Meditazioni

«Quaresima:
verso la luce della Pasqua»

 

 
di Vincenzo La Gamba



Comincia da oggi il periodo quaresimale e con esso la lettura stagionale del Vangelo che tratta la storia delle tentazioni operate da Satana nei quaranta giorni in cui  "lo Spirito Santo spinse Gesù nel deserto".

Nasce così il nome Quaresima, che comincia con il mercoledì delle Ceneri e dura quaranta giorni.

L' Evangelista Marco non descrive nell'odierno brano liturgico le tentazioni di Gesù e nemmeno il Suo digiuno, ma rileva che "Egli stava con le fiere e gli angeli Lo servivano”.

Umanamente parlando Gesù era solo. In realtà non Lo era: gli angeli gli tenevano compagnia.

Questo vale anche per noi. Quando siamo soli, siamo sempre con il nostro angelo custode e sempre con Dio attraverso l'alleanza che a Lui ci lega.

Con la Quaresima, infatti, intraprendiamo il cammino verso la piena luce della Pasqua, cioè verso il rinnovamento dell'alleanza battesimale con Dio, che fa parte della prima lettura della Genesi (l'alleanza fra Dio e Noè liberato dalle acque del diluvio) e anche della seconda lettura odierna con la lettera di San Pietro (l'arca è figura del battesimo che salva).

Cominciando la preparazione quaresimale non facciamo altro che un esercizio pratico di vita cristiana, di ascolto della parola di Dio, di preghiera, di rinnovamento battesimale, di conversione al Signore e di amore per i fratelli e le sorelle in Cristo.

La figura di Gesù nel deserto, che vince le tentazioni di Satana e l'esortazione del Suo messaggio: "Convertitevi e credete nel Vangelo", indicano chiaramente l' obiettivo di un ritiro spirituale, che serve a tutti per prendere coscienza delle proprie azioni.

Per assicurare il nostro rinnovamento battesimale dobbiamo oggi riflettere dei nostri traguardi personali e comunitari: ceneri, digiuno, astinenza, riconciliazione, preghiera, ascolto, meditazione, carità ed infine elemosina come espressione del nostro passaggio dall'egoismo, dalla superbia e dall'avarizia alla condivisione dei nostri averi e del nostro tempo con gli altri.

Convertirsi a Dio significa, per noi cristiani, morire all'uomo terreno ed ai suoi criteri antiquati, per aprirsi  definitivamente e con il cuore in mano all'uomo nuovo in Cristo.

Il cristiano convertito, l'uomo nuovo in Cristo, con impatto immediato ricostruisce i suoi criteri e la sua struttura personale; preferisce essere povero anziché sfruttatore; perseguitato più che persecutore; mansueto e pio piuttosto che violento e feroce ed infine diviene fratello in Cristo e non nemico di Cristo.

Non cadere per noi in tentazione, così come non è caduto Gesù con Satana nei quaranta giorni spesi nel deserto, significa primariamente rinunciare a Satana.

Ecco perchè la Chiesa in ogni veglia pasquale ci rammenta di "rinnovare le promesse del nostro battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunciato a Satana e alle sue opere, impegnandoci  a servire fedelmente Dio nella Santa Chiesa Cattolica".

Da rilevare in questo contesto odierno, con il quale cominciamo la nostra preparazione quaresimale, che più volte abbiamo parlato di battesimo, uno dei tre sacramenti iniziatori della nostra fede in Dio.

Quando si parla di battesimo è vero pure che l'acqua ne è il suo simbolo fondamentale. Nei tempi antichi si pensava e si tramandava che è la Croce il simbolo della quaresima, anche se l'obiettivo è morire con Cristo al peccato però risuscitare con Lui alla vita di Dio, cioè vivere l'alleanza di amore e di scelta che il Signore ha realizzato un giorno con ognuno di noi per mezzo del battesimo.
 

 

Meditazioni: «Quaresima: verso la luce della Pasqua»,  di Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 9 Marzo 2003 - Prima Domenica di Quaresima


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