Meditazioni |
Chi non ama, non ha conosciuto Dio, perchè Dio è amore
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di Vincenzo La
Gamba È il Vangelo dell'amore per eccellenza quello odierno narrato da Giovanni, Apostolo prediletto da Gesù, fonte di due profonde verità: "Amatevi come Io vi ho amati " e "Chi non ama, non ha conosciuto Dio, perchè Dio è amore ". Si può dire che sono frasi ripetitive, ma ciò non toglie l'essenza del comandamento dell'amore. Chiariamo subito che non bisogna intendere questo precetto come una legge imposta da fuori, bensì come una risposta ed una necessità che scaturiscono dal di dentro, dall'amore che abbiamo ricevuto da Dio e dalla nostra accettata condizione di nati ed amati da Dio.
Giovanni dice ed enfatizza sempre che "Dio è amore",
definizione sempre attuale per l'uomo di ogni secolo. Se riusciamo a capire chiaramente questo mistero nella forma su esposta abbiamo capito quanto fondamentale ed importante è il nostro amore per il prossimo. Se non lo abbiamo capito facciamocelo ricordare ancora una volta da Giovanni (1 - 4,19): "Noi amiamo, perchè Egli ci ha amati per primo".
Amare gli altri e quindi noi stessi è come
corrispondere direttamente con Dio in ogni secondo della nostra
vita. Per amare bisogna essere in grazia di Dio, perchè quando si ha
la "grazia" si dice pure "grazie" a Dio. L' amore è pure inteso come rispetto ed amicizia tra persone prive di egoismo e vanità. Si può essere (e dovremmo essere) contagiati di amore verso gli oppressi, gli handicappati, i meno privilegiati, i senza tetto, gli orfani, i bisognosi di carità, perchè Gesù, insieme al Suo precetto di amore, ci ha dato soprattutto la Sua amicizia e la Sua gioia: "Questo vi ho detto perchè la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena… Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando..." Se ci pensiamo bene l'unione di amore e di amicizia creano una gioiosa letizia. Quanto bisogno abbiamo di una cura di gioia! Non necessariamente è felicità nel puro senso della parola, perchè l'impressione è che la gente felice non abbondi e che, pertanto, scarseggiano le persone liete che possano contagiare giovialità. Tutti, purtroppo, nascondiamo un'insoddisfazione. È colpa nostra? Si, se non si capisce di essere soddisfatti. No, se si rimpiange la felicità. Comunque non c'è amore in noi e nel prossimo se c'è un vuoto interiore, una immaturità personale, una incapacità di offrire sè stessi per gli altri. Grave, anzi gravissimo. Vorrei citare un episodio straordinario che rientra nella logica del vero amore per gli altri, che sfocia nel sacrificarsi per gli altri. È il 15 Agosto 1941 e nel campo di concentramento di Auschwitz scappa un detenuto del Blocco 14. Tutti i prigionieri di questo blocco vengono riuniti per essere decimati: uno ogni dieci di loro doveva morire a causa dell' evaso. Quando il sorteggio cade su un compagno polacco, padre di famiglia, il francescano san Massimiliano M. Kolbe si offre volontario per morire al suo posto. È’ il massimo dell' amore per gli altri! Giovanni Paolo II lo ha canonizzato il 10 ottobre 1982, perchè il suo amore, sacrificio e totale dimenticanza di se stessi per darsi al fratello che doveva essere fucilato, era vero amore. Come quello che Dio ci ha donato, ma che siamo restii a farlo perchè la gran maggioranza di noi non è interessata a patire o sacrificarsi per amore degli altri.
Solo i martiri e i santi lo sanno fare. Perchè non noi? Perchè noi,
pur essendo nati con il dono della santità fin dal primo nostro
respiro, ci accorgiamo di essere impotenti ed insensibili a tale dono
di Dio, quel Dio che è amore e deve essere imitato nell'amore e con l'
amore. |
Meditazioni:
«Chi non ama, non ha conosciuto Dio, perchè Dio è amore», di Vincenzo La Gamba -
America Oggi, New York, Domenica 25 Maggio 2003 -
Sesta Domenica
dopo Pasqua