Risurrezione: |
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di Vincenzo La
Gamba Ma è veramente risorto Gesù? Quale garanzie abbiamo che si tratta di un fatto e non di un'invenzione o di una suggestione? I non credenti hanno dei dubbi. I credenti hanno la fede. Noi che lo siamo, questo basta ed avanza. Ma cosa è la Risurrezione, considerata dal punto di vista della fede? Ce lo spiega, in modo semplice, Padre Raniero Cantalamessa: "È la testimonianza di Dio su Gesù Cristo!. La Risurrezione soltanto costituisce - egli afferma - il sigillo dell'autenticità divina di Cristo. Ecco perchè Gesù stesso la indicò come il segno per eccellenza. A chi Gli chiedeva un segno, Gesù un giorno rispose: "Distruggete questo tempio ed Io, in tre giorni, lo farò risorgere (Gv 2, 18)". Paolo dunque ha ragione di edificare sulla Risurrezione, come su un fondamento, tutto l'edificio della fede: "Se Cristo non fosse risorto, sarebbe vana la nostra fede. Noi saremmo falsi testimoni di Dio... Saremmo da compiangere più di tutti gli uomini" (1 Cor. 15, 14-15.19). Leggiamo nelle Sacre Scritture che San Paolo, scrivendo a non più di 25 anni di distanza dai fatti succeduti, elenca tutte le persone che hanno visto Gesù dopo la Sua Risurrezione, la maggioranza delle quali era ancora in vita: prima Pietro, poi gli Apostoli, poi cinquecento fratelli riuniti. Lo stesso San Pietro attesta: "Ultimo fra tutti apparve anche a me"(1 Cor 15,8). Chi parla (Pietro) è un testimone oculare. Il primo indizio che Maria di Magdala offre a Pietro e Giovanni risulta decisamente strano e complicato: la pietra che chiudeva il sepolcro non è più al suo posto; è stata rotolata via. La spiegazione più logica sarebbe quella di pensare che qualcuno ha tolto la pietra per sottrarre e nascondere il corpo di Gesù. E chi? Certo è, invece, che Pietro e Giovanni trovano altri indizi, cioè delle bende e il sudario in cui era stato avvolto il corpo di Cristo. Comunque, calma. Il corpo di Cristo non è stato sequestrato: è risorto! Questa è la "bella notizia" che cambia la storia dell'umanità. Agli Apostoli questa realtà appare come una "bella sorpresa", che non fa altro che confermare "la bella notizia che Gesù Cristo rese dinanzi a Ponzio Pilato", così come descritto nel primo libro di Timoteo (6, 13). Nessuno pensava in modo diretto alla possibilità di Risurrezione di Gesù Cristo! Un altro indizio potrebbe essere la Sacra Sindone, il velo di lino che viene custodito a Torino: si tratta di un sudario che avrebbe avvolto Gesù; ma la certezza non c'è. Per nostro gaudio, abbiamo però la Bibbia e noi senza la Risurrezione non avremmo la nostra religione cattolica apostolica romana. Questo è un mistero più difficile da spiegare che la Risurrezione stessa. Adesso rivolgiamoci a quelli che non credono alla Risurrezione, cioè ai credenti delle altre religioni, che ipotizzano (e giustamente per loro) che tutto è maturato da un'autosuggestione. In sostanza gli Apostoli e tutti quelli che hanno "veduto" Gesù hanno creduto di vederLo. Se ciò fosse vero, costituirebbe, alla fine, un miracolo più grande di quello che non si vuole ammettere. Si presuppone, quindi, che persone diverse, in situazioni diverse, in luoghi diversi, abbiano avuto la stessa allucinazione. Oppure chi ha scritto gli eventi nella Bibbia si è autosuggestionato al punto di suggestionare noi a distanza di oltre duemila anni. Non è cosi perchè il Prof. Josè Miguel Garcia, insigne storico dell'Università Complutense di Madrid, sulla veridicità dei racconti della Risurrezione di Gesù afferma che: "I racconti evangelici della Risurrezione sono veri. Gesù ha vinto la morte ed ogni limite, cioè è il VIVENTE, colui che vive per sempre. Se vive per sempre - dice Garcia - io devo trovarLo, devo toccarLo con mano; altrimenti non è il Vivente". Conclude eloquentemente: "La dimostrazione più evidente della Risurrezione di Gesù è incontrarsi con Lui, avere questo rapporto con Gesù, diventare - come dire- amico, familiare di Gesù".
Buona Pasqua a tutti ! |
Meditazioni:
«Risurrezione: Sigillo dell’autenticità divina di Cristo», di Vincenzo La
Gamba - America Oggi, New York, Domenica 11 Aprile 2004 - Pasqua di
Risurrezione
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