Galatro: Prof. Bruno Marazzita |
E' stato proposto di intestargli l’auditorium delle Terme
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Umberto Di Stilo, GALATRO: Era un atto dovuto. Il consiglio comunale ha commemorato l’ex sindaco prof. Bruno Marazzita, deceduto otto giorni addietro in un noto ospedale di Milano a seguito di un male improvviso e ribelle. Dell’uomo che è stato a capo della cosa pubblica locale per ben 27 anni (ininterrottamente dal 1960 al 1985 e, poi dal 1990 al 1992) e che negli ultimi 42 anni è stato indiscusso protagonista della scena politico-amministrativa galatrese, è stata sottolineata la passione, l’impegno costante, la lungimiranza ed il suo continuo “pensare in grande, pensare europeo per lo sviluppo di Galatro attraverso un adeguato sfruttamento della potenzialità termale”. Grazie a questa lungimiranza amministrativa ed alle innumerevoli opere pubbliche realizzate durante il quarto di secolo in cui ha retto la cosa pubblica locale, Bruno Marazzita resterà nella storia del paese, anzi – come ha sostenuto il consigliere Dimatteo – “travalicherà la storia perché ha saputo dare a Galatro una grande possibilità di sviluppo e soprattutto perchè ha avuto il coraggio di pensare ad una moderna struttura termale e di adoperarsi perché l’opera venisse finanziata e realizzata nel minor tempo possibile”. Per le terme di Galatro aveva sognato e pensato un inserimento nel circuito del turismo termale europeo. Un termalismo che offrisse ai forestieri anche la possibilità di conoscere questa zona interna della Calabria ricca di storia e di itinerari naturalistici e paesaggistici di grande fascino ed attrattiva. “Terme-mare-monti” è stato lo slogan coniato da Marazzita pensando a Galatro come ombelico naturale di tutti gli itinerari. Per questo, come giustamente è stato sottolineato, ha sempre “pensato in grande; anzi: ha sempre pensato europeo”. La struttura ideata e voluta da Marazzita da due anni è aperta al pubblico e, per la sua funzionalità, costituisce il fiore all’occhiello del termalismo calabrese. Ma attorno ad essa c’è il vuoto. Non c’è indotto di natura turistica né indotto che possa portare ai galatresi qualche miglioramento economico e sociale. In questa direzione l’Amministrazione è completamente assente. Perché, comunque, dell’impegno e della passione che ha caratterizzato la febbrile attività profusa dall’ex sindaco nella realizzazione del nuovo complesso termale resti una tangibile memoria, il consigliere dott. Lucia, a conclusione del suo intervento commemorativo, ha proposto che l’auditorium della nuova struttura abbia la denominazioe di “Auditorium Bruno Marazzita”. La maggioranza si è riservata di decidere. Sulla figura dell’uomo, dell’amministratore, dell’educatore e dell’amico hanno relazionato il sindaco prof. Giovanni Papa e, successivamente, i consiglieri Lucia, Casa e Dimatteo (per l’opposizione) e Cuppari (per la maggioranza). Per una imperdonabile dimenticanza degli amministratori alla riunione consiliare ed alla commemorazione non ha presenziato nessun familiare dell’ex sindaco. Nessuno, infatti, aveva provveduto ad invitarli. Al rilievo dei consiglieri di opposizione, il sindaco si è addossata la responsabilità giustificandosi che non “ci aveva pensato”. La maggioranza non ha accolto, poi, neppure la richiesta avanzata dagli scanni dei dell’opposizione di sospendere la seduta per non confondere… il sacro col profano o, meglio, per non profanare e “sporcare” il ricordo dell’amministratore scomparso con diatribe e scontri dialettici legati alla quotidianità amministrativa. Dopo alcuni minuti di sospensione dei lavori necessari perché all’interno del gruppo si raggiungesse un accordo sulla proposta formulata dall’opposizione, la maggioranza è tornata in aula e, attraverso il suo leader, ha fatto sapere di aver stabilito di continuare “perché la riunione del consiglio era stata decisa da diversi giorni e solo all’ultimo momento, in seguito al luttuoso evento, era stato disposto di aprire i lavori con