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di
Baget Bozzo Gianni
La sindrome spagnola
ha prodotto effetti in Europa ed uno dei più significativi è il rilancio
della Conferenza intergovernativa e del progetto costituzionale che ne è
derivato. Visto che Zapatero non richiede che il voto per popoli abbia per
la Spagna le dimensioni richieste da Aznar, si pensa che ora sia possibile
ottenere una maggioranza più vicina a quella originaria del progetto di
Conferenza.
Il nuovo capo del governo spagnolo, non ancora in carica, non ha precisato
le sue richieste, ma ha già dichiarato che il principio della sua politica
estera sarà l’intesa con la Francia e con la Germania. Ciò dà alla
Costituzione europea un significato sinistro, essa sarebbe un effetto della
bomba madrilena e per questo una prevalenza della “vecchia Europa” sulla
nuova Europa, che ha partecipato alla “Coalizione dei volenterosi”.
L’unità europea assumerebbe così un significato anticcidentale e
antiamericano, perché è lo stesso Zapatero a darle questo significato.
Non è un caso che a dichiararsi dubitoso sugli esiti della Costituzione
europea sia un così fermo sostenitore della Coalizione dei volonterosi come
Berlusconi. Il ministro Frattini ha sottolineato le difficoltà ancora
esistenti e delle quali la maggiore, non detta, è proprio la resistenza
britannica alla nuova Costituzione.
L’idea di una Costituzione europea è impopolare nel Regno Unito e Blair si
proteggeva con il veto spagnolo e polacco dalla approvazione della Carta
costituzionale. Il debole impegno della presidenza italiana nel varare la
nuova carta, che è stato rimproverato alla presidenza italiana dal
presidente della Commissione europea Romano Prodi, è in funzione delle
difficoltà inglesi: e forse lo sono anche le resistenze spagnole e
portoghesi.
La Coalizione dei volonterosi ha creato delle solidarietà che si sono
marcate nella Conferenza intergovernativa. La differenza tra vecchia e nuova
Europa è dunque solida e operante all’interno delle istituzioni europee.
Blair è in difficoltà perché non può accettare il progetto di Costituzione
così come è e perché non vuole nemmeno, lui sostenitore del referendum in
Gran Bretagna sull’euro, assumersi frontalmente la responsabilità del
fallimento della Conferenza. è probabile che la Coalizione dei volonterosi
funzioni ancora una volta e non consenta alla presidenza irlandese di
realizzare il sogno di essere l’artefice della Costituzione europea. Del
resto l’alleanza italo-britannica è apparsa solida, visto che è bastata una
telefonata di Berlusconi a rinviare a fine anno il vertice
anglo-franco-tedesco, sostituito da un vertice anglo-italiano.
L’Italia può essere l’elemento importante in questa circostanza, anche se
non da sola. Questa posizione differenzierà ancora di più Palazzo Chigi dal
Quirinale visto che il presidente Ciampi ha assunto un ruolo di politica
estera che non compete in alcun modo ai suoi compiti istituzionali, ma che
può contare sul sostegno dell’opposizione.
Una volta, ai tempi di Gronchi, i socialisti erano definiti “i corazzieri
del Quirinale”. Forse questo ruolo toccherà ora a D’Alema.
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