Meditazioni

Io sono il vero pane

di Vincenzo La Gamba



La storia riguardante la tentazione di Gesù nel deserto viene sempre raccontata nella prima domenica di Quaresima. A differenza dello stesso Vangelo di Marco (nell'anno B) e di Luca (nell'anno C), quello di Matteo (nell'anno in corso detto A) presenta dei fatti molto importanti.


Innanzitutto il parallelismo dei quaranta giorni della Quaresima con i quaranta giorni di Gesù spesi nel deserto.
Poi il fatto che Matteo insiste sempre perchè Gesù si identifichi come fosse Mosè.
Infine il conflitto tra Satana e Gesù, conflitto che si risolve con la vittoria del bene sul male.


Come detto prima, Matteo protrae Gesù come il Mosè, nocchiero del popolo di Israele che viene da lui liberato dalla schiavitù. Mosè peregrina, assieme al suo popolo, per ben 40 anni nel deserto prima di raggiungere la terra promessa e dopo prove di fuoco abbondanti di conflitti umani.
Cosi succede a Gesù. Nel deserto vive per quaranta infernali giorni, nel senso che Satana di tentazioni gliene ha fatti di tutti i colori.


La prima avviene quando Gesù accusa la fame e Satana Lo invita a fare diventare il pane dai sassi se Egli veramente fosse stato "il Figlio di Dio".
Ma Egli rispose: "Non solo di pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio".


La seconda tentazione avviene quando il diavolo Lo conduce con sé nella città santa, lo depone sul pinnacolo del tempio e gli dice: "Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia ad urtare contro un sasso il tuo piede".
Ma il Signore risponde : "Non tentare il Signore Dio tuo".


Di nuovo il diavolo lo conduce con sè sopra un monte altissimo e gli mostra  tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli dice: "Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai".
Ma Gesù gli risponde: "Vattene Satana. Adora il tuo Dio e a lui solo rendi culto".


Il messaggio di Gesù è estremamente forte. Ci mostra che non si vive di solo pane ma della parola di Dio. E' questo l'elemento vitale per la nostra salvezza.
E se Gesù dice: "Io sono il vero pane", bisogna crederGli. Come bisogna credere agli insegnamenti secondo cui Gesù non va interrogato. Egli è Colui che interroga. Non si dubita di quello che dice Gesù. Lo si ascolta ed ascoltandolo ci si rende conto che Egli è la verità e la vita.
Chi è senza peccato è infallibile. Gesù lo ha dimostrato anche in questa occasione perché così ha voluto il Padre Suo.


Questo digiuno per quaranta giorni nel deserto da parte di Gesù ci fa ponderare.


Chi è tentato non necessariamente cede, ma chi cede è perduto.
Chi cede cade nel peccato e se persevera nel peccato non avrà la vita eterna.
Come Gesù anche la Chiesa sarà tentata di miracolismo, cioè di credersi dispensata dallo sforzo comune a tutti i mortali.
Rinunciando a Satana abbiamo risolto tutto.


Suggestiva è l'ultima parte del Vangelo di oggi secondo cui il diavolo dopo  averle tentate tutte se ne va sconfitto.


A Gesù "si accostarono gli angeli e lo servivano", conclude il Vangelo.
Come per dire che se noi riuscissimo a rinunciare alle tentazioni di Satana da servi saremmo serviti.


Non è questo comunque un premio da sottovalutare purché saremo capaci di farlo nella nostra quotidianità.
Non è facile ma nemmeno difficile se rendiamo grazie a Dio.

New York, Domenica,  17 Febbraio 2002
Prima Domenica di Quaresima

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