni: «E’ bello pensare che il mondo si vede dall' alto meglio che dal basso»,  di Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 23 Maggio 2004 -  Ascensione  del Signore
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