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Verona
Quaresima 2002
Galatro Pasqua 2002
Carissimi
amici ed amiche,
Dopo
28 anni purtroppo non sono con voi a celebrare le gioie
della Pasqua.
Se il corpo però mi tiene lontano, i miei occhi vi vedono
tutti indistintamente.
Vedo il coro delle ragazze che tremano ansiose per l'esito
dei canti, vedo il gruppo dei Lettori guidati da Suor
Tommasina, vedo in prima fila le persone che vogliono
seguire con maggiore attenzione la funzione liturgica, vedo
la Cappella del SS.mo artisticamente addobbata dalla nostra
Maestra fioriera, vedo anche i giovani in fondo alla Chiesa
che parlano e scherzano con il braciere: siete tutti davanti
a me, non mi sfugge nessuno dagli occhi, vi vedo uno a uno:
siete la famiglia di Dio, e se permettete anche la mia
famiglia, riunita per la festa e, come in ogni casa, ci sono
i figlioli più buoni e quelli più discoli.
Celebrate
con gioia la festa di Pasqua: è il giorno trionfale della
liberazione.
Gesù è venuto per salvarci e perciò dobbiamo essere
felici.
Avere un amico così grande e generoso rallegra gli animi e
conforta nelle pene.
Per rendere più splendida e entusiasta la celebrazione
accendete tutte le luci possibili e immaginabili: sarà per
me un grande conforto vedervi gioire.
Ringrazio di tutto cuore e con tutto l'affetto possibile il
buon don Cosimo che egregiamente mi ha sostituito: la
fraternità sacerdotale si dimostra nelle necessità e nel
bisogno e lui è stato così bravo che non ha esitato a
prendersi cura delle vostre anime nel momento più
iimportante nella vita di una Parrocchia.
Spero solo che non lo abbiate assillato: aspettate me, per
assillarmi.
Dio sa cosa fa e
perché lo fa: noi dobbiamo solo ubbidire ed adorare; è
quello che con tutte le forze morali a mia disposizione ho
compiuto in questi mesi di obbligato ritiro: la mia Fede in
Dio non è venuta mai meno, grazie a Lui.
E così sia anche per voi sempre, per tutti gli anni di vita
che il Signore vorrà donarci.
Mi ha dato una Croce pesantissima, ma col vostro sostegno e
conforto l'ho portata e spero di portarla ancora, se è
necessario per completare con la nostra carne quello che
manca alla Passione di Gesù.
Questa Croce mi ha cambiato dentro e fuori.
Cercherò di farvi tesoro delle cose nuove che ho appreso in
questi mesi e raccontarvi come ho vissuto questi orribili
giorni.
Alla fine della celebrazione, come segno di FESTA
per tutti, sani e malati, giovani e anziani, fate un
GRANDISSIMO MA
VERAMENTE GRANDISSIMO
BATTIMANI DI GIOIA:
E'
PASQUA, GESU’ È RISORTO: VIVA LA VITA, LA MORTE È STATA
VINTA.
Gioite, cari amici ed amiche, non siate tristi, fate festa,
perché Gesù è la nostra festa e lui è in mezzo a noi e
quando lo sposo è con noi non possiamo fare digiuno: Gesù
è lo sposo dell'umanità e noi con lui dobbiamo fare festa:
è un obbligo di fede.
Grazie per avermi prestato la vostra attenzione in questa
notte cosi lunga.
Quando tornerò, vi ringrazierò uno per uno con tutto
l'affetto possibile che non potrà mai essere uguale al
sostegno fisico e morale che mi avete dato.
Se torno guarito, la maggior parte del merito l'avete voi
che mi avete sostenuto prima con le vostre preghiere e poi
con affetto e stima: sono stati una meravigliosa sorpresa,
non sapevo di avere tanti amici così sinceri e vi chiedo
perciò scusa se non me ne sono accorto prima.
AUGURI A TUTTI,
CON TUTTO IL MIO CUORE E IL MO ANIMO, DI BUONA PASQUA ANDATE
A CASA E DOMANI FATE UNA GRANDE FESTA PERCHÉ GESÙ È
RISORTO.
Saluti di cuore, don Agostino.
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