Meditazioni |
I
segni dei tempi |
di Vincenzo La
Gamba
(*) L'Epifania è la festa della rivelazione e manifestazione di Dio intesa come amore, giustizia, libertà, speranza e soprattutto pace. Il Bambin Gesù chiaramente porta nel mondo una dimensione della inevitabile battaglia tra bene e male, tra guerra e pace, tra fratellanza ed inimicizia. La luce che diresse i re Magi verso Betlemme è quella che dovrebbe brillare sempre sopra e dentro di noi. Ed è attraverso la luce che anche i Re Magi hanno trovato ed adorato il Salvatore portandoGli in dono oro, incenso e mirra. Quali sono i fatti precisi di cui si è servita la tradizione cristiana per scrivere questo racconto? Non lo sapremo mai con esattezza, così come non potremo mai identificare quel gruppo di uomini di scienza e di preghiera, forse anche astrologi, che, con un vocabolo persiano, sono detti Magi. Simbolicamente la nostra vita è un susseguirsi di rivelazioni. Nel caso specifico della stella si tratta di una manifestazione indiretta di Dio che avviene attraverso le cose ordinarie della nostra ordinaria esistenza. Gli orientali credevano facilmente all'apparizione di un astro nuovo in occasione della nascita di grandi personaggi. Quale grande personaggio? Colui che i giudei stessi aspettavano forse sotto il segno della stella. In ogni caso è giunta l'ora in cui un nuovo segno è dato agli uomini. E' giunta l'ora in cui i pagani partecipano alla gioia dell'incontro con Dio. Non è più il tempo delle profezie vendicatrici. Una misteriosa attrattiva li invita a riconoscere il Messia. E' amore, coraggio, confidenza, speranza, fratellanza, verità, pazienza e pace il senso dell'Epifania? Certamente. Sono tutti elementi che fanno parte di un'aurora luminosa. Ma non è sempre così. Epifania, in questo momento particolare di guerra nella Terra Santa ed in Afghanistan, significa soprattutto "pace tra i popoli" intesa come il più grande bene terreno perché è la risultante di tutti i beni messianici, così come la guerra è la sintesi di tutti i mali. Il Cardinale di Milano, Carlo Maria Martini, gesuita attento a ciò che accade in questo mondo, ha scritto nel dicembre scorso in occasione della Festa di Sant'Ambrogio (**) che "la pace non è solo assenza di conflitto, cessazione delle ostilità, armistizio. Pace è frutto di alleanze durature e sincere ("enduring covenants" e non solo "enduring freedom") a partire dall'alleanza che Dio fa in Cristo perdonando l'uomo". Epifania significa la speranza per un mondo migliore. Citiamo anche il Cardinale Martini: "Tu, fratello in Cristo, sei sommamente importante per me; ciò che è mio è tuo. Ti amo più di me stesso, le tue cose mi importano più delle mie. E poiché mi importa sommamente il bene tuo, mi importa il bene di tutti, il bene dell'umanità nuova: non più solo il bene della famiglia, del clan, della tribù, della razza, dell'etnia, del movimento, del partito, della nazione, ma il bene dell'umanità intera: questa è la vera pace tra i popoli!". Va da sé che Epifania è pure la Chiesa, la "città luminosa posta sul monte" a cui tocca interpretare la "luce" indiretta dei segni dei tempi. La comunità cristiana è una comunità di "illuminati", come appunto il cardinale Martini. Essa, attenendosi all'essenza del Vangelo di oggi, è una comunità che deve attualizzare in ogni momento l'Epifania di Cristo Gesù. In questo principio del 2002, l'Epifania si identifica con questa speranza che è meta della vicenda umana. Vedi: Terrorismo, ritorsione, legittima difesa, guerra e pace - di Carlo Maria Martini, Discorso per la vigilia di S. Ambrogio 2001 - Milano, 6.12.2001 - Dal Vangelo secondo Luca (13, 1-5) |
(*) | Vincenzo La Gamba, nativo di Polistena (città dalla quale
è stato per alcuni anni corrispondente del quotidiano Gazzetta
del Sud di Messina) vive e lavora in America sin dalla fine
degli anni sessanta. E' giornalista collaboratore del quotidiano
America
Oggi sulle cui pagine, per conto dell'Apostolato
Italiano della Diocesi di Brooklyn & Queens, del quale fa
parte, da laico (tra qualche mese sarà ordinato diacono), cura
anche la rubrica domenicale di "riflessioni" sul
vangelo del giorno. Da oggi Vincenzo La Gamba è anche nostro
collaboratore. Lo ringraziamo per la stima e la fiducia
accordata al nostro giornale (o alle nostre pagine Web)
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(**) | Terrorismo, ritorsione, legittima difesa, guerra e pace - di Carlo Maria Martini, Discorso per la vigilia di S. Ambrogio 2001 - Milano, 6.12.2001 - Dal Vangelo secondo Luca (13, 1-5)
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New York, Domenica, 6 gennaio 2002