la commemorazione di Marazzita. Continuando i suoi lavori, pertanto, il civico consesso ha provveduto alla surroga del consigliere prof. Marazzita (che dal maggio dello scorso anno sedeva sui banchi dell’opposizione) con il prof. Claudio Ferrari, primo dei non eletti della lista “Pala con tre spighe” ed assente alla riunione. Procedendo nell’esame degli argomenti posti nell’agenda dei lavori, si è registrato un animato e diversificato dibattito sull’ordine pubblico, argomento assai spinoso perchè da qualche tempo proprio il problema dell’ordine pubblico desta non poche apprensioni tra i cittadini per via di alcuni furti e, soprattutto, per la serie di rapine consumate ai danni del sig. Rocco Demasi il quale, stanco di subire, alla fine, ha deciso di chiudere il distributore di benzina di cui era gestore. Un altro cittadino rimasto senza lavoro; un’altra famiglia pronta ad abbandonare il paese natìo in cerca di lavoro. Prima il dott. Lucia, poi il geom. Casa ed infine il rag. Dimatteo hanno esaminato la situazione sociale della comunità. Sono state avanzate proposte finalizzate alla tutela della collettività che, prima degli ultimi inquietanti e ripetuti episodi di delinquenza, si è sempre distinta per la tranquillità sociale e per il grande equilibrio delle singole persone. Al fine di far desistere tutti i giovani malintenzionati il consigliere Dimatteo, legge alla mano, ha suggerito alla maggioranza di ricorrere alla utilizzazione dei vigili urbani, opportunemente dislocati nei punti strategici del paese e, soprattutto, nei pressi della colonnina e nei pressi dei vari negozi. E’ stato suggerito anche l’impiego di telecamere a circuito chiuso e l’istituzione del “vigile di quartiere”, ma la maggioranza non ha accolto i suggerimenti. Neppure quello formulato dal vice sindaco prof. Cuppari che aveva proposto l’approvazione di un vibrato documento da far pervenire a tutte le autorità preposte alla tutela dell’ordine pubblico. Lo stesso vice sindaco ha proceduto alla lettura del documento perché, se ritenuto necessario, si procedesse alla sua integrazione o modifica, ma è stato volutamente ignorato e…. concretamente e, con gesto poco garbato, cestinato. Il consiglio, comunque, nell’esprimere incondizionata solidarietà al sig. Demasi ha anche sollecitato il competente ministero a voler potenziare la locale caserma dei carabinieri. Un semplice atto formale che lascia il tempo che trova, nonostante il consigliere Dimatteo si prodigasse a chiarire che “solidarizzare equivale a condividere con opere concrete e non con la facile retorica di circostanza che però, concretamente, non riesce a smuovere una semplice foglia”.
Procedendo nei lavori
inseriti nell’ordine del giorno, il sindaco Papa ha, poi, dato
comunicazione dell’esito della consultazione popolare relativa alla
proposta modifica del nome del paese. Dai banchi dell’opposizione
(cons. Lucia) è stata formalizzato il dubbio di possibili
brogli con le schede e, al fine di fugare ogni dubbio, ha proposto che
l’amministrazione indicesse un regolare referendum con votazione
all’interno di un seggio e, quindi, con la garanzia della massima
autonomia e della segretezza del voto. Subito dopo, allorché il
consiglio è passato a procedere all’avvio dell’iter burocratico per il
cambiamento della denominazione del paese dal plurisecolare ”Galatro”
al moderno ”Galatro Terme”, ancora una volta il consigliere dott.
Lucia ha invitato la maggioranza a soprassedere perché a nessuno
poteva e doveva sfuggire che, relativamente al nuovo nome, la
collettività è spaccata esattamente in due. Perché, dunque, creare
ulteriori lacerazioni sociali?
Il consiglio, però, con
il solo voto contrario del consigliere Lucia e con l’astensione di
Dimatteo e Casa, decideva di seppellire il secolare toponimo e di
avviare il necessario iter burocratico per la sua modifica. |
Bruno
Marazzita: «E'
stato proposto di intestargli l’auditorium delle Terme. Commemorato in consiglio
l’ex sindaco Marazzita», di Umberto
Di Stilo, sabato 14 dicembre 2002