Meditazioni |
”Non è Costui il carpentiere,
|
|
di
Carlo Mellace Il Vangelo di oggi ci pone di fronte ad una esperienza che tutti, sono sicuro, abbiamo riscontrato: rimanere delusi. Questo succede quando desideriamo ardentemente qualcosa che non si realizza, per cui alla fine dobbiamo accontentarci di molto poco o, addirittura, accettare il nulla di fatto. Vi sono delusioni insignificanti e quelle pesanti. Per prevenire cocenti delusioni i suggerimenti sono tanti: c'è chi consiglia di diventare apatici, freddi, assenti oppure abituarsi a non agire sotto l'azione dei sentimenti. Budda insegnava ai suoi seguaci come eliminare completamente i sentimenti, come se la gioia o il dolore fossero la fiammella di una candela che si spegne in un soffio.
C' è un terzo rimedio che io credo sia più alla portata
di noi tutti: pretendere di meno, stare coi piedi per terra, sognare
di meno, riconoscendo le nostre reali possibilità, fare il passo
secondo la gamba. Quanti giovani coppie cominciano la loro vita matrimoniale con la illusione di una fiaba:.. e vissero felici e contenti. Ma quando mai! Se non cominciano, subito dopo la luna di miele, a lavorare sodo per capirsi, aiutarsi e sopportarsi, la delusione arriverà subito e sarà amara!
L'incidente di Nazaret, narrato oggi nel Vangelo di
Marco, potrebbe capitare a tutti, quindi anche a noi. Gesù da Cafarnao
si sposta a Nazaret e va tra la Sua gente. Ormai la fama dei Suoi
miracoli, la notizia dei Suoi straordinari discorsi avevano messo in
agitazione tutti gli abitanti delle cittadine attorno al lago di
Galilea. A Nazaret si parlava pure di Gesù e si desiderava vederLo
all'opera. Con disprezzo dicono che è umanamente impossibile che Lui possa dire quelle cose. Chi gli ha dato tutta questa sapienza?
La verità è un' altra: qui assistiamo allo scontro tra
l'orgoglio e l'umiltà. Gente, abituata a sentirsi superiore non può e
non vuole accettare la verità, sol perché è detta da persone che loro
reputano inferiori.
Deluso? Certamente, ma non disperato. La gente di
Nazaret ha perso una grazia, un dono, un appuntamento.
Infatti c'è luce sufficiente per chi vuol credere; ma
c'è buio sufficiente per chi non vuol credere.
La bontà di Dio è veramente un mistero e solo con la
fede si può accogliere Dio, fede che è un umile riconoscimento dei
nostri limiti ed un coraggioso abbandono a Colui che tutto sa e tutto
può. Oggi noi siamo nella stessa situazione degli abitanti di Nazaret: è domenica, una delle domeniche della nostra vita.
Una parola, un pane consacrato, una comunità: per chi
non vuol credere è troppo poco per incontrare Dio; per chi vuol
credere è più che sufficiente a sentire la presenza di Cristo. Come a
Nazaret. |
Meditazioni:
«Non è Costui il carpentiere, il figlio di Maria?», di Carlo Mellace -
America Oggi, New York, Domenica 6 Luglio 2003 - 14.ma di Tempo
Ordinario