Galatro

Il nome

Sarà cambiato il nome del centro termale?

Referendum, conto alla rovescia
 

Umberto  di Stilo


            GALATRO - Gli elettori galatresi, domenica prossima (n.d.r 24 novembre 2002), saranno chiamati a pronunciarsi sulla modifica della denominazione del paese. Devono decidere, infatti, se è il caso di passare dal secolare toponimo Galatro a quello più moderno “Galatro Terme”, come negli anni scorsi è stato proposto da un gruppo di sei cicloamatori locali. Pur trattandosi della semplice aggiunta dell’aggettivo “Terme”, l’amministrazione comunale, prima di decidere, ha inteso interpellare la cittadinanza  mediante apposita “consultazione popolare”. A tal proposito nei giorni scorsi alcuni dipendenti comunali hanno provveduto a recapitare alle famiglie delle apposite schede su cui è stampata la domanda “volete voi che il nostro comune venga denominato Galatro terme?”. Per rispondere basta apporre il classico segno di croce sul “si” oppure sul “no”, a seconda della scelta del singolo elettore.


            Gli stessi impiegati torneranno a ritirare le schede votate (ed opportunamente chiuse in apposita busta) nei giorni della prossima settimana e, comunque, entro le ore 13,30 di venerdì 29. Non si conosce la data di scrutinio ma è presumibile che avvenga entro la fine del mese.


            La  consultazione popolare ha originato vari commenti, dividendo l’opinione pubblica in due gruppi. E’ in corso anche un sondaggio promosso per via telematica da un locale sito internet che sta facendo registrare le motivazioni che accompagnano i voti. Nutrita la partecipazione di galatresi; anche di quelli che da anni sono residenti al nord ed all’estero. In questi giorni di “vigilia” non sono mancati neppure i tradizionali volantini per invitare i cittadini a riflettere prima di votare. In particolare il locale circolo culturale e ricreativo “Il Metramo” ha diffuso un documento col quale “oltre a respingere fermamente l’idea del cambiamento del nome perché antistorico ed inopportuno”, è fortemente critico sulla procedura seguita dall’amministrazione comunale.  Nel documento si legge, infatti, che “Il Circolo culturale e ricreativo Il Metramo si sarebbe aspettato che l’Amministrazione comunale ancor prima di passare alla consultazione dei cittadini promuovesse pubbliche assemblee per dibattere democraticamente (e lealmente) sulle reali motivazioni che l’hanno spinta alla determinazione di cambiare il nome del paese ed elencasse i concreti benefici (ammesso che ce ne siano) che l’intera comunità potrà trarre da tutta l’operazione”.


           
Quanto, poi, alle modalità della consultazione, il circolo ritiene che “l’esigenza dell’Amministrazione comunale di conoscere la volontà dei cittadini sarebbe stata soddisfatta in modo inoppugnabile ed incontestabile se, piuttosto che attraverso la consultazione fissata per domenica prossima, avesse deciso di ricorrere ad un regolare referendum popolare, indetto nel rispetto delle vigenti leggi elettorali a garanzia della reale partecipazione alla consultazione e, soprattutto, a garanzia dell’autonomia e dell’assoluta segretezza del voto”.


            Immediata la risposta di un non meglio identificato “comitato per Galatro Terme” che, sostituendosi all’Amministrazione comunale, si è limitato a sostenere che l’aggiunta della “parola terme” non cambierebbe il nome del paese, non “cambierebbe la storia di Galatro” né comporterebbe disagi per i cittadini perché “la modifica” dei loro documenti personali “verrebbe effettuata d’ufficio”.


            Al di là dei documenti diffusi dai fautori del “Si” e dai sostenitori del “No”, è certo, comunque, che i galatresi, sapranno autonomamente valutare la novità proposta dall’amministrazione e decidere se è il caso o meno di aggiornare il nome del loro paese.
 

Galatro: «Sarà cambiato il nome del centro termale? - Referendum, conto alla rovescia», di Umberto  di Stilo, Gazzetta del Sud, mercoledì 20 novembre 2002, pag. 26
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