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Renato Farina
Avesse detto: "Per il
Corano l'omosessualità è peccato, in compenso consente quattro mogli e il
concubinato, non potete obbligarmi ad avere un'altra fede. Inoltre sono un
islamico moderato", chi lo toccava più?
Rocco Buttiglione è stato
bocciato dal Parlamento europeo. Peggio per lui se è cattolico e pure un po'
tradizionalista. L'avevo avvertito: parla da musulmano, e andrà meglio.
Niente. Per i deputati di Strasburgo va rispedito a casa o, meglio, in
sacristia. Il professore aveva espresso opinioni ritenute retrograde sulle
pratiche omosessuali: "Per me sono peccato". Risposta: "Torna in Vaticano,
dal tuo Wojtyla, fai il cardinale non il ministro europeo".
Se fosse stato un ayatollah, con il cavolo lo rimandavano tra i minareti.
Ben ti sta, Rocco. Hai dimostrato una volta ancora di non capire niente di
politica. Sei stato il solito asino, bravo in università, imbranato fuori
dalla biblioteca.
Doveva vestirsi da imam inturbantato. Citare i sermoni del predicatore di Al
Jazeera, il mitico Al Qaradawi. Se fosse stato almeno un pelino maomettano
adesso sarebbe commissario europeo per acclamazione, lo avrebbero pure
inghirlandato come monumento al multiculturalismo. Avesse detto: "Per il
Corano l'omosessualità è peccato, in compenso consente quattro mogli e il
concubinato, non potete obbligarmi ad avere un'altra fede. Inoltre sono un
islamico moderato", chi lo toccava più?
Votare no alla sua nomina a ministro della Giustizia e vicepresidente
sarebbe stata un'offesa al dialogo religioso. Peggio: sarebbe stato un
invito allo scontro di civiltà. Orrore. La provocazione sarebbe stata
punita: ci avrebbero tirato giù con un paio di aerei il Duomo di Milano.
Così va il mondo, anzi l'Europa. Non si può dire che quella islamica è una
civiltà inferiore, ma per quella cattolica non c'è problema. Una vecchia
storia.
Negli anni 30 l'Islam era vezzeggiato. Al contrario cominciava a circolare
aria di discriminazione verso gli ebrei. Finì come sappiamo. Si ricomincia
allargando l'area del razzismo dall'ebraismo al cristianesimo? L'Europa
riesce sempre a farsi male da sola.
Il quesito era: può Rocco Buttiglione essere commissario europeo (cioè
ministro) per la Giustizia? In ballo non c'erano le proposte di un politico.
Si è valutato se un uomo può occuparsi di materie in cui si giochi la
libertà delle persone quando professi, senza furbizie, la dottrina di Santa
Romana Chiesa. Si dirà. Ci si accapiglia su Buttiglione perché è un
fondamentalista. Bugia. Si tende a farlo credere per giustificare
l'incredibile esame del Dna della coscienza. Perché di questo si tratta. Si
vuole stabilire se alcune convinzioni siano compatibili con la "pura razza
democratica". Sia chiaro: a Buttiglione si possono contestare, anche da
cattolici, idee e valutazioni. Non è questo il punto. Il filosofo di
Gallipoli è diventato bersaglio per alcune frasi pronunciate fuori dalla
sfera dei progetti politici. È stato un trappolone. In Parlamento la
deputata verde Monica Frassoni ha domandato cosa pensasse
dell'omosessualità. Buttiglione ha risposto: "Secondo me, la pratica
omosessuale è un peccato. Ma non c'è nessuna ripercussione sulla politica e
meno che mai credo l'omosessualità sia un crimine. Molte cose possono essere
considerate immorali, ma non per questo devono essere vietate. Quando si fa
politica non si rinuncia ad avere delle convinzioni morali". Bestemmia.
Nel sinedrio, i grandi sacerdoti del pensiero unico e democratico, si sono
stracciati le vesti. Invano Buttiglione ha spiegato, citando Kant, "la
distinzione cristallina tra morale e legge". Inutilmente ha ripetuto che
"nessuno può essere discriminato a causa dell'orientamento sessuale". È
partita lo stesso la caccia al Torquemada Buttiglione. Tutto perché ha
espresso, un po' da tontolone, la sua convinzione di cattolico. Non ha detto
di voler imporre politiche punitive, ha adoperato una categoria morale. Il
processo è partito proprio per questo. Il presidente del Parlamento europeo,
Josep Borrell, è stato esplicito: "Sinceramente, da cittadino spagnolo non
vorrei avere un ministro della Giustizia che ritiene l'omosessualità un
peccato. Per me sono parole scioccanti".
Per lui scappare dall'Iraq, lasciarlo in mano ai mozzatori di teste, è
democratico. Invece dire che una pratica sessuale è peccato, diventa
scioccante. Ha aggiunto lo spagnolo: "No, francamente non mi sembra che in
questo momento si possano avere responsabili della Giustizia, proprio della
Giustizia... che possano pensarla così... insomma... se si occupasse di
barbabietole non sarebbe tanto grave". Il Parlamento è andato al di là: ha
votato anche contro un incarico nel campo delle barbabietole, forse le
contaminerebbe. Ci dev'essere da qualche parte una specie di manuale delle
convinzioni religiose e morali accettabili. Forse c'è in giro anche il
catechismo laico di una religione senza papa ma con molti padrini e gran
maestri, a cui bisogna aderire per forza se si vuol avere la patente per
guidare le istituzioni. Per favore, scrivetela in dieci punti, come i
comandamenti di Mosè, così ci si regola. Che pena, questi signori del
"politicamente corretto". Dinanzi a un simile totalitarismo intellettuale,
che fare? Vendersi l'anima e pensarla come vuole Lilli Gruber? Rocco mettiti
la pashmina la prossima volta e portati dietro la scenografia di una moschea
e ti andrà meglio. Ci resta una domanda seria e la poniamo a laici seri come
Marco Pannella, il quale per una volta ha lottato con la Gruber e con
Santoro. È utile a quest'Europa fiacca e nichilista umiliare quanto resta
della sua anima cattolica?
Una volta il cardinal Biffi disse: l'Europa di questo secolo o sarà
cristiana o sarà musulmana. I popoli non sopportano il vuoto del relativismo
morale.
Caro Pannella, avete fatto male a svuotare il Bottiglione.
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