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di Jacob
Giovanna A proposito dell’esclusione del cristianesimo dalla bozza della Convenzione europea vale la pena ricordare che: 1) La fede non sminuisce, casomai esalta la ragione e la scienza, che è nata alla fine del Medioevo: San Tommaso contro gli averroisti, il francescano Francesco Bacone, Galileo che si è sempre professato cristiano. 2) Che «la ricerca della felicità in questa vita, non la sofferenza in preparazione della prossima, è il valore cardinale» e che «la ragione può e dovrebbe essere usata per incrementare il benessere umano attraverso il progresso economico e tecnologico» sono atteggiamenti tipicamente cristiani. Tanto è vero che i monaci benedettini prima, e cistercensi poi, si dedicavano soprattutto alla bonifica dei territori selvaggi e alla continua miglioria delle tecniche di produzione. Se poi l’esperienza amorosa è comunemente considerata come ciò che ha a che fare con la felicità più di qualunque altra cosa, ebbene la letteratura amorosa propriamente detta, non meramente sensuale, è un tipico prodotto dell’età feudale perfezionato dagli stilnovisti (cfr. Règine Pernoud, La donna al tempo delle cattedrali). 3) La schiavitù antica finisce nel Medioevo cristiano (cfr. M. Bloch, Come e perché finì la schiavitù antica). La parità fra i sessi si afferma nel Medioevo (di nuovo R. Pernoud). 4) Esempi preclari di tolleranza sono san Francesco e Raimondo Lullo (fondatore della logica moderna) che nel XIII secolo cercavano il dialogo col mondo islamico attraverso lo studio del Corano. Il tribunale dell’Inquisizione è stato introdotto molto tardi ed è stato più garantista di certa magistratura odierna. 5) Solo il cristianesimo rende possibile la separazione fra religione e politica, tanto è vero che per tutto il Medioevo Chiesa e impero lottarono fra di loro. Invece l’islam è decaduto per l’incapacità di fare altrettanto (cfr. Bernard Lewis, Il suicidio dell'Islam). 6) Il capitalismo e l’etica del lavoro sono nati medievali e cattolici, non protestanti come molti pretendono (cfr. gli studi di Tommaso Zerbi e Patrizia Mainoni). 7) Le prime forme, sia pure approssimative, di partecipazione democratica sono nate italiane e cattoliche nei Comuni medievali (cfr. gli studi di Elisa E. Occhipinti). |
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Europa: «Appunto per i Soloni della Convenzione», di Jacob Giovanna, Tempi, Numero: 23 - 5 Giugno 2003 |