La luce del Tuo volto, o Signore, |
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di Vincenzo La
Gamba Infatti il brano evangelico di Luca ci narra come Gesù, nella sinagoga di Nazaret, applicando a sè stesso un testo del profeta Isaia, espone il programma Messianico: "Lo Spirito del Signorè è sopra di me; per questo Mi ha consacrato con l'unzione e Mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione, per dare ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi e predicare un anno di grazia del Signore".
Gesù sceglie il brano di Isaia perchè è un brano di
liberazione, di salvezza, di ritorno, di gioia restituita. adempiuta questa Scrittura che voi avete udito con i vostri orecchi". Secondo il programma Messianico esposto da Gesù, la finalità dell'annuncio del Regno di Dio è la liberazione dei poveri e la salvezza totale dell'uomo, cioè la sua liberazione da tutte le situazioni di schiavitù. Di queste, alcune sono frutto del peccato personale e altre del peccato sociale o strutturale con il quale si viola la dignità della persona ed i suoi diritti umani. Chi sono i "poveri" di Gesù ? A quei tempi erano gli "anawin", cioè coloro che stavano ai margini della società, alla mercè dei potenti, senza particolari padrini o protettori. Ecco perchè Gesù si allinea con queste persone. E questa è la buona notizia. Scorrendo l'odierno Vangelo di Luca vedremo sempre questa alleanza di Gesù con i poveri perchè la Buona Novella di Gesù non consiste necessariamente di buone parole, buona dottrina, concetti, documenti e dogmi, ma in una pratica "inclusiva" (per dirla in gergo americano al riguardo delle minoranze, inclusa quella di colore). Il testo evangelico parla di prigionieri liberi, di gente ai margini della società, di ciechi che vedono, di oppressi liberati, di un "anno di grazia del Signore". Che significa pure quest'ultima frase? In Israele "l'anno di grazia del Signore" significava un indulto per i debitori, cioè il ripossesso della terra ipotecata o rubata loro dai latifondisti. Tutti incominciavano una nuova vita, perchè la condivisione dei beni tornava a regolare le relazioni sociali. E allora perchè in America, in Brasile, in America Latina, in Africa e nei paesi del Terzo Mondo ci sono ancora tante persone messe ai margini, della società, quindi escluse? Sono quesiti senza risposta se Gesù non diventa il nostro punto di riferimento e la Bibbia non rappresenta il "programma di Dio" nell'oggi della nostra storia.
Gesù non solo libera gli esclusi, ma li reintegra. E
noi? Noi dovremmo avere sempre gli occhi fissi in Gesù. Avere lo sguardo fisso verso Gesù, come l'ha sperimentato tutta l'assemblea della sinagoga, è quello che ci manca. Moltissime volte quello sguardo fisso su Gesù mi fa pensare invece a qualcosa che a tutti manca: sono gli occhi dell'anima (e non del corpo) . Come dire: guardandoLo dagli abissi dell'anima la Sua luce può rendere i nostri volti più luminosi ed esclamare: "La luce del Tuo volto, o Signore, ha lasciato su tutti noi il Tuo Segno". Uno dei segni che questo brano evangelico ci indirizza è quello di leggere, leggere, leggere sul conto di Gesù, dato che il nostro sguardo non può essere fisso su di Lui, ma è indispensabile che la traiettoria del nostro sguardo si posi, invece, sulle parole delle Sacre Scritture. La Chiesa offre incessantemente le Sacre Scritture alla nostra attenzione ed è da Essa che riceviamo il Libro "per eccellenza" con fede e rispetto. Gesù nella sinagoga ci ha insegnato come leggere. Oggi su chi legge e predica la Buona Novella sono puntati gli sguardi fissi dei credenti.
Non è, tuttavia, sulla "nostra" Lettura, ma sulla "Tua"
Lettura del Libro che cercheremo di applicare il "Tuo" pensiero, o
Signore. |
Meditazioni: «La
luce del Tuo volto, o Signore, ha lasciato su tutti noi il Tuo Segno», di Vincenzo
La Gamba - America Oggi, New York, Domenica 25 Gennaio 2004 - Terza del
Tempo Ordinario
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